Dal Molin, we can change

 
 Copio e incollo dal sito No Dal Molin un comunicato del Presidio Permanente di Vicenza rilasciato subito dopo la vittoria di Obama nelle elezioni americane. Data la sordità della nostra classe dirigente verso le esigenze della città (e verso la volontà di pace e autonomia dalle scelte di Washington espressa più volte da milioni di persone in tutto il Paese) sarà proprio la nuova Amministrazione Usa a portare una speranza di lieta risoluzione della vicenda Dal Molin? Chissà. L’iniziativa presentata qui sotto (le cartoline da inviare a Obama) costituisce, in ogni caso, l’ennesima prova della fantasia e della capacità d’inventiva di una cittadinanza, quella vicentina, che nella lotta contro la base militare ha saputo farsi comunità e ha avviato uno straordinario percorso di ricerca, destinato, certamente, a migliorare le relazioni e, più in generale, la qualità della vita di un territorio. Un esempio da seguire nella lotta contro i tanti orrori di questa Italia imbarbarita, tenendo ben ferma una certezza: che «il futuro è nelle nostre mani». 



 

 Dal Presidio Permanente:

  
 […] “Dal Molin, yes, we can change” sarà il frontespizio delle migliaia di cartoline che il Presidio Permanente ha già mandato in stampa e che saranno disponibili dalla fine della prossima settimana per essere inoltrate dai cittadini al nuovo Presidente degli Stati Uniti […]
 Elezioni Usa: il commento di Cinzia Bottene
 

 L’America è un posto dove «si può dimostrare il potere della democrazia per riportare la prosperità e la pace»: queste saranno le parole, pronunciate la scorsa notte da Barack Obama, che migliaia di vicentini scriveranno al vincitore delle elezioni presidenziali statunitensi.
 
 “Dal Molin, yes, we can change” sarà il frontespizio delle migliaia di cartoline che il Presidio Permanente ha già mandato in stampa e che saranno disponibili dalla fine della prossima settimana per essere inoltrate dai cittadini al nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Obama ha a Vicenza la possibilità di dimostrare che l’America è davvero cambiata in politica estera: faccia rispettare la città di Vicenza e la democrazia calpestata nella città del Palladio, dia un segno di discontinuità rispetto alla politica arrogante di George Bush e Ronald Spogli.
 
 Presidio Permanente, Vicenza, 5 novembre 2008
 
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