A tutte le lettrici e i lettori del blog, un imprevisto dono natalizio, l’audio della telefonata tra Berlusconi e Saccà, che tutt* dovremmo ascoltare bene, soprattutto prima di andare a votare. O sarà solo un caso se nell’indice mondiale di corruzione facciamo il nostro figurone al 41° posto? [Il punteggio rileva il grado di percezione della corruzione visto da analisti e uomini d’affari. Si va dal pieno punteggio, 100, che significa altamente integro, fino allo 0, altamente corrotto. Il nostro Paese totalizza 55,3. Fonte: Transparency International. Clicca sulla tabella per ingrandirla].
E visto che si parla di regali…
Pensavo di ignorare il Natale, visto che quella che andrà in scena il 25 dicembre sarà la solita celebrazione rituale della religione consumista, però non ce l’ho fatta. Infatti, come il protagonista del Canto di Natale di Dickens, l’avarissimo Scrooge, quello che dà il nome a Paperon de’ Paperoni (Uncle Scrooge in lingua originale) sono stato visitato da tre spettri, che mi hanno cambiato dentro.
Il primo è stato quello del rimorso: «Ipocrita!», mi son detto. «Davvero hai il fegato di parlare di consumismo con tutti i regali che hai comprato?» E non li ho ancora finiti! Il secondo fantasma si è materializzato in una lettera pubblicata sul manifesto di ieri, giovedì 20 dicembre, firmata dalle Donne in Nero di Roma. È molto toccante e mi permetto di trascriverla (o, per meglio dire, incollarla). S’intitola Viaggio in Palestina.
Cari Re Magi, se ce la fate a scavalcare il muro sarete sorpresi di non trovare né erba, né pecore, né pastori, né contadini: tutti costoro sono ormai separati dalle loro terre da questo muro dichiarato illegale dal tribunale dell’Aja, ma ancora in piedi. Vi sorprenderà il paesaggio cambiato: insediamenti illegali ricoprono quelle che un tempo erano colline verdeggianti di olivi secolari. Se nel viaggio di ritorno da Betlhemme, passerete per Gaza, portatevi borracce d’acqua potabile e torce elettriche perché il governo israeliano l’ha privata dei beni fondamentali. Vi raccomandiamo di non ammalarvi perché l’ospedale di Gaza è privo di energia elettrica e di rifornimenti di base e fornitevi di lasciapassare o resterete imprigionati lì come i palestinesi. Buona fortuna e Buon natale!
p.s. Secondo l’Onu Betlhemme è circondata da 78 ostacoli fisici, fra cui 10 checkpoint militari e 55 blocchi stradali.
Questo, nel 2007, è Natale. Il terzo messaggero, il Fantasma del Mondo moderno, si è materializzato tra le pagine di un quotidiano. Su lastampa.it è infatti possibile rispondere a un "instant poll" dal titolo emblematico: Quando festeggerete il Natale: la vigilia a cena o il 25 a pranzo? Per chi pensasse che s’è toccato il fondo, ricordo che è sempre possibile far meglio e rispondere: «A cena la vigilia e a pranzo il giorno dopo», possibilmente facendo indigestione entrambe le volte. Tutto ciò porta a pensare allo stato (deprimente) dell’informazione italiana. Son giorni, del resto, che l’articolo del New York Times sulla decadenza del Belpaese è di stimolo per le nostre testate giornalistiche, desiderose di dimostrarne l’infondatezza. Il meglio lo ha fornito il Tg1, che sull’argomento ha chiesto il parere autorevole di… Antonello Venditti, che negli studi del telegiornale presentava il suo ultimo disco.
Riconciliatomi con le feste di fine anno grazie al poderoso intervento dei tre spiriti, voglio approfittare della pazienza del lettore per consigliare qualche dono utile: un abbonamento al manifesto, ad esempio, che come sapete non si trova in buone acque; il libro La decrescita felice, di Maurizio Pallante (Editori riuniti, prezzo 12 €), che propone un modo diverso di vivere l’economia, forse l’ultima possibilità di non sfasciare il mondo; oppure qualche buon proposito (fa sempre piacere e poi è assolutamente gratuito) per l’anno che verrà.
Un ultimo regalo, che ti puoi fare da sol*, è rispondere alla petizione on line per introdurre il referendum propositivo in Italia e abolire il quorum. Tutto sommato, non sarebbe male, per Natale, poter decidere qualcosa.
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Per quanto riguarda il Natale consumistico, sono d’accordissimo con te e anche per quanto riguarda una certa religiosità ipocrita, di gente che va a Messa solo a Natale…Io, da parte mia, cerco di viverlo con una certa sobrietà e di regali ne farò pochissimi…
Grazie, comunque, per il dono natalizio…e, dal momento che a scuola non ci siamo incontrati, approfitto per augurarti di cuore Buon Natale e anche buone vacanze, nella speranza di rilassarci un po’ di più…
Ciao
Nerina
caro MB, oltre che per i motivi che hai efficacemente decritto, ed in seguito alla visita del fantasma “busta paga” (o busta paga “fantasma”, che dir si voglia), anch’io e mia moglie abbiamo deciso di abbandonare la spendacciosa tradizione; tuttavia la tentazione è forte, il vizio stuzzica il novizio (l’ho già sentita…), et voilà…abbiamo trovato una mediazione nele seguenti modalità:
-home-made gifts: dalla ciotola silviesca al cd masterizzato con copertina vergata a mano;
-il regalo equo e solidale: siccome i prodotti costano una schioppettata, si può anche regalare un cioccolatino a testa e sentiri a posto con la coscienza…
-l’invito a cena (qui ci hanno fregato, perchè sono arrivati con i regali x noi…)
…dobbiamo pensare ancora al presente per una coppia di amici aostani. suggerimenti?
Grazie, Nerina, per gli auguri, ci vediamo a scuola a gennaio…
Per Ronnie: la risposta è semplice: una ciotola silviesca e un disegno tuo (ricambiamo con un invito a cena – eh! eh!)
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