Oscurantismo (dal blog Patuasia)

Alcune interessanti considerazioni dal blog Patuasia su certe forme di censura in atto in Valle d’Aosta e su come è possibile usare senza alcun imbarazzo due pesi e due misure nei confronti di chi invita a votare sì al referendum del 18 novembre (io, naturalmente, sono fra questi) e di chi invece propone ai cittadini di astenersi.

Oscurantismo
da Patuasia

C’è un particolare che non viene spesso ricordato e che vale la pena di rimettere in circolazione, affinché si sappia dove viviamo e chi ci amministra. Mi riferisco all’oscuramento del sito del Comitato del SÌ da parte dell’Amministrazione regionale. È stato inserito in una black-list (pure Patuasia – e anche il blog che state leggendo adesso, ndr) rendendolo inaccessibile a tutti i dipendenti dell’amministrazione pubblica. Sono esclusi anche gli utenti delle biblioteche per cui si può dire che si tratta di vera e propria censura. A prova di ciò il sito ufficiale della Regione è facilmente consultabile. Gli impiegati possono informarsi, senza distrarsi dal lavoro, sulle meraviglie del nuovo impianto, ma l’ufficialità trascura altre informazioni scomode come le tormentate storie con la magistratura di alcuni titolari degli appalti, i danni alla salute, i costi che graveranno sulle nostre tasche ecc ecc, tutte notizie che si trovano invece sul sito a costo zero http://www.vallevirtuosa.it. Nei fatti la par condicio è una bufala! Altro esempio: l’USL prende le distanze dai suoi medici oncologi che avvertono dei danni alla salute che può causare un pirogassificatore, ma non prende altrettante misure dal dottor Sudano, dipendente pubblico, che invece afferma il contrario. Che il posto nel quale viviamo sia un piccolo regime governato da ometti e donnuncole si evince anche da questi fatti. Briciole di una pagnotta ormai diventata indigesta.

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