Signor Cossiga (da me poco stimato, se posso parlar franco),
ho deciso di mettere mano alla penna, come cittadino, per chiedere a lei, ex Capo dello Stato, ex garante della Costituzione e Presidente della Repubblica «emerito», la ragione di alcune affermazioni per me davvero sconcertanti e, più in generale, quale ritenga debba essere lo scopo dello Stato.
Sono propenso a credere che questa «lettera aperta» (che pubblico sul mio blog e in altri spazi on line) non le sarà gradita, eppure essa costituisce un tentativo onesto di capire che cosa stia accadendo nei Palazzi del potere e quale sia il modo oggi prevalente d’intendere la funzione della politica e il senso stesso della democrazia.
Sono un insegnante di scuola media e mi ritengo, per quanto riguarda il mio ambito professionale, un addetto ai lavori. Vivo e lavoro in Valle d’Aosta, una regione all’interno della quale la protesta contro le “innovazioni” del ministro Gelmini è stata finora più contenuta che altrove (una certa chiusura regionale e una situazione di relativa autonomia decisionale dovuta allo Statuto speciale hanno contribuito a mantenere premuta la sordina). Non per questo sono meno convinto che la “riforma” del governo sia un tentativo di smantellare la scuola pubblica, troppo scomoda da tenere sotto controllo quando si desidera trasformare in tante pecorelle obbedienti i cittadini. E non per questo sono meno convinto dell’alto valore formativo che la lotta degli studenti avrà nella costruzione della loro personalità e nell’arricchimento delle loro coscienze e conoscenze. Si tratta, a quanto penso, di un bellissimo esempio di studio applicato dell’educazione civica. Continua a leggere
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