Iniziative (contro l)e frane d’egoismo

 
 Copio e incollo da Femminismo a Sud un articolo che parla di egoismo, il "senitmento-ponte" che unisce rastrellamenti d’immigrati e frane messinesi. Fra l’altro, su Giornalismo Partecipativo leggo che «tra il 1892 e il 1924, di molti milioni di emigranti» italiani negli Usa, «risultano 399 Bossi, 128 Salvini, 196 Maroni, 136
Gentilini
». Curioso, no?
 Tra un’oretta proverò a fare un salto a uno dei tanti presidi per la libertà d’informazione che si aprono oggi in tutta Italia. A proposito: curioso che la frana di Messina non abbia spinto la Fnsi a rinviare ancora, sempre «responsablimente», la manifestazione per la stampa libera…
 Domani, invece, ricordo a quell* che stanno dalle mie parti, c’è la passeggiata nel vallone di San Grato, un’occasione di distensione nella natura e contemporaneamente di lotta contro il progetto
di «urbanizzazione» che minaccia uno splendido angolo di montagna, perché, con 11 milioni di pubblico denaro, che si vorrebbe spendere per… servire 5 alpeggi!, si eserciterebbe un forte impatto ambientale su una zona meravigliosa e ricca – fra l’altro – di storia e cultura. Il cemento, ancora una volta, sembra inarrestabile, ma non è ancora detta l’ultima parola…
  

 Frane di egoismo
 da Femminismo a Sud

 
 Io ho veramente un gran problema a immaginare che qualcuno
possa fare il rastrellamento di stranieri porta a porta senza che nessuno dica
niente. Treviso per prima e ora Milano con il suo bus galera che raccoglie
immigrati alla fermata dopo averli braccati e aver chiesto loro i documenti.
 
 Mi sentisse uno della lega direbbe che dovrei vergognarmi e
che in questi momenti dobbiamo essere tutti uniti nel cordoglio, che bisogna
fare fronte comune per poi affidare ampi poteri a bertolazo così
approfitteranno della frana nel messinese per radere al suolo la montagna e
piazzare i pilastri del ponte sullo stretto.
 
 Bisogna comunque che facciate attenzione ai toni. All’aquila
si disse che era tutta una questione naturale. In sicilia, sud al quale bisogna
appioppare l’etichetta di luogo inefficiente non in grado di sopravvivere a se
stesso senza un padre padrone, tutti a dire che è l’incuria, era già tutto
previsto, l’assetto idrogeologico mandato ‘affanculo dal disboscamento, le case
abusive costruite alla foce marina, la frana precedente, gli amministratori che
non potevano fare niente perchè non avevano soldi, etc etc.
 
 Rivedo spuntare l’ombra dell’agenzia per il mezzogiorno a
gestione unica con poteri e portafoglio in gestione del presidente del
consiglio. Rivedo spuntare l’ombra delle new town, di un’altra speculazione
condotta da sciacalli sulla pelle dei morti.
 
 E’ vero, per carità, tutto vero. Eravamo giovanissimi e in
un altro paese della sicilia organizzammo una mostra, studiammo tutte le carte
che parlavano di impatto ambientale, conoscevamo la legislazione a menadito e
c’erano le foto con la fogna a cielo aperto che assieme alla pioggia corrodeva
un lato della collina in terreno argilloso. La gente aveva costruito proprio lì
e noi dicevamo che sarebbe crollato. Ad una pioggia più pioggia sarebbe franato
tutto. La frana c’è stata e tanta gente esigeva che la casa fosse ricostruita
esattamente nello stesso punto.
 
 Tra gente incosciente che sposa i "piani casa"
alla berlusconi, in luoghi senza piani regolatori nei quali si può costruire
allegramente, e speculatori che approfittano delle tragedie per piazzare un
altro mattone nella costruzione di "grandi opere" utili a mafiosi,
massoni, delinquenti di ogni risma, la sicilia, come tanti altri posti, non si
salva neanche un po’.
 
 Potranno forse dire che simili tragedie avvengono per via
degli stranieri? No. Diranno che è tutta colpa dei siciliani. Nel frattempo a
nord continueranno i rastrellamenti e non importa se voi non vedete un legame
tra i due fatti perchè per me l’uno è la conseguenza dell’altro, l’uno ha la
stessa origine dell’altro. Si tratta sempre di soldi, di potere, di arroganza e
di incapacità di uscire fuori dalla nicchia egoista e individualista che non
riconosce la cosa pubblica e la rende inaccessibile a tutti. Il legame c’è
perchè in entrambi i casi qualcuno ci guadagna, qualcuno pensa di tutelare la
proprietà, qualcuno immagina sia okay sacrificare molte vite umane per mettersi
in tasca tanti bei soldoni.
 
 Abbiamo una italia talmente sepolta dalla merda che
difficilmente ne usciremo. Non è solo la montagna ad essere franata sui paesi
di messina: è la incapacità di provare sentimenti umani che è franata sulle
teste di tutti noi.


 Anche l’immagine è tratta da Femminismo a Sud.

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