Allattare su Facebook

Update: in questo articolo avevo pubblicato un’imprecisione. La mia amica Elena era stata sospesa da Facebook per motivi tuttora sconosciuti; la foto “incriminata” (una donna nera che allatta un bambino bianco, forse albino) è costata invece la sospensione a Marco Pusceddu. Rimane invariato il senso dell’articolo.

Occhèi, non cambierò il mondo prendendomela con Facebook, ma due parole le dico.

Su Facebook le donne non devono allattare.

Perché Facebook, evidentemente, ama i biberon, le pappette, i biscotti granulati. Il latte materno no, troppo naturale.

O forse per Facebook l’allattamento al seno va confinato entro le mura di casa. Per il suo “contenuto sessuale” esplicito.

Era già capitato, e ne avevo parlato QUI. È successo di nuovo con un’immagine che è “costata” la temporanea sospensione dal social network prima a Marco Pusceddu e poi alla mia amica Elena, che ha, come raccontato la vicenda in un post al quale rimando.

Non pubblico la foto perché da qualche anno – da quando è nata mia figlia – ho scelto di non pubblicare foto di minori. In più, in queste pagine mi sforzo di pubblicare solo cose mie o per le quali ho ricevuto il permesso, anche se potrà sembrare strano, visto che non sono amico dei diritti d’autore (si veda in proposito il progetto appropriazionedebita, in verità ancora in fase embrionale).

Non pubblico la foto ma potete vederla nel post di Elena. Si tratta, in ogni caso, di una donna africana che allatta un bambino bianco (immagino albino). Una scena quotidiana, normalissima. Di contenuto sessuale esplicito, secondo Facebook.

Non pubblico la foto qui, ma l’ho pubblicata su Facebook, a mo’ di provocazione. Per ribadire che non c’è nulla di pornografico o di censurabile in una donna che allatta. Per esprimere solidarietà a chi è stat* sospes*. Per vedere se “puniranno” anche me.

Informerò chi bazzica da queste parti degli eventuali, attesissimi, sviluppi.

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Una risposta a Allattare su Facebook

  1. elena scrive:

    Grazie Mario per questo tuo “rilancio”: in effetti la storia merita una diffusione capillare. Solo una cosa devo correggere, delle tue affermazioni – ma mi prendo la responsabilità di questa “svista”, perché con la mania della sintesi che mi caratterizza spesso solo io capisco quello che scrivo – e cioè che io non sono stata bloccata da FB per questa foto in particolare. A me è successo tempo fa, almeno un anno, e ancora non ho capito per quale contenuto, ma pazienza.
    Questa volta mi sono autosospesa (sono appena ricomparsa) e devo dire che l’astinenza forzata da FB non mi è pesata, anzi! Si sta meglio nei blog, son meno frenetici e dispersivi, secondo me.
    Ti ringrazio poi per avermi citata, ma sappi che da me puoi prendere quello che ti pare senza manco avvertirmi, che i diritti d’autore non rientrano nel mio modo di vedere come nel tuo. Nel caso dovessi applicarli, lo specificherò, ok? 🙂
    … e adesso aspettiamo di vedere se e come FB reagisce… un abbraccio.

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