Ma quale Pallywood!

  Quando si parla del conflitto israelo-palestinese, è molto facile cadere nell’ideologia: chi non la pensa in un certo modo è etichettabile come nemico e non merita altra risposta che l’ironia o l’insulto, anche perché è chiaro che non cambierà mai idea. Io preferisco partire dal presupposto, non sempre vero, che i miei interlocutori siano interessati a un confronto autentico, le cui conseguenze non siano scontate dall’inizio. Così cerco di usare il dialogo e la persuasione, nell’impossibile speranza che le parole riescano a far breccia perfino in chi si spinge a chiedere lo sterminio del popolo palestinese o l’uccisione dei cooperanti internazionali presenti a Gaza. Mi sono anche arreso alla rabbia più nera, qualche volta, vedendo liquidare i miei sforzi (lunghi ragionamenti che ho cercato il più possibile di corredare con dati incontrovertibili) con una battuta supponente, spesso anche da parte di persone che dicono di non essere lontane da me politicamente. Cercherò di non cadere nello stesso errore adesso.
 Il 12 marzo ho ricevuto un lungo commento, firmato Andrea, all’articolo in cui parlavo del costituendo Tribunale Russel, che dovrà emettere un giudizio morale sui crimini di guerra di cui si è macchiato il governo israeliano durante i 21 giorni di bombardamenti di Gaza, tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009. Nel suo intervento, Andrea ha messo in dubbio la correttezza di alcune notizie che giugono in occidente, Continua a leggere

Pubblicato in General | 3 commenti

Imprenditori ultima spiaggia

 La spiaggia
 Provo a guardare meglio, ma non c’è varco, solo il cancelletto della casa. Però l’indirizzo è giusto e in fondo sono stufo di tenere in mano la borsa e l’ombrellone («Ah, già che ci sei porta il pallone, che ci facciamo due tocchi»), così, sarà pure presto ma suono il citofono. Un attimo, poi il clac elettrico e il cancelletto si spalanca. L’uomo si affaccia sorridente sulla porta, m’invita:
 «Entri, venga» È tanto se si trattiene dall’aggiungere: «L’aspettavamo».
 «Mi scusi», abbozzo, «se l’ho disturbata… Ma poi, è proprio qui? Sarà giusto?»
 «Cercava l’Oasi, no? È questa, venga pure». «Dia qua che l’aiuto», aggiunge, prendendomi l’ombrellone.
 Attraversiamo il breve corridoio che introduce nella cucina e di lì usciamo sulla veranda.
 «Ecco, siamo arrivati, scenda gli scalini e si trovi un posto»
 «E per il pedaggio?»
 «Mi deve cinque euro, ma può pagare anche all’uscita» Continua a leggere

Pubblicato in Cemento/Inquinamento, La Biblioteca di Babele | 1 commento

Una Repubblica fondata sul cemento

 
 «La Costituzione dovrebbe mutare», suggerisce Roberto Saviano in Gomorra: «scrivere che [l’Italia] si fonda sul cemento e sui costruttori». E se lo scrittore punta il dito contro le attività edilizie dei sistemi mafiosi, le connivenze tra crimine, politica e imprenditoria del mattone che danno corpo a una delle lobby più potenti della Penisola, basta guardarsi intorno per capire che c’è davvero qualcosa che non va, che l’urbanizzazione procede senza sosta, continua, divorando il territorio e i beni paesaggistici. Secondo un’inchiesta di Legambiente, pubblicata sul mensile «La nuova ecologia» [dicembre 2008], «tra il 1990 e il 2005 in Italia è stato “mangiato” il 17,06% del territorio». Quasi 6 milioni di ettari di suolo agricolo sono stati edificati fra il 1982 e il 2005, mentre la superficie coltivata ha perso 3,1 milioni di ettari. «Come se Sicilia e Piemonte da verdi praterie si fossero trasformati negli anni in arido cemento», commenta la rivista. L’inchiesta di Legambiente fornisce alcune tabelle con cifre piuttosto impressionanti. Basti pensare che in Emilia Romagna la superficie occupata è passata dai 535.980 ettari del 1990 ai 906.290 del 2005, su una superficie complessiva di 2.212.300 ettari, con un incremento del 22,09%. Continua a leggere

Pubblicato in Cemento/Inquinamento, Le Colonne d'Ercole (di Pont-St-Martin) | 6 commenti

7 giugno 2009 – Quale Europa vogliamo?

 7 giugno 2009 - Quale Europa vogliamo?
 Il 7 giugno 2009 si vota per il rinnovo del Parlamento europeo.
 Questo spazio vuol essere – senza grandi pretese – un’occasione per incontrarsi on line, dibattere e informarsi.
 Perché il non voto è una delega in bianco. Continua a leggere

Pubblicato in Piazzetta della cittadinanza attiva, Politica | Commenti disabilitati su 7 giugno 2009 – Quale Europa vogliamo?

Elezioni europee: e facciamola questa croce!

 
  EDITORIALE
 
 Domenica 7 giugno si svolgeranno le elezioni europee.
 

 Il tema potrebbe non essere di quelli accattivanti. Eppure, a ben vedere, nello sfacelo infinito di questo (ex?) Belpaese,
negli ultimi anni gli appelli istituzionali più forti al rispetto della legalità e dei diritti umani sono venuti proprio dall’Europa. E, insieme agli appelli, qualche gesto concreto (leggasi ispezioni, procedure d’infrazione).
 
 Non so se l’Europa avrà forza sufficiente per salvare il Paese da una maggioranza che non ha altro da proporre se non meno regole, meno scuola, più cemento, più militarizzazione, meno-parole-più-fatti, ad esempio il nucleare, i termovalorizzatori, i rigassificatori, le basi militari, il Ponte sullo Stretto… Non so se l’Europa avrà forza sufficiente per infondere un poco di energia in un’opposizione desiderosa di presentarsi, succeda quel che succeda, come il partito del dialogo, quello «del sì», a prescindere.
 
 Ma vale la pena tentare. Dal punto di vista della politica “ufficiale”, infatti, quella istituzionale, l’unica porta rimasta aperta è l’Europa. Ci sono i movimenti, certo; c’è la lotta che si fa sul territorio, giorno per giorno, ma se ancora resta possibile la speranza di una (piccola) sponda istituzionale, è inutile sprecarla. Continua a leggere

Pubblicato in Piazzetta della cittadinanza attiva, Politica | 2 commenti

8 marzo: Cappuccetto Rosso

 Il bosco
 Mi appello alla benevolenza della corte.
 Quello che segue è un racconto che pubblico in occasione dell’8 marzo,
per ricordare che mentre si festeggia, commercialmente, la Festa della
Donna, ancora bisogna lottare, quotidianamente, non solo per rendere
effettive quelle pari opportunità di cui tanto si parla, ma addirittura per garantire il rispetto della persona di tante donne, e talvolta bambine, vittime di disparità di trattamento, di violenza e a volte di femminicidio.
 Ho fatto appello alla corte.
 Perché il racconto che segue l’ho scritto io, che sono un uomo.
 Perché il racconto che segue c’entra e non c’entra con l’occasione. Parla anche, più in generale, dei tempi bui in cui viviamo.
 Perché non so com’è venuto.
 Penso, comunque, di essere in buona fede.
 

 La fiaba di Cappuccetto Rosso

 


 C’era una volta,
tanti anni fa, una ragazzina che viveva con la mamma in una casetta al
limite del bosco. Era un’adolescente come tante, con i suoi problemi e
tanti sogni nel cassetto, ma a differenza di molte altre adolescenti
aveva una giacchetta rossa che portava sempre su di sé, con un
cappuccio rosso. Per questo tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso. Un
brutto giorno, però, la borsa di Wall Street scese in picchiata,
condizionata dal crollo repentino del mercato edilizio (il lupo cattivo
soffiava, soffiava e la maggior parte delle case veniva giù, fatta
eccezione per quelle in solida muratura). In breve, poiché da cosa
nasce cosa, la crisi economica cominciò a dilagare e si racconta che
molti re e regine dovessero trasformare in bed and breakfast i
loro castelli per pagare alla banca le rate del mutuo. Mentre la crisi
infuriava, tuttavia, madre e figlia continuavano la loro vita di tutti
i giorni: avevano un orto dal quale ricavavano le rape e un pozzo per
l’acqua. L’energia per scaldarsi, infine, era garantita dai pannelli
solari disposti sopra il tetto. Un mattino la mamma chiamò Cappuccetto
Rosso. Continua a leggere

Pubblicato in La Biblioteca di Babele, Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura) | 2 commenti

Tribunale Russel per i crimini a Gaza

 Basta con l'impunità
 Con buona pace di chi pensa che Israele abbia sempre ragione, sta prendendo forma il Tribunale Russel, che dovrà giudicare i crimini di guerra israeliani nei confronti della Palestina (e valutare il comportamento di quegli Stati, anche europei, che appoggiano ciecamente e rendono possibili le politiche di guerra di Tel Aviv). Ne dà notizia Luisa Morgantini, vicepresidente del Parlamento europeo, secondo la quale si tratterà di «una giuria composta da personalità di provate competenze e statura morale», che «si riunirà in 2 o 3 sessioni in diverse città a inizio 2010, ascolterà testimoni e analizzerà prove relative al conflitto israelo-palestinese, e infine emetterà le proprie sentenze». Naturalmente, si tratterà «di sentenze morali, che avranno come obiettivo quello di mettere la comunità internazionale di fronte alle proprie responsabilità; l’obiettivo infatti non è solo quello di investigare i crimini di Israele, ma anche e soprattutto di verificare la complicità esplicita o implicita degli altri stati, compresi ovviamente quelli europei». Continua a leggere

Pubblicato in Piazzetta della cittadinanza attiva | 3 commenti