Terremoto, gioco d’azzardo con truffa (di Alessandro Robecchi)

 
 L’articolo che segue
è opera di Alessandro Robecchi ed è stato
pubblicato sul manifesto di oggi (6 maggio). Lo copio e incollo dal sito dell’autore, per sua gentile concessione. Di Alessandro Robecchi
nel blog si è parlato QUI. Tengo particolarmente a riproporre questo testo perché spiega molto
meglio di me, e con i numeri alla mano, ciò che ho cercato di dire più
volte circa l’«uso criminoso» dell’emergenza abruzzese fatto dal
governo (con la complicità dei media). Di solito Robecchi utilizza per i suoi
articoli un tono satirico; a volte la realtà è più straniante della
satira e non c’è bisogno di aggiungere altro "sale"; questo è uno di quei
casi.


 Terremoto, gioco d’azzardo con truffa
 di Alessandro Robecchi
 

 
il manifesto
 
 È passato un mese esatto da quando l’Abruzzo ha tremato, l’Aquila è
stata colpita e affondata, i suoi cittadini ci sono rimasti sotto, e il
Paese intero si è piegato dal dolore. Un mese durante il quale l’unica
cosa che si è mossa perfettamente è stata la propaganda di un governo
ricco di cinismo ma povero di aiuti. Guai a dubitare, guai a criticare:
il consenso obbligatorio impastato con il lutto è diventato censura, la
retorica – già fastidiosa di suo – si è innestata su toni da
cinegiornale Eiar, davanti al premier salvatore si sono sprecati gli
alalà. Oggi possiamo parlare di questa enorme e crudele truffa cifre
alla mano, perché le gambe corte delle bugie del governo Berlusconi,
corso a far passerella a L’Aquila, sono scritte nero su bianco. Otto,
dieci, dodici miliardi per l’Abruzzo, dicevano le promesse. Ma il
decreto legge n. 39 del 28 aprile suona un’altra musica, ed è un’altra
gragnuola di colpi in faccia al popolo d’Abruzzo.
 Proviamo un rapido
riassunto.
Primo: dei 150 mila euro di risarcimento ad abitazione non
c’è traccia, non se ne fa cenno. Indiscrezioni dicono che saranno così
ripartiti: 50mila cash (chissà quando), 50mila come credito di imposta
(a carico dei terremotati), e altri 50mila come mutuo agevolato (che
pagheranno i terremotati). I soldi cash stanziati per i primi due anni
(2009 e 2010) superano di poco il miliardo. Se si tolgono quelli spesi
per la prima emergenza, rimangono 700 milioni di euro, appena
sufficienti per le costruzioni temporanee. Il totale degli stanziamenti
ammonta a 5 miliardi e settecento milioni di euro circa, ma tra questi
si contano anche 1 miliardo e 800 milioni destinati agli adeguamenti
sismici, anche in aree lontane da quelle terremotate, quindi si sta
parlando più o meno di 4 miliardi. La cui copertura finanziaria arriva
– tenetevi forte – fino al 2033, vale a dire che questi soldi, se e
quando arriveranno, verranno spalmati su 24 anni. Vuol dire questo: chi
uscirà dalle tende entrerà in case provvisorie che saranno provvisorie
a vita. La propaganda dice che cominceranno a consegnarle a ottobre, ma
ancora i luoghi dove verranno costruite sono tenuti segreti alla
popolazione.
 Ancora più rabbia mette vedere da dove verranno i soldi, se verranno e
quando verranno. Dai giochi e dalle lotterie (500 milioni). Da una
mini-manovra sul prezzo dei farmaci (400 milioni). Persino dai “bonus
famiglia” mai reclamati (insomma, circa 300 milioni che finiranno lì –
entro il 2033 – anziché alle famiglie sotto la soglia di povertà). E
poi, ciliegina sulla torta, ecco anche soldi-fantasma che dovrebbero
arrivare dall’immancabile e italianissima “lotta all’evasione”: uno
scudo fiscale, un nuovo condono per furbi. Sul quale non c’è ancora
nulla, né testo di legge, né avallo europeo, né studi sulle cifre. In
una parola che ci riporta direttamente a Tremonti: è fuffa.
 A farla breve, la ricostruzione delle zone terremotate poggia
finanziariamente sulle sabbie mobili. L’unica certezza è che non
riavremo L’Aquila, che la cortina fumogena della propaganda ha oscurato
la grande truffa, che gli abruzzesi stanno cominciando ad accorgersene
ora che si riprendono dallo shock, che le telecamere in Abruzzo non ci
vanno più tanto spesso e che il premier non ci va più del tutto, avendo
altri pensieri. Ed avendo sfruttato ogni goccia di propaganda
estraibile del dolore altrui. In questo sì, efficientissimo.

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2 risposte a Terremoto, gioco d’azzardo con truffa (di Alessandro Robecchi)

  1. Eliolibre scrive:

    Grazie Mario per aver riportato l’articolo dell’ottimo Robecchi, che apprezzo da sempre, fin da quando lavorarava per Radio Popolare. Indimenticabile la sua rubrica mattiniera “Cadino pietre”.

  2. Mario scrive:

    A me impressiona soprattutto le volte in cui è completamente serio. Mi fa pensare che a volte la misura è talmente colma che non c’è neanche più lo spazio della risata. In altre parole, la realtà è più paradossale della satira… Questa analisi, poi, dello sfacelo – in tutti i sensi – d’Abruzzo mi sembra particolarmente accurata e sintetica.

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