Menomale che Silvio c’è!

 Esiste un limite al cattivo gusto? Il video
che pubblico di seguito non è uno scherzo. È vero. Dopo il video trovi un
articolo
mio. Non è proprio cortissimo, ma non mi sembra venuto male.

Clicca per vedere il filmato

 

 Pochi giorni ancora e ci siamo.

 Buon voto. Buon non voto. Buona passeggiata o
buona fuga nel bosco.

 Se vincerà Berlusconi avrà vinto di nuovo una
certa visione del mondo
, dell’economia, della politica. Avranno vinto gli
antichi gestori del G8 2001
e saranno loro a preparare l’incontro di quest’anno
alla
Maddalena. Dove non ci saranno scontri o, quanto meno, non ci scapperà il
morto, né le torture
: il potere, qualche volta, apprende dai propri errori,
almeno dai più evidenti. Ci saranno però gli accordi internazionali. Più
liberismo
, ammantato di protezionismo in chiave anticinese, la solita
assistenza di Stato (dicono bipartisan, anche se giustamente il correttore
automatico mi sottolinea il brutto neologismo) ai nostri
imprenditori-bamboccioni
. Si vedrà che cosa fare di Malpensa. Per fare un
favore alla Lega ed evitare che lo scalo perda la sua centralità di aeroporto
internazionale
, se non bastasse l’Expo 2015, potremmo regalarlo agli americani,
al posto del Dal Molin di Vicenza
. Chissà se i milanesi sarebbero contenti:
sembra che all’ombra del Duomo la religione della crescita sia più forte che
altrove, abbia bisogno di nuove cattedrali.
Lo stand sui grattacieli milanesi
 
 Sabato sono stato allo stand
allestito nella Galleria Vittorio Emanuele, a visitare l’esposizione Milano la
città che sale
: i modellini dei grattacieli milanesi, quelli già esistenti,
quelli in costruzione, quelli progettati. Le tre torri del complesso CityLife
(architetture avveniristiche, con strutture che si flettono e attorcigliano,
altezza compresa fra i 156 m
della torre C e i 216(!) della torre A
).
L’Altra Sede di Regione Lombardia (in
costruzione, m 161) e poi altri 12 edifici fra i 38 e i 144 metri. Ho visto molte
facce interessate, alcune sorridenti, Silvia e io eravamo gli unici a guardarci
perplessi. Saremo strani noi, eppure a un certo punto, sotto i miei piedi (e
sotto la moquette), il legno del pavimento ha ceduto un poco, segno di non
grande salute del parquet in una sala aperta al pubblico nel centro di Milano
(prima di progettare strutture avveniristiche forse potremmo mettere a posto
ciò che c’è già
). Ho avuto la stessa impressione che provo alla stazione
Centrale
, quando osservo il contrasto tra l’obsolescenza e la sporcizia
dell’ambiente e la modernità incarnata dagli schermi televisivi piatti che
ormai campeggiano dappertutto per rovesciarci addosso i loro messaggi
pubblicitari
. Se non mi sbaglio, all’inizio erano senza volume. Adesso, invece,
siamo costretti a sentire. E mentre l’uomo nello schermo se la gode nel suo
confortevole appartamento (naturalmente davanti a un altro schermo), interi
quartieri vengono stravolti dalle nuove costruzioni
, il cui cono d’ombra
priverà strade e palazzi della luce del sole, e non basterà l’uso di tecnologie
d’avanguardia
per impedire un consumo energetico del tutto incompatibile con le
necessità di un pianeta sempre più povero (e caldo)
.

 

 Pochi giorni ancora e ci siamo. Buon voto.

 

 Se vincerà Berlusconi, oltre a un uomo vincerà
un modello di sviluppo
. Il solito. E vincerà l’ideatore del video che ho
pubblicato in apertura di articolo
, che da solo basterebbe per non volere il Cavaliere
a Palazzo, non un’altra volta, non dopo quello che hanno significato gli ultimi
15 anni della politica italiana
. Vincerà chi pretende di trasformare le
università «in Fondazioni associative, aperte ai contributi dei territori,
della società civile e
[naturalmente, ndr] delle imprese» (cito dal programma
del PDL
), chi non considera un problema il proprio conflitto d’interessi e
sostiene di essere continuamente imbavagliato da una stampa che non gli
permette di esprimersi
. Mi dicono però che a Milano si vedono da tempo
camioncini con le insegne del Popolo della Libertà, con attivisti (o impiegati)
che offrono bibite agli elettori più giovani. Però sabato pomeriggio in piazza
Duomo c’era un palco con un concerto dedicato agli elettori del Popolo della
Libertà
. Però la bandiera del nuovo partito svetta sulla sedia di una
venditrice di palloncini colorati
e il simbolo e la scritta sono stati dipinti
sulla fiancata di un taxi
. Il cavaliere è imbavagliato, continuamente, dalla
stampa bolscevica, o magari non ha niente da dire, niente che sia nuovo, che
non si sappia ancora, o forse, e infine, ormai la propaganda prescinde dai
discorsi, si basa su un po’ di musica gratuita (i circenses) e una lattina di
EstaThè
(il panem).

 

 Pochi giorni e ci siamo, comunque. Buon voto.

 

 
Si deve proprio fare?Ma pure se a vincere sarà Veltroni avremo la
solita visione del mondo
, la crescita del pil (mostro insostenibile e
formidabile scusa di ogni aberrazione), la sudditanza economica e militare agli
Usa
, il dilagare del personalismo e degli slogan, la non risoluzione di un
conflitto d’interessi
che la politica ha rinunciato a sciogliere, delegando
l’improbabile soluzione agli sviluppi della tecnologia. Avrà vinto la linea
moderata
, di quei moderati che odiano il conflitto (sociale), ma responsabilmente
si arrendono alla necessità della guerra, a Confindustria e ai suoi diktat,
alle ingerenze del Vaticano, alla lobby dei termovalorizzatori. E chi non sta
con loro è un sognatore, un povero illuso, uno che non ha capito che i tempi
son cambiati
, che lo Stato sociale, così come lo conoscevamo, è morto, perché
non siamo più negli anni Settanta. Senz’altra ragione, presumo. Come se il
trascorrere del tempo facesse passare di moda i diritti, oggi ridotti sempre
più a vuote formule verbali, principi astratti senza conseguenza sulla vita
reale delle persone
. Forse a resuscitarli basterebbero i miliardi destinati
alle spese militari
, che il governo di centrosinistra ha aumentato e che il
ministro Parisi (PD) ha rivendicato con orgoglio, criticando il governo precedente
per aver speso troppo poco.

 

 Questo lo stato della nazione. E tra pochi
giorni si vota.

 

 Perché non mi asterrò l’ho detto altrove,
anche se in fondo mi ripugna sprecare due minuti per fare la mia croce sopra un
simbolo
. Ma tu che navigando senza meta hai fatto rotta verso queste pagine,
permettimi un consiglio: il voto utile, l’unico, è quello “sprecato”, quello
che non affida né a Walter né a Silvio le chiavi della stanza dei bottoni,
quello che rafforza “gli altri”, contribuendo ad affossare il progetto
Veltrusconi
. E, soprattutto, quale che sia il risultato elettorale, ci tocca
resistere
. Resistere.

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2 risposte a Menomale che Silvio c’è!

  1. Ivan scrive:

    Ciao Mario

    Lo sai che volevo girarti l’mp3 di Meno Male che Silvio c’è. Non per altro ma perchè mi sembrava veramente ridicolo ! :-))))
    Ma vedo con piacere, che anche tu non sei rimasto immune a tanta indecenza ! :-))))))

    La cosa che mi colpisce di più, è che nessuno ci fà più caso. Come se fosse la normalità. ? Boh ?

    Facciamoci uno risata, che è la miglior cosa :-)))))))

    Ciao

  2. Mario scrive:

    Ecco, però, per par condicio, andrei a vedere su youtube pure I’m PD, che pure lei merita… E’ come la diatriba sui programmi elettorali: posto che in sostanza sono uguali, chi ha copiato chi?

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