Cosa accadrebbe se quattro milioni di persone incrociassero le braccia per un giorno?
Primo marzo 2010: sciopero degli stranieri.
Scopri come partecipare visitando il blog del movimento «Primo marzo 2010».
Domenica 17 gennaio, ore 11.30, Milano: partecipa alla presentazione ufficiale del movimento.
Che cosa succederebbe al nostro Paese se all’improvviso venissero a mancare i milioni di stranieri che vi lavorano e ne garantiscono, in molti casi, il funzionamento?
Su Facebook è nato il gruppo «Primo marzo 2010 sciopero degli stranieri», che «si propone di organizzare una grande manifestazione di protesta» e far così «capire all’opinione pubblica italiana quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società». La manifestazione è prevista per lunedì 1° marzo 2010 e gli organizzatori sperano che il passaggio dalla rete alle piazze possa bissare il successo di partecipazione del No B-Day.
«Questo gruppo nasce meticcio ed è orgoglioso di riunire al proprio interno italiani, stranieri, seconde generazioni, e chiunque condivida il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più deboli», si legge nella presentazione. L’ispirazione viene da «La journée sans immigrés : 24h sans nous, il movimento che da qualche mese, in Francia, sta camminando verso lo sciopero degli immigrati per il 1° marzo 2010».
Domenica 17 gennaio alle 11.30 a Milano ci sarà la presentazione ufficiale del movimento «Primo marzo 2010». Tutt* siamo invitat* a partecipare.
Visita il blog del movimento e scopri come partecipare
Guarda il manifesto della presentazione ufficiale del movimento (Milano, domenica 17 gennaio)
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Partecipa all’evento
Circa i soprusi che gli stranieri in Italia devono sopportare, consulta l’articolo Bestiario razzista, tratto dal blog Femminismo a Sud.
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Il logo del gruppo e della giornata è opera dell’artista siciliano Giuseppe Cassibba.
fare lo sciopero non e robba da poco ce vuole almeno una preparazione di piu di 6 a8 mesi sapendo che la grande maggioranza delgi l immigrati d italia sono ignorante e analfabeti .sapendo che le associazione ,i movimenti i coodinamenti nati independente o sotto qualche bandiera di una sindacato o un partito o un movimento che da anni stanno speculando politicamente sulla pelle della povera gente che sono gli immigrati .io vivo cui da 23 anni sono stato attivista politico al interno del movimento dei movimenti al interno di associazione al interno di una coordinamemto a bologna .ma ho scoperto che gli itliani volgiono solo usare gli immigrati facendo finta dei diffensore dei loro diritti, invece non e cosi ,tutti gli italiani che sono dentro certi realta politiche sociale e associazione sindacati di base e alrti centri sociale e di movimento e dei sindacati federale e qualche partito cercano solo di fare i padroni e usare la nostra causa come immigrati .loro cercano solo a fre carriera e speculare politicamente ,e tanti immigrati ci cascano perche non sanno fare politica .e non e facile fare politica in italia deve avere piu di quattro palle quadrate..l idea delleo sciopero in francia mi gia arrivata da novembre tramite un sito marocchino e lo ho messa sulla rete di bsf di bologna ma nessun mi ha risposto perche sanno che non sono capasci di preparare lo sciopero perche agli italiani non piace .a quelli che si chiamano compagni e usano solo la parola finta di compagni , lo sciopero in italia e gia falllito em fallire perche non ci sono i strumenti di base e ce vuole molto tempo almeno di 8 a 6 mesi per fare assemblee in utto il territorio italiano .di piu in italia gli immigrati sono molto divisi tra di loro al interno di una comnita troviamo piu di 20e 30 associazione ,e non sono ni anche maturi politicamente .non esiste un vero coordinamento trav le comunita di immgrati in italia solo coordinamenti o associazioen gestite da capo dei bianchi che sono gli italiani ,,comunque lo sciopero sara un fallimento perche non e progammato come si deve ……hassan da bologna
Forse lo sciopero sarà un fallimento, ma credo sia una carta da giocare. Certo, 4 milioni di lavoratori non si assenteranno improvvisamente dal lavoro e non si potrebbe neppure realisticamente chiederlo. Ma sarà, quantomeno, un’occasione di riflessione sull’immigrazione come qualcosa di diverso da ciò che raccontano i (tele)giornali. Una risorsa, non un problema di ordine pubblico. Hai ragione: il tempo è poco e in Italia tanti di quelli che dicono di voler aiutare gli immigrati in realtà li sfruttano. Sul ruolo dei sindacati, ad esempio, ho anch’io moltissime perplessità. La sinsitra italiana è (purtroppo) in cattiva salute e certi ideali lo sono ancora di più. Ma quest’iniziativa potrebbe essere diversa. Del resto, non solo prende spunto da quella francese, ma cerca di diventare una specie di “iniziativa gemella”, organizzata (spero di non essere ingenuo) da semplici cittadini, al di là dei partiti.
Al seguente link potete vedere il servizio realizzato da UniromaTV dal titolo “Sciopero degli immigrati”
http://www.uniroma.tv/?id_video=15115
Ufficio Stampa di Uniroma.TV
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http://www.uniroma.tv
Ringrazio per la segnalazione.