Sette mondi

 
 
 
Finiti i festeggiamenti per l’anniversario del
blog
e prima di buttarmi a capofitto nel vivo del confronto pre-elettorale,
traggo un respiro profondo e ne approfitto per pubblicare un nuovo testo nella
Biblioteca di Babele.
 
 Per la prima volta, si tratta di un libro-libro (50
pagine
in formato word) e ciò che mi fa veramente piacere è che si tratta di
un’opera altrui
, il che significa che la Biblioteca comincia a ospitare voci diverse.
 
 Il
titolo
del libro, una commedia, è Sette mondi, l’autore è Andrea Cogerino,
giovane scrittore originario di Rubiana (Val di Susa), che vive e lavora a
Torino. Quella che segue è una piccola recensione in forma di dialogo
(delirante) a causa dell’intromissione dell’Autore, che deve sempre dire la
sua.
 
 Il libro è scaricabile gratuitamente e, come al solito, è protetto da una licenza Creative
Commons
.
 
 

 

 

 
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La grande abbuffata

 La cena del blog all'espace populaireA quanto pare ce l’abbiamo fatta: la cena del blog è stata un successo, con 18 partecipanti entusiasti e un menu di prim’ordine. A Riccardo e Lia, che si sono occupati della cucina, tutti i miei ringraziamenti, così come a quelle e a quelli che hanno partecipato all’iniziativa, alle persone che sarebbero venute volentieri ma non hanno potuto, a chi ha scritto un commento di auguri (il blog mi fa sapere che ha gradito…), a chi ha mandato un messaggio o ha telefonato, a chi si trovava a passare da quelle parti e ha pensato bene di unirsi…
 
 Lo spirito della serata è stato festoso e anch’io mi sono finalmente rilassato, per una volta non ho pensato a niente e mi sono divertito. Questo significa che non ho curato in modo particolare le foto della serata, per cui qualcuno non sarà stato ritratto e non si rivedrà sul blog… Di questo mi scuso e ringrazio veramente tutt* per la partecipazione, in particolar modo i miei, che mi hanno sorpreso partecipando, mio fratello, Riccardo e la sua pasta coi peperoni e i pinoli, Moreno Savoretti, autore della maggior parte delle foto della serata contenute nell’album, Arnela, Silvia, la mamma e il papà di Nathalie, mia compagna di liceo, frequentatori assidui di queste iniziative, Sandro, Piero, Francesco, Ivan, Federica, Lia, Corrado, Sue e Francesco, che ci ha raggiunti dopo cena. Dimenticherò senz’altro qualcuno, che ringrazio due volte, a mo’ di scusa…
 
 A tutt* quant* un arrivederci alla prossima occasione!
 


 Non ho scusanti e sono pure un po’ patetico per questa aggiunta, ma voglio ringraziare Silvia per la torta. Tu sei stata gentilissima e io sono stato un cafone…

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L’orrore economico

 
 
 In occasione del primo compleanno, una nuova presentazione del blog.
 
 
In principio
, stavolta, è l’economia – meglio
ancora: l’«orrore economico» (categoria orecchiata da qualche parte, della
quale mi sono subito appropriato). Chi scrive ha la convinzione bizzarra che il
denaro sia lo sterco del diavolo, che i soldi non facciano la felicità e che
non si possano seguire allo stesso tempo Dio e Mammona (anche se non ho mai
capito chi sia questo Mammona
). Chi scrive, che oggi si sente molto evangelico,
è rimasto folgorato dalla considerazione che dov’è il tuo tesoro, lì sarà il
tuo cuore
. Se questo è vero, si tratta unicamente di scegliere con cura il
tesoro
, il resto verrà da sé. Chi scrive, infine, è convinto che tra tutti i
tesori possibili la ricchezza e il potere siano forse i più ambiti, sicuramente
quelli a cui chi comanda consacra la propria esistenza. Il potere genera il
potere e per potere si passa sopra a tutto, dall’ideale vissuto in gioventù al
corpo del sindacalista fastidioso (fatto sparare – si dice – dalla Coca Cola),
al minorenne che vive nei Paesi lontani (costretto ad assemblare i pezzi dei
prodotti
che useranno i suoi coetanei occidentali), all’operaio della
ThyssenKrupp
che brucia sul posto di lavoro, nella civilissima Torino. Continua a leggere

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Quale efficientismo?

 Palazzo Chigi, sede del Governo italianoNegli ultimi tempi sembra che l’efficientismo sia diventato la virtù decisiva, in politica come già nell’economia. Nel (disgustoso) lessico politico italiano è entrato in uso il termine governance, con il quale si indica l’esigenza (vera) di poter prendere decisioni in tempi brevi e senza dovere ogni volta mettere tutto in discussione. Il problema è che, spesso, la governance si traduce nel desiderio del governo per il governo, dove non importa che cosa si vuol fare, quanto il fatto di farlo. Un esempio su tutti: il Partito democratico. L’errore del PD non è mettere in soffitta un’alleanza disomogenea e incapace di durare. Ma tanto i Ds quanto la Margherita avevano sottoscritto il famoso programma dell’Unione: dal momento che quelli che si presentano come il nuovo che avanza sono anche quelli che in due anni non hanno realizzato ciò che avevano promesso, oggi Veltroni pensa di galvanizzare gli animi convincendoci che ciò che non ha funzionato prima funzionerà ora perché, correndo da soli, non è possibile litigare. Tutto ciò (per ragionevole che sia) non spiega in alcun modo che cosa si intenda realmente fare delle promesse, vecchie e nuove, quale sarà il destino delle leggi ad personam approvate dal governo di centrodestra e mai cancellate da quello di centrosinistra, del conflitto d’interessi, del riscaldamento globale e di tanto altro ancora. Non spiega in che cosa il nuovo che avanza dovrebbe differenziarsi dalla politica di un eventuale governo targato PDL, soprattutto riguardo ai temi della crescita del PIL (oggi l’ideologia trasversale agli schieramenti), alla laicità dello Stato e a situazioni calde, che vedono le comunità locali in lotta con la politica istituzionale per difendere se stesse e il proprio territorio.
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Torino: sostieni il referendum cittadino sul grattacielo Intesa – San Paolo

 Milano, davanti alla stazioneDemocrazia è una parola abusata, con la quale
s’intende tutto e il contrario di tutto. Democrazia è costruire linee
ferroviarie ad alta velocità
, basi militari, catene di assemblaggio di nuovi
caccia bombardieri
senza chiedere nulla a nessuno. Democrazia è esportare i
diritti con la guerra
, invitare a disertare le urne in occasione di un
referendum
, accordarsi per cambiare la Costituzione. Democrazia,
infine, è fondare nuovi partiti a poche settimane dalle elezioni, senza neppure
raccogliere le firme necessarie per la presentazione delle liste
. Non ho
firmato per autorizzare la nascita del PD, non ho firmato per autorizzare la
nascita del PDL
e, a ben vedere, non ho firmato neppure per la nascita della
Sinistra Arcobaleno. Ma il 13 aprile mi recherò alle urne per fare un segno
sopra un simbolo
. Una crocetta, la firma degli analfabeti.
 
 A Torino hanno pensato di derogare al
piano regolatore per tirare su un grattacielo. Potrebbe raggiungere i 150 metri d’altezza. Il
panorama della città
, dalla collina, cambierebbe per sempre. Il nuovo
grattacielo dovrà ospitare la sede di Intesa San Paolo: interessi enormi. Ma un
piano regolatore non si cambia a vantaggio esclusivo di qualche privato
,
foss’anche il secondo gruppo bancario d’Italia. Un grattacielo vuol dire
cemento, dispendio energetico, significa insostenibilità. Molti cittadini sono
contrari ed è nato il comitato Non grattiamo il cielo di Torino
. Dalle mie
parti grattare significa rubare. Ma a chi spetta decidere?
 

 
Il Pirellone, sede della Regione LombardiaRecentemente, La Sinistra L’Arcobaleno
ha proposto un referendum da tenere presso i cittadini. Il quesito potrebbe
essere il seguente. "È  opportuno
autorizzare la costruzione degli edifici a torre con altezza superiore ai 100 metri, comunemente
detti grattacieli, nel centro della città e sulla Spina Centrale, non
escludendone la localizzazione nelle aree periferiche, a patto di verificarne
comunque l’impatto ambientale e paesaggistico?
" Sintassi a parte, l’idea è
buona. Per una volta, si potrebbe realizzare un poco di democrazia partecipativa.
Ma la proposta non sembra convincere gli efficientisti e i sostenitori della crescita infinita: potrebbe costituire un pericoloso
precedente
. Il comitato contro il grattacielo invita a scrivere ai giornali per
chiedere
, come cittadini, che la consultazione popolare abbia luogo.
 
 Giro
l’invito
: scriviamo tutt* un’e-mail a lettere@lastampa.it
e a torino@repubblica.it (se
conoscete altri indirizzi, aggiungeteli pure). Io ho scritto anche a lettere@ilmanifesto.it. Pubblico di
seguito la mia lettera.
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Aspettando la prima candelina…

 Lunedì 25 febbraio 2008 questo blog compirà il suo primo anno di esistenza. A chi un poco lo frequenta è dedicata all’espace populaire di Aosta una piccola

 
La prima candelina
 CENA DI COMPLEANNO!

 
 
Le interessate e gli interessati dovranno presentarsi lunedì sera all’espace, a partire dalle 20.00. Ancora non so quanti saremo, non conosco il menù, né il costo (ma sarà tutto molto alla buona, tipo spaghettata con torta), è ancora tutto per aria. Sono gradite prenotazione (sul blog) e puntualità (al ristorante). Intervenite numeros*, a cena e sul blog, dove potrete lasciare un simpatico messaggio di auguri

 
 A parte questo, i
l blog non si aspetta di ricevere
regali.

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Documenti e immagini dalla persecuzione alla Shoah – Collezione Gianfranco Moscati

Nell’inverno del 2008 il Liceo classico di Aosta ha ospitato la Collezione Gianfranco Moscati, Documenti e immagini dalla
persecuzione alla Shoah
.

Il percorso della mostra – piuttosto estesa e
ricchissima di materiali autentici
– è riproposto qui, a partire dal pannello introduttivo che propone «i ricordi dei testimoni sopravvissuti» come «l’unico momento da opporre all’oblio, affinché la Memoria della Shoah non perda la sua valenza umana e non rimanga solo un fatto fra i tanti sugli scaffali polverosi delle biblioteche».

Tra gli oggetti esposti, la prima pagina del Messaggero dell’11 novembre 1938 (XVII anno dell’era fascista), che titola:

Deliberazioni del Consiglio dei Ministri – Le leggi per la difesa della razza.

L’effetto è tutto un altro, rispetto ai libri di scuola: migliaia di persone, un giorno d’autunno di 70 anni fa, hanno letto quel titolo e i relativi articoli, che presentavano come una cosa normalemagari anche una decisione storica, ma dopotutto una cosa normalel’orrore assoluto della persecuzione razziale.

Basti scorrere il sommario: Proibizione dei matrimoni misti – Trattamento giuridico degli ebrei in Italia – Limitazione di attività e diritti – Enti che non possono avere ebrei alle proprie dipendenze – Divieto agli ebrei di avere domestici ariani – Coordinamento delle norme scolastiche.

Solerte, il giornalista si sforza di spiegare al bravo cittadino fascista, seduto magari al
tavolo di un caffè, le ultime decisioni del governo. Accanto al titolo, un ritratto di Sua Maestà ricorda il «genetliaco» del «Re Imperatore».

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