26 gennaio 2008 – Giornata sociale globale – Iniziative

 Il 26 gennaio 2008 in tutto il mondo sarà la Giornata di azione globale. È dal
2001 che i movimenti, le associazioni e le ong del pianeta organizzano
il Forum Sociale Mondiale. L’anno scorso a Nairobi è stato deciso di
trasformare l’appuntamento 2008 in una giornata di mobilitazione
diffusa nei vari Paesi
. A partire dal 26 gennaio, quindi, le comunità locali proporranno incontri,
manifestazioni, concerti, esposizioni e azioni dimostrative volte a
conoscere, a confrontarsi e a riflettere sulle grandi questioni dei diritti
sociali e culturali, della pace, del consumo critico, della democrazia,
dei beni comuni, dell’ambiente, ecc…
Perché, come recita il famoso slogan, un mondo migliore è
possibile
(e necessario, si potrebbe aggiungere).

 Propongo di seguito il comunicato del World Social Forum di Nairobi e il calendario delle iniziative che si svolgeranno nella mia regione, alla realizzazione delle quali sto cercando di partecipare…
 


 
Appello per una giornata mondiale di azione e mobilitazione 26 Gennaio 2008
 
 Con
tutta la ricchezza della nostra pluralità e diversità e le nostre
alternative e proposte, lottiamo contro il neoliberismo, la guerra, il
colonialismo, il razzismo e il patriarcato che producono violenza,
sfruttamento, esclusione, povertà, fame e disastri ecologici, privando
la gente dei diritti umani.
 Per molti anni abbiamo resistito e
costruito processi innovativi, nuove culture di organizzazione e di
azione, dal locale al globale, in particolare partendo dalla Carta dei
Principi del Forum Sociale Mondiale, da cui questo appello emerge.
 Consapevoli
della necessità di stabilire una nostra agenda e di aumentare l’impatto
di queste migliaia di manifestazioni ed espressioni, ci impegniamo a
rafforzare la solidarietà e convergenza tra le nostre lotte, campagne e
costruzioni di alternative ed alleanze.
 Ci impegniamo per una
settimana di azione comune che culminerà in una Giornata di
Mobilitazione e Azione Globale il 26 Gennaio 2008.
 Con la nostra
diversità, che è la nostra forza, invitiamo donne e uomini ad attivarsi
per quella settimana con azioni creative, attività, eventi e
convergenze focalizzati sulle questioni globali ed espresse nei modi
che scelgano.
 
 www.wsf2008.net/it/

 
 Il Forum Sociale Mondiale è
uno spazio aperto di incontro per la riflessione, il dibattito, le
proposte, lo scambio di esperienze e la creazioni di reti per l’azione
da parte dei movimenti della società civile che si oppongono al
neoliberismo e alla dominazione del mondo da parte del capitale e a
tutte le forme di imperialismo. Questi movimenti si impegnano a
costruire una società planetaria basata su relazioni fruttifere tra gli
esseri umani e tra questi e la Terra. (dalla Carta dei Principi)

 

 Global Action Day

 Giornata di azione globale


 Programma delle iniziative in Valle d’Aosta Continua a leggere

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Mastella? Ma stella…

 Cade o non cade?Oggi ho pranzato al bar, così, sfogliando La Stampa, ho letto che tra le «mine fatali» al governo Prodi (evidentemente già dato per caduto) c’è la lettera, definita anti-Ratzinger, del professor Marcello Cini, quella che chiedeva conto al rettore dell’ateneo romano circa la visita papale alla Minerva. Secondo il quotidiano torinese, evidentemente, se il vescovo di Roma decide di non accettare un invito, la responsabilità va cercata a Palazzo Chigi. Se è così, buona notte a qualunque idea di separazione tra la sfera laica e quella religiosa.
 C’è poi, naturalmente, l’affaire Sandra Lonardo, divenuto poi la «bomba» Mastella. L’ex ministro ha molto protestato perché il governo non lo ha difeso a sufficienza. «Ti sbagli, lo abbiamo fatto!», potrebbe replicargli Prodi, e a buon diritto. Ma forse il problema è proprio quello: forse Mastella ritiene poco dignitoso restare in un governo disposto a tutto per sopravvivere, persino a difendere una posizione indifendibile come quella di Mastella
 In prima pagina, Massimo Gramellini, vicedirettore della Stampa, addita nella chiusura del sito istituzionale Italia.itdopo due anni di nulla costati sette milioni di euro») il simbolo della crisi italiana: «ideata per farci conoscere, Italia.it è riuscita solo a farci riconoscere», commenta Gramellini:
«inconcludenti, arruffoni e immancabilmente pronti a trasformare una sconfitta di tutti in un pretesto per nuova faziosità». Riferimenti all’imminente crisi di governo?
 Tra i propositi per l’anno nuovo metto anche questo: meno politica spiccia sul blog, più cultura, più movimenti e più idee.

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“Collettivamente memoria” + Il treno della memoria

 Allestimento della mostra Tra qualche giorno si celebrerà la Giornata della Memoria, della quale parlerò più diffusamente più avanti. Intanto voglio segnalare la rassegna Collettivamente memoria, che raccoglie le iniziative proposte dall’Espace Populaire di Aosta sul tema della Shoah. Collettivamente perché tale è il lavoro di rete che sta dietro i vari appuntamenti, così da connotare in maniera collettiva ogni incontro, nonché l’intera manifestazione, realizzata in collaborazione con organizzazioni, enti e protagonisti della cultura e della cittadinanza attiva italiana. Il programma è tutto "al femminile" e all’insegna della didattica, del protagonismo scolastico, della storia e della memoria non solo della deportazione fascista e nazionalsocialista, ma anche della memoria e della storia attuali.
 Si comincia domani, martedì 22 gennaio alle 21.30, con la presentazione del cd-rom didattico «Treno della memoria e dei diritti umani, un percorso di testimonianza nella storia della Deportazione italiana», a cura di Elena Castelli, dell’Associazione Post Quem Cultura e Memoria Partecipata di Torino. Sin da oggi, però, e sempre all’Espace populaire, è aperta la mostra fotografica I dimenticati, a cura di Silvia Berruto, che proprio del Treno della Memoria, la ricostruzione di un treno nazista adibito al trasporto dei deportati che nel 2004 ha girato l’Italia, giungendo anche in Valle d’Aosta, propone alcune immagini. La mostra resterà aperta fino a venerdì.
 Segue il calendario della rassegna Collettivamente memoria. Continua a leggere

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Quarantacinque chilometri

  
 
 
Questo blog (la cosa non sarà sfuggita ai naviganti più assidui) si è più volte occupato della Marcia Granparadiso estate, la prima «competizione non competitiva», completamente organizzata dai partecipanti, piccola passeggiata di una cinquantina di chilometri che si propone di dimostrare che non occorre un pettorale o uno sponsor per prendere e partire, vivere insieme emozioni e fatica, fino al traguardo e al brindisi finale.
 Non c’è nessuna iscrizione, ovviamente, però chi vince si compra la coppa!
 Ciò detto, potrà sembrare strano che chi scrive scelga di pubblicizzare la Granparadiso invernale, la storica competizione di sci di fondo ormai quasi trentennale. In questo caso l’organizzazione e i pettorali ci sono eccome, e c’è  pure da pagare per iscriversi! Ma a questa Granparadiso “ufficiale” l’iniziativa di luglio deve molto, a cominciare dal nome e, in parte, dal percorso. Ed è questa la prima Granparadiso a cui ho partecipato, quando ancora neanche lontanamente potevo immaginare  che un giorno mi sarei lanciato (dapprima addirittura in solitaria) nell’impresa estiva.
 Per questo non posso fare a meno di ricordare che domenica 10 febbraio, a Cogne (Aosta) si svolgerà la ventottesima Marciagranparadiso di fondo (presentarsi ai cancelli di partenza entro le 9.15). Io ci sarò (se tutto va bene) e invito tutte e tutti a partecipare, in special modo i concorrenti della Granparadiso estate e quelli dell’ottobrina Aicram, che non potranno lasciarsi sfuggire l’occasione di ripercorrere l’amato sentiero imbiancato di neve. Per informazioni puntuali sulla gara invito a vedere il sito della manifestazione, dov’è anche possibile consultare il percorso e il regolamento. Per il momento, mi limito a ricordare i chilometri del percorso (45), e aggiungo che la competizione è aperta a tutte le persone maggiorenni, che è ammessa la sola tecnica classica (il passo alternato), che l’iscrizione costa 40 euri se effettuata entro il 26 gennaio, 45 (come del resto i chilometri) se conclusa tra il 27 gennaio e il 7 febbraio. I pettorali saranno distribuiti nei giorni 8 febbraio dalle ore dalle ore 15.00 alle ore 19,00, il 9 febbraio dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 e il giorno 10 dalle ore 7,00 alle ore 9,00 presso l’ufficio gare sito nel municipio di Cogne. A chi si è già iscritto sarà richiesta la ricevuta di versamento. Continua a leggere

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Vuole che le ceneri siano disperse e gli negano il funerale

 Un tempo credevo che una messa funebre non si negasse a nessuno (l’ha ottenuta anche Pinochet, tanto per fare un esempio). Poi il caso di Piergiorgio Welby, tenuto alla larga dal rito per aver desiderato la morte, mi ha insegnato che non era così. L’uomo non può giudicare il dittatore sanguinario perché il giudizio appartiene al Signore, ma può tranquillamente condannare l’ammalato stanco di soffrire. Potremmo cavarcela dicendo che i gusti son gusti, ma questo benedetto papa tedesco ci ripete tutti i giorni che non bisogna cadere nel relativismo. Che pensare, allora? Nuovo materiale per queste riflessioni mi è stato fornito dalla mia città, Aosta, nella quale a un defunto sono stati negati i funerali in chiesa (la parrocchia di Santo Stefano, a circa 200 metri da casa mia) per aver espresso il desiderio, prima di morire, che le sue ceneri fossero sparse al vento. Un desiderio, lo dico per inciso, che condivido in pieno (la Chiesa prenda nota: ho giusto compiuto da qualche giorno l’età di Cristo). Secondo quanto scrive La Stampa nelle pagine regionali, il parroco si è giustificato dicendo alla vedova che «la dispersione delle ceneri è contraria al dogma della Resurrezione». Allora, mi dico, il punto non è la dispersione, ma la cremazione! Che va evitata, perché altrimenti il corpo non potrà più risorgere, visto che si sarà consumato… Ma allora, mi chiedo, bisognerà scomunicare i vermi e impedire al tempo, con apposito decreto pontificio, di mangiarsi i cadaveri, poco o nulla difesi dal legno delle casse o dal marmo dei sepolcri? O risorgeranno solo gli antichi faraoni, grazie alla tecnica della mummificazione e i cartelli indicatori, in Paradiso, saranno pieni di geroglifici? Mentre così ragiono, l’occhio mi cade su uno specchietto, inserito in mezzo all’articolo, e scopro che recentemente la Chiesa ha ammesso la cremazione e che è la dispersione delle ceneri a essere vietata. Non riesco a capire. Leggo meglio il «pezzo» e scopro che nella dispersione delle ceneri è insito il rischio di «panteismo». Così si esprime un altro sacerdote. Sbagliato, insomma, sarebbe il desiderio di “ricongiungersi con il tutto”, perché ciò supporrebbe un sentimento di appartenenza al cosmo, nel quale la vita finirebbe con l’identificarsi per intero nel contingente, elevato a dimensione spirituale e quasi divina. Provo qualche timore, dunque, per il destino ultraterreno di San Francesco, che per tornare alla terra volle essere seppellito senza cassa… Continua a leggere

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La Biblioteca di Babele (Catalogo generale)

LA BIBLIOTECA DI BABELE – CATALOGO GENERALE

N.B. Come tutto ciò che viene proposto in questo blog, anche i testi contenuti in questa sezione sono pubblicati sotto licenza Creative Commons. Chiunque può riprodurli liberamente, purché ne specifichi l’autore, non abbia finalità commerciali e rispetti l’integrità dell’opera. Le stesse condizioni avranno validità per chi decidesse di pubblicare i propri testi su queste pagine, inviandoli a info.blog@libero.it

Le opere del “concorso” «Non si vince niente»

Pubblicherò in questo spazio, man mano che arriveranno, tutte le opere del “concorso” «Non si vince niente». Incomincio, a mo’ di presentazione, con una mia poesia che parla di mercificazione. Non si vince niente, è vero, ma questo primo testo non è da considerare “in concorso”; è solo per rompere il ghiaccio…

Mario Badino, Sagoma Scura

I miei racconti sparsi (e qualche altra tipologia testuale)

Piccola divagazione in prosa poetica rebelde (?!, sic)
Ancora lo straniero
L’epidemia
Uòlter Veltroni nella Divina Commedia

Tre belve feroci nella foresta scura
La riduzione dei caveat (sproloqui “futuristi”)
Corso di semplicità per manager
Salutate Freccia Rossa
Maledizione!
Sovrano assoluto
Cappuccetto Rosso
Imprenditori ultima spiaggia
Villa Certosa, interno notte (mini racconto satirico)
Cappuccetto Rosso 2.0.
Il vaccino contro l’influenza
Tanto per dire
Negri

Raiset. Ufficio casting


Le mie rime

Lo straniero
Ancora due dita di sciampagna
Scilla e Cariddi
Priamo e Achille
Quanto disgusto
O Presidente nostro sconsigliato

L’Orlando curioso – Storia di un paparazzo

Canto I, vv. 1-48

Una sezione particolare di questa Biblioteca è costituita dall’archivio Camminante, cui rimando per la consultazione del catalogo.

Prose di ospiti e di naviganti

Sette mondi, di Andrea Cogerino

Poesie di ospiti e di naviganti

Bianchi carichi rami, di Ivan
L’Istituzione-branco, di Wu Ming 1

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

Il file audio riguarda la mia lettura della poesia «L’Istituzione-branco». La musica è di Beppe Barbera.

La fotografia di questo articolo raffigura una statua di Franz Kafka, a Praga.

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Monnezza (3)

 

 
 Nelle ultime settimane, la scoperta che in Campania esiste un problema rifiuti ha mandato in fibrillazione i media e il governo. Romano Prodi, dopo aver detto che avrebbe risolto tutto in 24 ore (ricordiamocene alla prossima emergenza, tra qualche mese o tutt’al più un annetto), si è limitato a nominare l’ex capo della polizia De Gennaro commissario ai rifiuti con pieni poteri (potrà interrogare la monnezza tutto il tempo che vorrà, senza bisogno dell’autorizzazione del giudice, e forse anche calcare un po’ la mano per spaventare l’interrogata, in modo che non le venga l’uzzolo di raccontargli eco-balle). Il presidente del consiglio ha anche previsto la costruzione di tre inceneritori, che secondo lui dovrebbero risolvere il problema alla radice. Nessuna speranza, invece, per una legislazione che imponga di produrre meno rifiuti e di utilizzare solo materiali interamente riciclabili.
 

 La finanziaria 2008, a questo proposito è emblematica, perché ha approvato due proroghe per il ciclo dei rifiuti, senza le quali l’Italia avrebbe finalmente imboccato dal 1° gennaio 2008 la strada di una gestione più sostenibile. La prima riguarda lo stop allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discarica, che sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° gennaio 2000. La seconda riguarda l’obbligo del passaggio da tassa a tariffa, prevista inizialmente per il 1° gennaio 1999. Stiamo parlando, rispettivamente di 8 e 9 anni fa, e invece ancora non se n’è fatto nulla.
 

 Ma la manovra 2008
(nei suoi aspetti ambientali) è stata bocciata senza appello dal presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, secondo il quale: «l’ambiente, nella Finanziaria 2008, è stato relegato in un angolino. Nessun provvedimento strutturale, nessuna misura coraggiosa che ponga la manovra 2008 in continuità e rafforzamento rispetto alla precedente». Nessuna novità positiva, insomma. Ad esempio, si torna a investire sulle infrastrutture e sul trasporto su gomma, a scapito dei pendolari. Nel complesso la manovra 2008, ha detto Cogliati Dezza, «non racchiude nessuna strategia di ampio respiro su tematiche fondamentali come trasporti e rifiuti, ma anche le disposizioni per un vero risparmio energetico». Continua a leggere

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