Dopo i recenti attacchi al diritto allo sciopero e alla scuola pubblica, e considerata la natura attuale della distribuzione del reddito e del potere tra capitale e lavoro («semplicemente repellente», secondo Fausto Bertinotti, in un intervento sul manifesto
del 14 ottobre; ma allora perché la sinistra ha fatto parte del governo
Prodi-Montezemolo?), mi sento quasi orgoglioso nell’annunciare che
dopodomani, venerdì 17 ottobre, parteciperò allo sciopero nazionale indetto dai sindacati di base. Lo farò perché non è giusto osservare senza opporsi l’azione di un governo che giorno dopo giorno svuota di significato la Costituzione della Repubblica. E lo farò nonostante lo sciopero confederale
previsto per il 30. Perché, contribuendo alla riuscita delle agitazioni
di venerdì, voglio lanciare nel mio piccolo due segnali: uno al governo
e l’altro a Cgil, Cisl e Uil, negli ultimi anni assai morbidi con Confindustria e con Palazzo Chigi. Se il sindacato rinuncia al conflitto e si trasforma in ente erogatore di servizi, se il suo obiettivo diventa rivestire il ruolo d’intermediario privilegiato nella concertazione, il sindacato smarrisce la sua stessa ragion d’essere, la sua "ragione sociale".
Pubblico (volentieri) di seguito l’appello di CUB, Cobas e SdL allo sciopero generale e alla manifestazione nazionale del 17 ottobre.
Venerdì 17 ottobre 2008
SCIOPERO GENERALE
Manifestazione nazionale a Roma
Ore 10.00 corteo da p.zza della repubblica a p.zza S. Giovanni
La
CUB, Confederazione Unitaria di Base, ha promosso per venerdì 17
ottobre, assieme ai Cobas e a SdL, uno sciopero nazionale di tutte le
categorie con manifestazione nazionale a Roma. La piattaforma dello
sciopero, approvata
dagli oltre 2000 partecipanti all’Assemblea Nazionale dei delegati del
sindacalismo di base svoltasi a Milano il 17 maggio, ha dato vita a
un’importante mobilitazione nazionale unitaria e rivendica
principalmente maggiore salario, la fine della precarietà, degli
omicidi sul lavoro, il rilancio della scuola, della previdenza e della
sanità pubblica, il forte impulso alla contrattazione nazionale
unitaria e la reintroduzione della scala mobile per lavoratori e
pensionati, diritti uguali per cittadini italiani e migranti, il
diritto alla casa. La piattaforma è stata consegnata al Governo già il
20 giugno scorso durante la riuscita giornata di mobilitazione
nazionale promossa sempre dall’Assemblea di Milano.
Intanto il
Governo e i padroni hanno sferrato un potente attacco alla scuola
pubblica con il decreto Gelmini, alla pubblica amministrazione e ai
lavoratori pubblici con i decreti Brunetta, ai precari cui si cancella
ogni prospettiva di stabilizzazione, con il chiaro obiettivo di
smantellare lo stato sociale e favorire i privati. La reazione a questi
provvedimenti è stata immediata e fortissima: i dipendenti pubblici,
gli operatori della scuola, i precari hanno reagito con forza
rilanciando nel paese un movimento di lotta, articolato ma unito, come
non si vedeva da anni, alla cui base non c’è la difesa corporativa dei
propri interessi ma la consapevolezza di rappresentare oggi la parte
più avanzata del conflitto e che certamente rappresenterà la spina
dorsale dello sciopero generale. Un movimento che ha ben chiara anche
la volontà di essere riferimento sindacale organizzato per tutti quei
lavoratori a cui oggi è negata ogni possibilità di organizzazione
indipendente da parte del padronato e dei sindacati concertativi.
Ma
la crisi finanziaria che ha spazzato via tutte le favole sul
capitalismo come unico strumento possibile di governo delle società e
dell’economia – e che vede oggi migliaia di lavoratori rischiare il
proprio TFR nei fondi pensione per aver dato ascolto a Cgil, Cisl e Uil
-, l’arroganza dei padroni che, mentre chiedono l’intervento dello
Stato provano, con la riforma del modello contrattuale, a smantellare
ogni residua tutela del mondo del lavoro, un carovita sempre più
aggressivo che falcidia salari e pensioni, la manifesta volontà dei
sindacati concertativi di non opporsi davvero a questa situazione – non
c’è traccia di una loro proposta di sciopero generale – impongono a
tutti di scendere in lotta e unirsi al movimento esistente.
CUB,
Cobas e SdL hanno dato vita al "Patto di Consultazione Permanente" come
ulteriore passaggio verso un’unità d’azione sempre più forte e capace
di proporsi come vera e concreta alternativa alla dittatura sindacale
dei sindacati concertativi e per fornire strumenti adeguati di lotta a
tutto il mondo del lavoro. info@confederazionecub.it
Salve,
lavoro da oltre 6 anni con contratti interinali, ora sembra che mi vogliano proporre un contratto di appendistato. Ma quanti anni ci vogliono perchè una persona possa essere seriamente presa in considerazione? I sindacati sono i primi delinquenti. Invece di difendere i nostri diritti di lavoratore mi rispondono “Sei interinale quindi non ti spetta lo stesso trattamento economico degl’altri dipendenti con contratto indeterminato o altre scemenze” ma che siamo in un paese di corrotti??? La mia risposta l’ho trovata nell’atteggiamento di queste persone che mi hanno risposto in questa maniera.
Dovrò comprarmi una casa prima o poi, ho devo stare con mia madre fino alla mia pensione? C’è bisogno di aria nuova, di persone che anche se per ideali diversi da quelli del maggio ’70 si diano veramente da fare. Organizziamo scioperi più frequentemente, manifestiamo, non facciamo che il nostro sciopero di domani rimanga semplicemente una giornata di lotta, ma istituiamo nuovi sindacati con persone che hanno le mie stesse problematiche, creando un lungo calendario di scioperi non di un giorno. Anche presidi sotto il parlamento di settimane. Ne abbiamo veramente bisogno quindi fuori gli artigli, fouri anche i sindacati corrotti da confindustria. E’ uno scandalo che pre comprare cibo e detersivi ci voglia una giornata di lavoro, la cina, la russia, non siamo molto lontani!!!!
Giorgio ha detto: «Organizziamo scioperi più frequentemente, manifestiamo, non facciamo che il nostro sciopero di domani rimanga semplicemente una giornata di lotta, ma istituiamo nuovi sindacati con persone che hanno le mie stesse problematiche, creando un lungo calendario di scioperi non di un giorno. Anche presidi sotto il parlamento di settimane. Ne abbiamo veramente bisogno quindi fuori gli artigli, fuori anche i sindacati corrotti da confindustria. E’ uno scandalo che per comprare cibo e detersivi ci voglia una giornata di lavoro, la Cina, la Russia, non siamo molto lontani!!!!».
Sono d’accordo. Ho cercato di convincere molti colleghi (insegno) a scioperare e ho spiegato perché trovo che questo sciopero sia più importante di quello del 30. Mi hanno dato ragione, ma non li ho convinti. Aderiranno a quello dei confederali perché sono iscritti ai confederali, non c’è niente da fare. E alcuni non aderiranno perché lo sciopero non serve a niente. Io invece dico che dobbiamo usare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione perché la situazione è grave. Berlusconi conta proprio sul fatto che prima o poici stuferemo. Ci vuole prendere per sfinimento.