Campeggio «Da Silvio»

 
 1. Cliccando sull’immagine si può ingrandire la composizione di Antonio Pagliaro, che ringrazio per il permesso di riprodurla. Mostra il Grande Imbonitore nei panni, a lui certo congeniali, di animatore turistico. Peccato per l’assenza di una colonna sonora: potete rimediare cercando in rete l’ultimo successo di Apicella.
 
 2. Alla fine persino i telegiornali, dopo aver sbandierato il dolore di una popolazione, hanno dovuto dar spazio alle più prosaiche domande sulle responsabilità umane, se non quelle nella prevenzione e nei soccorsi, almeno le altre, circa la tenuta del patrimonio architettonico abruzzese e più generalmente italiano. Certo, tutti lo sappiamo, siamo un grande Paese; certo, le tragedie ci uniscono e noi naturalmente sappiamo mostrare meglio di tutti la nostra solidarietà; nessuno sano di mente, poi, potrebbe negare l’iperattivismo del presidente del consiglio. Eppure l’Italia è un colabrodo, e magari qualche responsabilità
sussiste.
  

 3. Ora – se fossimo sensati – dovremmo pensare a mettere a posto i nostri edifici (dal punto di vista della sicurezza, ma anche da quello dell’efficienza energetica, per non parlare di chi, semplicemente, vive in locali fatiscenti). In questo, oltretutto, ci sarebbero grandi possibilità di lavoro (ergo guadagno) per le fameliche, italiche imprese edili, senza neppure dover cementificare nuove porzioni di suolo: altro che Piano Casa del governo! Invece, il cavaliere sogna le new town, nuove distese d’asfalto e villette con giardino (il vero polmone naturale, secondo l’arcore-pensiero) per sostituire secoli di storia delle comunità.
 
 4. «Non si può speculare sulla tragedia come qualcuno ha fatto per trarre vantaggio per la sua audience», ha detto Gianfranco Fini, presidente della Camera. Non si riferiva alle apparizioni quotidiane di Silvio Berlusconi. Non si riferiva, in generale, a certi media. Ce l’aveva con Santoro, che aveva osato criticare l’efficienza della macchina dei soccorsi. Il cavaliere senza macchia non specula. Bruno Vespa non specula. Santoro pone delle domande, quindi specula. I media ci offrono le immagini dei bambini che scartano le uova di Pasqua e le offrono alle inviate di Studio Aperto con la messa in piega impeccabile. I media ci offrono l’insultante spettacolo di un presidente dal consiglio facile che suggerisce di andare al mare e vede negli alberghi la giusta soluzione al dramma. Passando prima per il campeggio, in modo da poter dire di aver sperimentato tutte le gioie della villeggiatura. Ma i villeggianti saranno soddisfatti? Lo vediamo in questo video di Pandora Tv.
 

 
http://www.youtube.com/watch?v=CUXszJH2Au8

 
 5. Il 5 per mille da destinare all’emergenza terremotati è un’assurdità propagandistica che ucciderà l’associazionismo. Lo spiega bene Gennaro Carotenuto, secondo il quale «la possibilità di donare il “5 per mille” dell’Irpef destinandolo ai terremotati dell’Abruzzo incontrerà il favore immediato di centinaia di migliaia di italiani ma è una fotografia reale del disprezzo del governo per la società civile del nostro paese».
 
 Invito a leggere tutto l’articolo su Giornalismo Partecipativo.


 PS: Parlando di Campeggio «Da Silvio», il titolo si riferisce, in generale, a tutto il Paese. Ho poi scoperto, in rete, questo articolo di Alessandro Robecchi.
 PPS: In questo post vengo meno al mio proposito di non pubblicare mai la faccia di certa gente. Mi scuso con i lettori per lo "scivolone", ma a volte è inevitabile.

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4 risposte a Campeggio «Da Silvio»

  1. Kiwani scrive:

    Articolo molto bello e veritiero, soprattutto completo. In un momento come questo, apre ulteriormente gli occhi di chi cerca di informarsi veramente e fa riflettere.

    (Il tuo proposito di non pubblicare mai la faccia di certa gente è giustissimo, ma questa vignetta è davvero dissacrante e fatta bene)

  2. Mario scrive:

    Ti ringrazio. Al di là di tutto, quello che non sopporto è che si sfrutti una tragedia come quella abruzzese per farsi belli davanti alle telecamere. E certo umorismo involontario(?) del nostro premier è sempicemente disgustoso.

  3. Kiwani scrive:

    Sì, il nostro caro Silvio non si risparmia le battute “sagaci”.

    Purtroppo l’abbiamo visto in molte altre occasioni, anche recenti (al G20, per esempio).

    Almeno di fronte a una tragedia del genere avrebbe potuto stare zitto, ma come al solito non ha resistito alla voglia di fare il buffone.

    Questo terremoto per lui è un’occasione d’oro per farsi amare dalla gente, con il suo sorriso finto e l’elmetto dei pompieri in testa. E ciò lo rende ancora più disgustoso.

  4. Ribadisco il mio schifo e la mia rabbia.

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