7 giugno 2009 – Quale Europa vogliamo?

 7 giugno 2009 - Quale Europa vogliamo?
 Il 7 giugno 2009 si vota per il rinnovo del Parlamento europeo.
 Questo spazio vuol essere – senza grandi pretese – un’occasione per incontrarsi on line, dibattere e informarsi.
 Perché il non voto è una delega in bianco.

 


 EDITORIALI
 
# 1: Un gesto da rivendicare
 
# 2:
«E facciamola questa croce!»
 
Domenica 7 giugno si svolgeranno le elezioni europee. Il tema potrebbe non essere di quelli accattivanti. Eppure, a ben vedere, nello sfacelo infinito di questo (ex?) Belpaese, negli ultimi anni gli appelli istituzionali più forti al rispetto della legalità e dei diritti umani sono venuti proprio dall’Europa. E, insieme agli appelli, qualche gesto concreto (Continua)

 


 Perché votare Prospettive una (pacifica) sollevazione popolare
 Oltre alle ragioni espresse nell’editoriale, propongo quelle di Howard Zinn, storico e scrittore americano, sintetizzate in un articolo già pubblicato per le ultime (disastrose) elezioni politiche


 Appello «Io voto libero»
 Ripropongo l’appello in dieci punti (un «decalogo») lanciato in Calabria da Consorzio Goel e Comunità libere, in occasione delle elezioni politiche dello scorso aprile. Un invito a non dare il proprio voto in base a tradizioni famigliari o in cambio di un favore. Un appello quantomai attuale nell’Italia di oggi. In proposito, propongo anche:
 Dal blog liberostile
 Sussidiarietà e mutualismo: sinonimi di libertà e alternativa. Per un cambiamento reale.
 Intervista di Silvia Berruto a Vincenzo Linarello, presidente del consorzio Goel e portavoce di Comunità libere.


 Hai visto per chi voti? Un blog sui candidati ineleggibili (perché votarli se tanto non andranno mai a Strasburgo?).


 Lo sbarramento
 
Europee con sbarramento (dal blog)
 Berlusconi vuole imbavagliare la sinistra perché è il motore delle critiche dell’Ue al suo governo di Vittorio Agnoletto


 Proposte & Campagna "a sinistra"
 Saltare un giro Una proposta provocatoria di Gabriele Polo, condirettore del manifesto. Saltare un giro, non presentare liste di sinistra, approfittarne per ricostruire i legami col territorio e concentrarsi sulla politica «dal basso». Una risposta-proposta di Rina Gagliardi (di una lista unitaria senza partiti) e quella Rossana Rossanda (non saltare un giro). Sul sito
Emigrazione notizie sono presenti tutti e tre:
 Elezioni europee: saltare un giro? Una lista unitaria senza i partiti
 
 La scelta identitaria La falce e il martello come simbolo identitario dal quale partire per approdare al gruppo delle forze anticapitaliste (la sinistra unitaria europea
Gue) e cercare alternative all’onnipotenza del mercato. Per approfondire leggi:

 Costruire l’unità sui programmi di Vittorio Agnoletto
 
Incontro con Paolo Ferrero: la crisi economica, Rifondazione e le elezioni europee (dal blog)
 Ballando sul ponte del Titanic di Action diritti in movimento


 Sinistra, la ricetta Lafontaine «Poche idee, poche alleanze» (dal blog)
 
 
Soli a sinistra Quei partiti che a sinistra ci stanno davvero, ma – ahimè – ci stanno da soli.
 

 Europee: Sinistra Critica di ElioLibre
   

 La lista unitaria Ho premesso che non credo nella «lista unitaria»: forze troppo diverse insieme non combinano nulla, come ha dimostrato l’esperienza di governo dell’Unione. Sono convinto, soprattutto, che le forze autenticamente anticapitaliste dovranno approdare al Gue (il raggruppamento della sinistra unitaria), non al Pse (Partito socialista europeo). Mettere i socialisti e Rifondazione nella stessa lista, oltretutto, significa non avere le idee tanto chiare su che cosa s’intenda per sinistra. Per approfondire leggi:
 Dieci Mosse per la sinistra alle europee
di Giulio Marcon e Mario Pianta
 Appello per una lista unica della sinistra 


 Satira Perché è scherzando che si dicono le verità.
 Trova l’intrus* nella sinistra (dal blog Conto alla rovescia)


 

 

 

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