Bella Napoli

 
 Ma non si può dire mai
basta?
 L’avete vista questa?
 
È una pubblicità del governo.
 È in onda sulle reti Rai e Mediaset, La 7 e due reti locali della Campania già dal 26 marzo e lo sarà ancora fino all’11 di aprile.
 
È pacchiana,
è oscena, e questo già basterebbe, ma soprattutto è uno spot autocelebrativo,
fondato sull’ipotesi tutta da dimostrare secondo la quale Berlusconi
avrebbe risolto l’emergenza rifiuti napoletana (dov’è finita la monnezza non se lo chiede mai nessuno?).
 Ma la cosa che veramente m’inquieta è: chi lo paga lo spot? E chi paga la sua messa in onda? Perché, se ricordo bene, non sarebbe la prima volta che un qualche governo a guida Mediaset produce pubblicità "progresso" coi soldi pubblici per poi venderla alle televisioni.
 Quello che voglio sapere è: è vero o non
è vero che anche per trasmettere questo genere di pubblicità le TV si
fanno pagare? Ed è vero o non è vero che ciò che è stato pagato coi
soldi di tutti servirà a rimpinguare le casse di alcuni, in primo luogo
Mediaset? E, per finire, è vero o non è vero che i soldi pubblici
dovrebbero essere utilizzati per i cittadini?
 Cliccate sull’immagine, se proprio ci tenete a ingrandirla. Anche il linguaggio usato per descrivere lo spot è abbastanza interessante

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6 risposte a Bella Napoli

  1. Eliolibre scrive:

    Non ho parole, quando l’ho visto non ho potuto trattenere un bestemmia. Ma credo che ci dovremmo abituare, se gli italiani non fossero un popolo bue non avremmo nemmeno certi governi….

  2. Mario scrive:

    Eh, hai ragione, del resto ci sono anche cose peggiori, ma quando al cavaliere riesce bene quel suo cocktail a base d’interessi personali e volgarità è difficile non chiedersi come si faccia a non dire basta. Ma tutti sappiamo che, secondo un noto sondaggio…

  3. Ora anche il sito del governo è ridotto a spazio pubblicitario.

  4. Mario scrive:

    Ma quel che è peggio è che il GOVERNO è ridotto a un’agenzia pubblicitaria (e il fatto che sia prevalentemente pubblicità di se stesso IN QUESTO CASO mi sembra un’aggravante)…

  5. Sandokan1317 scrive:

    Certo che il tuo maschiopentitismo è notevole Mario… Come fai ad essere così spudoratamente femminista e così acritico nel tuo appoggio alle tesi femministe? Come fai a dire che quella pubblicità è sessista? E perchè , cosa assai grave per uno che combatte (o presume di combattere i sessismi), tu citi solo le pubblicità che a tuo avviso criticano un genere ( quello femminile). Perchè non fai lo stesso con quelle che sviliscono gli uomini? Ce ne sono tante, veramente tante…eppure, nessuno fa niente . Tu sei tra quelli, bravo! 🙂

    Veramente ridicolo e penoso!

  6. Mario scrive:

    Perché? Perché questo blog non si occupa di citare o commentare le pubblicità. Ho citato questa perché mi ha colpito quel che spiego nell’articolo. E cioè, al di là di certi toni sessisti che effettivamente ravviso, il fatto che il premier si faccia pubblicità coi soldi dei cittadini. Pagando la trasmissione dello spot (in parte anche a se stesso: mediaset) coi soldi dei cittadini. Il presunto e improbabile «maschiopentitismo» non ho idea di che cosa sia: usare un uomo è abietto esattamente come usare una donna. In questo caso è stata usata una donna, ma la pubblicità è un susseguirsi continuo di esseri umani (molti anche bambini) usati per vendere un prodotto. Può starti bene o no, ma che c’entro io? Il guaio è che questa è spacciata come una pubblicità-progresso, mentre è una pubblicità-pubblicità. La donna che ha bisogno di essere liberata dagli altri… Il fatto che per vendere un concetto è necessario far mostra di un corpo… A me questo non sembra “progresso”. Poi penso al fatto che l'”attrice” (lo ammetto, non c’entra neppure molto) è la ragazza raccomandata da Berlusconi alla Rai nella famosa intercettazione telefonica di due anni fa e mi chiedo se c’è qualcosa di strano o se sono io a essere anormale.

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