Monnezza (3)

 

 
 Nelle ultime settimane, la scoperta che in Campania esiste un problema rifiuti ha mandato in fibrillazione i media e il governo. Romano Prodi, dopo aver detto che avrebbe risolto tutto in 24 ore (ricordiamocene alla prossima emergenza, tra qualche mese o tutt’al più un annetto), si è limitato a nominare l’ex capo della polizia De Gennaro commissario ai rifiuti con pieni poteri (potrà interrogare la monnezza tutto il tempo che vorrà, senza bisogno dell’autorizzazione del giudice, e forse anche calcare un po’ la mano per spaventare l’interrogata, in modo che non le venga l’uzzolo di raccontargli eco-balle). Il presidente del consiglio ha anche previsto la costruzione di tre inceneritori, che secondo lui dovrebbero risolvere il problema alla radice. Nessuna speranza, invece, per una legislazione che imponga di produrre meno rifiuti e di utilizzare solo materiali interamente riciclabili.
 

 La finanziaria 2008, a questo proposito è emblematica, perché ha approvato due proroghe per il ciclo dei rifiuti, senza le quali l’Italia avrebbe finalmente imboccato dal 1° gennaio 2008 la strada di una gestione più sostenibile. La prima riguarda lo stop allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discarica, che sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° gennaio 2000. La seconda riguarda l’obbligo del passaggio da tassa a tariffa, prevista inizialmente per il 1° gennaio 1999. Stiamo parlando, rispettivamente di 8 e 9 anni fa, e invece ancora non se n’è fatto nulla.
 

 Ma la manovra 2008
(nei suoi aspetti ambientali) è stata bocciata senza appello dal presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, secondo il quale: «l’ambiente, nella Finanziaria 2008, è stato relegato in un angolino. Nessun provvedimento strutturale, nessuna misura coraggiosa che ponga la manovra 2008 in continuità e rafforzamento rispetto alla precedente». Nessuna novità positiva, insomma. Ad esempio, si torna a investire sulle infrastrutture e sul trasporto su gomma, a scapito dei pendolari. Nel complesso la manovra 2008, ha detto Cogliati Dezza, «non racchiude nessuna strategia di ampio respiro su tematiche fondamentali come trasporti e rifiuti, ma anche le disposizioni per un vero risparmio energetico».
 
 Si continua invece a investire sulle infrastrutture (ai 3,6 miliardi già inseriti nel testo del governo per le grandi opere sono stati aggiunti nel passaggio in Parlamento finanziamenti per il passante autostradale a Nord di Bologna e la nuova Autostrada Nogara-Mare Adriatico) e sul trasporto su gomma (i sussidi agli autotrasportatori hanno sottratto 92 milioni di euro alla ricerca), mentre si lasciano “a piedi” i pendolari, cancellando il piano “1000 nuovi treni pendolari” e riducendo del 20% le risorse per il servizio di trasporto ferroviario regionale rispetto al 2007.
 
 L’unica norma davvero efficace riguarderebbe invece il Conto Energia, cioè il nuovo sistema di incentivi per le fonti rinnovabili, in continuità con la manovra 2007. Soddisfazione anche per l’introduzione della Class action, ovvero la causa di gruppo per tutelare gli interessi collettivi. Da giugno, infatti, sarà possibile avviare una causa civile (con tre gradi di giudizio) con cui accertare il diritto al risarcimento del danno e la restituzione delle somme spettanti ai singoli cittadini.

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