Torino: sostieni il referendum cittadino sul grattacielo Intesa – San Paolo

 Milano, davanti alla stazioneDemocrazia è una parola abusata, con la quale
s’intende tutto e il contrario di tutto. Democrazia è costruire linee
ferroviarie ad alta velocità
, basi militari, catene di assemblaggio di nuovi
caccia bombardieri
senza chiedere nulla a nessuno. Democrazia è esportare i
diritti con la guerra
, invitare a disertare le urne in occasione di un
referendum
, accordarsi per cambiare la Costituzione. Democrazia,
infine, è fondare nuovi partiti a poche settimane dalle elezioni, senza neppure
raccogliere le firme necessarie per la presentazione delle liste
. Non ho
firmato per autorizzare la nascita del PD, non ho firmato per autorizzare la
nascita del PDL
e, a ben vedere, non ho firmato neppure per la nascita della
Sinistra Arcobaleno. Ma il 13 aprile mi recherò alle urne per fare un segno
sopra un simbolo
. Una crocetta, la firma degli analfabeti.
 
 A Torino hanno pensato di derogare al
piano regolatore per tirare su un grattacielo. Potrebbe raggiungere i 150 metri d’altezza. Il
panorama della città
, dalla collina, cambierebbe per sempre. Il nuovo
grattacielo dovrà ospitare la sede di Intesa San Paolo: interessi enormi. Ma un
piano regolatore non si cambia a vantaggio esclusivo di qualche privato
,
foss’anche il secondo gruppo bancario d’Italia. Un grattacielo vuol dire
cemento, dispendio energetico, significa insostenibilità. Molti cittadini sono
contrari ed è nato il comitato Non grattiamo il cielo di Torino
. Dalle mie
parti grattare significa rubare. Ma a chi spetta decidere?
 

 
Il Pirellone, sede della Regione LombardiaRecentemente, La Sinistra L’Arcobaleno
ha proposto un referendum da tenere presso i cittadini. Il quesito potrebbe
essere il seguente. "È  opportuno
autorizzare la costruzione degli edifici a torre con altezza superiore ai 100 metri, comunemente
detti grattacieli, nel centro della città e sulla Spina Centrale, non
escludendone la localizzazione nelle aree periferiche, a patto di verificarne
comunque l’impatto ambientale e paesaggistico?
" Sintassi a parte, l’idea è
buona. Per una volta, si potrebbe realizzare un poco di democrazia partecipativa.
Ma la proposta non sembra convincere gli efficientisti e i sostenitori della crescita infinita: potrebbe costituire un pericoloso
precedente
. Il comitato contro il grattacielo invita a scrivere ai giornali per
chiedere
, come cittadini, che la consultazione popolare abbia luogo.
 
 Giro
l’invito
: scriviamo tutt* un’e-mail a lettere@lastampa.it
e a torino@repubblica.it (se
conoscete altri indirizzi, aggiungeteli pure). Io ho scritto anche a lettere@ilmanifesto.it. Pubblico di
seguito la mia lettera.
 

 Negli ultimi mesi a Torino si è parlato
moltissimo dell’opportunità di costruire il nuovo grattacielo che dovrebbe
ospitare la sede della superbanca Intesa-San Paolo.
Milano, la sede del Corriere e della Gazzetta L’edificio potrebbe
superare i 150 metri
di altezza e divenire il più elevato della città, superando la Mole Antonelliana
e modificando per sempre lo skyline torinese. Come in molti altri casi (la Val di Susa, Vicenza, ecc) le
opinioni dei cittadini non sono per forza univoche: a chi sostiene che un
grattacielo è una struttura invasiva ed energeticamente non sostenibile c’è
sempre chi risponde elencando i vantaggi di un simile progetto, i quali, neanche
a dirlo, sarebbero la "crescita" e la "creazione di posti di
lavoro". Io non ci credo e penso che i soldi potrebbero essere spesi
meglio, ma con la presente, più semplicemente, domando: non sarebbe democratico
appurare una volta tanto la volontà dei residenti attraverso un referendum? È
quanto propone La
Sinistra L’Arcobaleno, che ha elaborato il seguente quesito:
"È opportuno autorizzare la costruzione degli edifici a torre con altezza
superiore ai 100 metri,
comunemente detti grattacieli, nel centro della città e sulla Spina Centrale,
non escludendone la localizzazione nelle aree periferiche, a patto di
verificarne comunque l’impatto ambientale e paesaggistico?". A quanto
sembra, però, ci si sta già muovendo per neutralizzare la libera espressione della
volontà popolare. Ma se una volta tanto i nostri rappresentanti ascoltassero la
voce dei loro rappresentati?

 Mario Badino


 
Clicca per ingrandireMi sono già occupato del grattacielo Intesa – San Paolo nell’articolo Al panzerotto impazzito. Vedi anche l’articolo Quale efficientismo?
 
 Visita il sito del comitato Non grattiamo il
cielo di Torino
.
 
 Le illustrazioni di questo articolo
ritraggono Milano, che una volta doveva essere persino una bella città (si
clicchi sull’immagine a fianco per ingrandirla). Poi sono arrivati i palazzoni
e non c’è stato più verso di fermarli. Oggi, poi, la candidatura del capoluogo
lombardo a sede dell’Expo 2015
sembra voler imprimere una nuova accelerata. Io
tiferei per Smirne, se non mi dispiacesse anche per loro…
 
 Domando: è per forza questo l’unico
modello di sviluppo possibile?

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