Sollecitazioni sparse

 
 Tempo
per scrivere un articolo completo oggi non ne ho, tuttavia vorrei
citare due scritti che riguardano argomenti diversi fra loro ma
entrambi di grande attualità, pubblicati sul manifesto rispettivamente il 6 e il 5 agosto. Il primo s’intitola L’eguaglianza ripudiata ed è un’analisi sulla "questione nazionale" a cura
di Gianni Ferrara.
«Riemerge la questione nazionale», esordisce Ferrara. «La denunzia
dell’assenza di iniziative degne per i 150 anni dall’unificazione [l’anno prossimo, ndr]
l’ha riproposta all’attenzione dell’opinione pubblica. Nessuno può
negarne l’esistenza e la gravità. Le lacerazioni inferte al tessuto
unitario sono troppe. Non si rimarginano, si estendono». Il che suscita
più di un brivido in me, perché se è vero che non sono nazionalista,
penso però che a frammentare l’esistente – il citato «tessuto unitario»
– si manda in frantumi anche il principio dell’eguaglianza e tutte le
belle cose che la Repubblica italiana ha scritto nella sua Carta
costituzionale.
 Il secondo articolo è di Enzo Mazzi
e riguarda le polemiche (chiamiamole pure col loro nome: le scomuniche)
della Chiesa e di alcuni politici a seguito dell’introduzione della
Ru486. La Chiesa lasci in pace il corpo delle donne
è il titolo, significativo, del brano, nel quale peraltro si afferma che, come «il Sabba fu
lo strumento inquisitorio della caccia alle streghe così oggi si usa
l’aborto per accendere nuovamente i roghi delle donne. Un passo avanti
si è fatto: è sparito il rogo fisico. Ci si contenta di riproporre la
condanna penale dell’aborto. Ma il risultato culturale e politico è
sempre lo stesso: l’annullamento della soggettività femminile come
soluzione finale per il dominio moderno sulla natura e sulle coscienze.
La donna che ha potere sulla vita è in sé una concorrente pericolosa di
ogni sistema di dominio, non solo di quello religioso».
 Già che ci siamo, aggiungo ancora un link, al giornale on line Nuova Società, che riporta la tesi del settimanale francese Le Nouvel Observateur, il quale ipotizza infiltrazioni della mafia russa al vertice dello Stato italiano. Tanto per rimanere allegri…

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