Le forme della partecipazione nel secolo nuovo

 Le forme della partecipazine nel secolo nuovo
 
 

 Un breve
post per dire che domani sera (venerdì 20) alle 20.45, presso il Centro Servizi per il Volontariato (CSV) di Aosta si terrà un’iniziativa volta a riflettere sulle «forme della partecipazione» in relazione ai nuovi media. Interverrà Edoardo Fleischner, docente di Nuovi media e comunicazione all’Università Statale di Milano, che parlerà delle forme di partecipazione e cittadinanza legate
(non solo) alla rete. Si cercherà di mettere in evidenza opportunità e contraddizioni legate alle nuove forme comunicative. L’intervento sarà strutturato a mo’ di tavola rotonda, alla quale prenderanno parte i giornalisti Daniele Mammoliti, Christian Diémoz e Fabrizio Favre insieme a Jean Paul Lustrissy della società Netbe. A quanto pare, ci sarò anch’io, che sono stato invitato come «blogger» (così c’è scritto nella locandina), e cercherò di non dire troppe boiate.
 
 Durante la serata sarà presentato il corso «La partecipazione a portata di click», del quale parlerò ancora in queste pagine, anche perché una delle lezioni dovrò farla io…
 
 Una cosa è certa: anche nella piccola Aosta ci si sta cominciando a organizzare. Negli ultimi tempi sono aumentati i movimenti e i comitati cittadini nati per la difesa dei valloni montani, per i rifiuti zero e contro l’inceneritore in progetto a Brissogne, per la tutela delle aree verdi del capoluogo regionale (viale della Pace), per un aeroporto sostenibile e contro il progetto di un ampliamento-potenziamento commerciale dello scalo valdostano… Realtà vive e piuttosto variegate, unite – fra l’altro – dalla disponibilità a mettersi in rete, aprire blog e siti nei quali proporre le loro battaglie, ma anche citarsi a vicenda. Dal mettersi in rete (on line) al fare rete, spesso il passo è breve, come dimostrano realtà nazionali quali il Patto di mutuo soccorso.
 
 A volte, forse, è più difficile scendere in strada (non soltanto nella Roma di Alemanno) e uscire dalla cerchia ristretta delle persone che erano già convinte in partenza. In questo senso le nuove tecnologie forniscono una possibilità un tempo insperata per farsi sentire ed esprimere le proprie ragioni; una possibilità che da sola non basta: sarebbe infatti paradossale limitare al virtuale la difesa di qualcosa di concreto come il territorio.
 
 
Questi sono alcuni spunti di riflessione, in attesa della Tavola rotonda di domani (e della lezione che dovrò tenere durante il corso!), quando l’emozione e la paura di non essere all’altezza mi creeranno qualche problema, contribuendo a dimostrare che
è facile parlare di comunicazione, meno facile comunicare.

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2 risposte a Le forme della partecipazione nel secolo nuovo

  1. licenzafissa scrive:

    e bravo mario! avevo visto su un messaggio del csv che ti avevano reclutato in qualità di blogger!
    mi sembra una serata interessante…un’iniziativa molto buona.
    effettivamente con internet il “fare rete” è diventato possibile anche per chi non ha possibilità o tempo di spostarsi fisicamente per riunioni o incontri…come per me partecipare a molte cose interessanti ad aosta è sempre stato molto difficile..
    allora oggi fai del tuo meglio per non dire troppe boiate!
    ci vediamo domani da battiato comunque, ciao

  2. Mario scrive:

    Bè, non sono molto abituato alle tavole rotonde, ma alla fine quello che volevo dire l’ho detto… Boiate o meno lo sa il pubblico, io non posso dire…

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