Voglio il nobel per la letteratura


Credo che la vignetta
di Carlos Latuff sia un buon commento all’assegnazione del nobel per la pace all’Unione europea. Dopo quello preventivo al presidente di guerra Barack Obama, che da quel momento in poi ha fatto di tutto per mostrarsi all’altezza del suo predecessore alla Casa Bianca, non mi stupisco di niente, ma ancora non riesco a non ammirare, stupefatto, la facciatosta di chi non prova imbarazzo nel rovesciare la realtà dei fatti per costruire narrazioni addomesticate.

Certo, per sottolineare il carattere farsesco della vicenda, si sarebbe povuto pensare a una cerimonia di premiazione in Grecia, magari a spese del Paese ospitante, ma nella vita bisogna accontentarsi di ciò che si ha.

I soldi del premio, a quanto pare, andranno in beneficenza. Spero non a favore delle banche, questa volta, o magari per limitare lo spread.

PS: Da qualche giorno sto pubblicando le mie poesie nel blog ZiaPoe. Alla luce dei recenti avvenimenti mi domando se non potrei già candidarmi al premio nobel per la letteratura, chiedendo che mi sia assegnato in forma preventiva. Il guaio è che il comitato non è lo stesso di quello per la pace, quindi potrebbe essere più serio.

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