Bisognerebbe svegliarsi

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Una tavola (in tutti i sensi) dell’amico Ronnie (che da un po’ di tempo si firma gattorosso). La situazione politica è quella che è – da incubo – e verrebbe voglia di svegliarsi. Ma forse, semplicemente, dovremmo farlo…

Cliccate sull’immagine per vederla ingrandita.

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Riposa in pace

È morto Hugo Chavez, grande Presidente che ha dimostrato con i fatti che il mercato non è l’unica strada percorribile per garantire la felicità dei propri concittadini e che gli Stati Uniti non sono «la più grande democrazia del mondo».

Non a caso, i nostri ineffabili leader-padroni lo consideravano un dittatore.

Che possa riposare in pace e che il Venezuela non perda la strada.

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Lettera aperta a Beppe Grillo sull’articolo 67 della Costituzione

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Carissimo Grillo,

nell’ormai celebre post Circonvenzione di elettore, tu te la prendi con l’articolo 67 della Costituzione, che dice: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzini senza vincolo di mandato».

Come sai, tuttavia, questo articolo non autorizza l’eletto a tradire le proprie promesse, né a cambiare casacca passando da sinistra a destra (o viceversa) a seconda delle convenienze economiche e politiche. Si tratta di un principio volto a garantire la massima libertà di coscienza e soprattutto il carattere parlamentare della Repubblica italiana.

Quante volte abbiamo visto maggioranze traballanti chiedere ai propri parlamentari obbedienza assoluta, facendo ricorso in maniera esasperata allo strumento della fiducia? Vota la Tav, vota la guerra, vota il mio interesse che sennò cade il governo, torna l’uomo nero di Arcore, ci mandano tutti a casa… Ma la Costituzione prevede ben altro ruolo per il Parlamento, in quanto insieme dei rappresentanti dei cittadini.

Diciamo piuttosto che bisogna cambiare la legge elettorale: chi tradirà le promesse fatte, chi non saprà spiegare perché – semplicemente – avrà cambiato idea, non sarà rieletto, se toglieremo il potere di decidere i parlamentari alle segreterie dei partiti.

Ma non rinunciamo, per punire i trasformisti, al carattere parlamentare della nostra democrazia. Che il Parlamento possa essere ciò che doveva e che forse non è mai stato: un luogo nel quale i nostri rappresentanti discutono per migliorare le proposte di legge, anziché il ring dal quale fare uscire il presidente del Consiglio. La Costituzione italiana andrebbe applicata, invece che stravolta.

Oppure ammettilo che questo sistema sta bene anche a te che sei così «nuovo», e che anche tu intendi contribuire alla deriva autoritaria, presidenzialista, nella quale, da anni, stiamo sprofondando; che anche tu, insomma, credi, o fingi di credere, alle famigerate esigenze di governance, nel nome delle quali spesso sacrifichiamo gli stessi principi della democrazia.

Che tu non ascolti il capo dello Stato o il segretario del Pd posso capirlo, ma io che non ho mai votato il fiscal compact o imposto governi tecnici una risposta penso di meritarla.

Mario Badino
Cittadino italiano

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La settimana dell’Espace (fino al 9 marzo)

Il sito www.espacepopulaire.it è temporaneamente off line, così come la mailing list. Siccome dell’Espace faccio parte, ho deciso di pubblicare sul mio blog le iniziative settimanali.

Siete tutt* invitat* a partecipare!

In occasione delle serate, la cucina dell’Espace è aperta: si può cenare bene a prezzi ragionevoli. Non mancate!

Update: domenica 10 marzo, ore 17.15, Espace Populaire: incontro con le associazioni e tutte le persone interessate all’Espace per parlare del presente e del futuro del circolo, un luogo nel quale ciascun* possa sentirsi a casa e proporre/partecipare insieme. Tutte le persone interessate sono benvenute alla riunione di domani pomeriggio!

Mercoledì 6 marzo – h. 21 (circa) – Alberto Visconti + Erica Boschiero Trio in concerto @ Espace Populaire

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Lui è Alberto Visconti, voce dell’Orage, poeta e chansonnier (nella foto con Francesco De Gregori), lei è Erica Boscherio, vincitrice del premio per il miglior testo a Musicultura 2012. «Mai celebrativa, al contrario, assolutamente narrativa, Erica […] si muove, riscrive le cose che vede e crea mondi alternativi, non elogia il già esistente in maniera statica e, quindi, inartistica, impoetica. Al contrario, è sempre possibile trovare nelle sue canzoni la voglia di raccontare una storia e il fondamentale senso dinamismo, di rivoluzione, che ogni buona opera d’arte dovrebbe presupporre».

Frutto della collaborazione sarà una serata di musica e spettacolo da non perdere, all’Espace Populaire di Aosta.

L’evento su Facebook.

Giovedì 7 marzo – cena e jam session con TAMTANDO

Giovedì sera cena all’Espace Populaire per accogliere Samana Diarra e Aristo Elvis, amici burkinabé ospiti di TAMTANDO in Valle fino al 20 aprile, e per presentare i corsi di percussioni dell’Associazione. A seguire, un po’ di musica insieme.

Venerdì 8 marzo – h 22 – Il Salotto di Mao @ Espace Populaire
In diretta su Radio Proposta in Blu a partire dalle 22.30!

Presentazione della Compilation “Il Salotto di Mao 2012/2013”

Ospiti:

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Mao
Vito Miccolis
Il mio nome non ha importanza (Music Does Festival)
BOJ per la presentazione del singolo “Dont judge me” con Bojana Krunic
Yellow Jacks

Aftershow:

Mo’Bros

Compilation “Il Salotto di Mao 2012/2013”

La compilation “Il Salotto di Mao 2012/2013” è stata registrata dal vivo, con tutti brani originali più alcuni inediti di artisti e band che hanno partecipato a questa edizione. L’edizione è condotta e suonata da Mao e Vito Miccolis e per la prima volta si svolge in una doppia sede: quella del Margo di via Buniva a Torino e quella del circolo Arci Espace Populaire di Aosta, avvalendosi della collaborazione di GruRadio, con il programma “Il Diario di Mao” in onda il martedì dalle 19 alle 20, e di Radio Proposta in Blu, che permette la diretta radiofonica degli appuntamenti della Valle d’Aosta.

Di conseguenza la presentazione della compilation sarà in tre tappe: venerdì 8 marzo ad Aosta presso l’Espace Populaire e domenica 10 marzo a Torino al Margo, entrambe a partire dalle 22, con due serate che si preannunciano ricche di ospiti e sorprese, mentre mercoledì 13 marzo con un dj-set, Mao e soci brinderanno al lancio del download gratuito della compilation al Rat di via San Massimo a Torino a partire dalle 19.

Durante la serata i partecipanti al Rock’s Photo Festival si sfideranno nel catturare gli scatti migliori della serata nell’ambito del contest di fotografia bandito dal Music Does Festival.

L’evento su Facebook.

Sabato 9 marzo – h 22 – Rassegna Così Ribelli – Indigesti + Billy The Champ live

Una serata speciale per concludere la rassegna con ospiti eccezionali:

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Indigesti, una delle più devastanti e amate band della scena punk hardcore italiana degli anni ’80. Un gruppo rimasto leggendario nel corso degli anni che si ripropone con rinnovata energia, accompagnati dai valdostani Billy the Champ, gruppo emergente molto attivo meritevole di una giusta considerazione nel panorama musicale regionale.

L’evento su Facebook.

Raggiungi l’Espace:

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>>> Espace Populaire è uno spazio nel quale proporre e organizzare in prima persona iniziative ed eventi di carattere sociale, culturale, politico. Partecipa alle riunioni del direttivo, tutti i lunedì dalle ore 18.30.

>>> Ingresso libero con tessera Arci, Arci Gay, Legambiente e UISP. Sono disponibili le tessere Arci 2013.

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L’aria che respiriamo non è balsamica

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Per chi mi volesse meno polemico, segnalo una volta di più l’indirizzo http://ziapoe.noblogs.org/, dove potete trovare le mie poesie, commentarle e vedere che se insegno italiano in fondo è anche perché quella roba mi piace, continuo a contare le sillabe dei versi e mi commuovo davanti alle tonalità che la luce assume nel corso della giornata.

Se poi credete che l’impegno civile sia necessario in una società che uccide nel nome del profitto e che non guarda in faccia a nessuno, neppure ai propri membri, quelli più indifesi, i bambini, continuate a leggere queste pagine.

Abito ad Aosta, graziosa città d’arte incastonata sul fondo di una valle lunga e stretta, nel cielo della quale ristagnano i fumi delle auto, dei camini e delle ciminiere. Quelle della Cogne Acciai Speciali (CAS), ormai inglobata nella città, rumori e inquinamento compresi.

Dell’ILVA di Taranto finalmente si parla, si dice di una terra avvelenata, si comincia a rifiutare l’alternativa tra salute e lavoro. Quanto accade ad Aosta, invece, è spesso sconosciuto al resto d’Italia, talvolta ai cittadini stessi, che invece di pretendere chiarezza pensano che un’acciaieria in piena città non abbia conseguenze in fatto di tumori, che la pista ciclabile e pedonale che attraversa l’area industriale sia un ottimo posto per andare a correre, che l’aria di montagna sia per forza balsamica.

I dati recentemente diffusi dall’Arpa Valle d’Aosta raccontano un’altra storia. Come rilevato nel comunicato di Legambiente che pubblico di seguito. Tornerò più volte sull’argomento. Si tratta dell’aria che respiro e che faccio respirare ai miei figli.

Cogne Acciai Speciali: I primi dati ARPA del 2012 confermano un trend in forte crescita nelle emissioni di metalli pesanti

Sono stati pubblicati qualche giorno fa, sul sito dell’A.R.P.A. VdA, i dati inerenti la concentrazione di metalli pesanti nelle polveri PM10 relativi alla centralina di rilevamento di via 1° Maggio nell’anno 2012.

Il Circolo Legambiente Valle d’Aosta aveva da tempo sollecitato questi dati, dopo avere richiesto e reso pubblici quelli degli anni precedenti, che indicavano un marcato aumento della presenza dei metalli pesanti nella città, sia nell’aria ambiente che nel terreno (deposizioni atmosferiche).

Ebbene, i dati appena resi pubblici del 2012, ottenuti con un nuovo e maggiormente accurato sistema di rilevamento, confermano le nostre preoccupazioni: non siamo in presenza di un semplice aumento dei valori, ma in molti casi di un raddoppio o più.

In particolare:

lo Zinco passa da 197 Ng/m3 del 2011 ai 233 nel 2012;
il Ferro schizza da 436 Ng/m3 nel 2011 a 1310Ng/m3 nel 2012, triplicando il valore;
il Nickel, il cui valore obiettivo per legge è pari a 20Ng/m3, raddoppia, passando da 28 a 54 Ng/m3 (si tratta di un metallo classificato come cancerogeno di classe 1 dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro).
In forte aumento anche il Cromo (da 86 Ng/m3 nel 2011 a 267 nel 2012: anche qui una triplicazione del valore misurato) e il Manganese (da 84 a 122 Ng/m3).

Questi dati, riferiti, lo ricordiamo, alla sola centralina di via 1° Maggio, testimoniano quale sia l’impatto sulla qualità dell’aria delle emissioni convogliate (ossia provenienti dai camini) della CAS, come scrive ARPA VDA in uno studio pubblicato in gennaio, nel quale veniva anche proposto uno schema di dispersione degli inquinanti provenienti dall’acciaieria. In base ad esso, valori non molto differenti da quelli registrati in via 1° Maggio sono attribuibili all’area di Corso Lancieri, densamente abitata.

Soltanto la pubblicazione dei dati relativi alla centralina di piazza Plouves, Continua a leggere

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Rifiuti: Meno 100 chili (il film)

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Una dieta per la nostra pattumiera
, per rendere praticabile l’opzione rifiuti zero e rendere inutile l’introduzione di tecnologie nocive per lo smaltimento dei rifiuti, in linea con quanto approvato dai cittadini valdostani con il referendum dello scorso 18 novembre.

A Nus (Aosta), presso la Sala del Consiglio comunale, venerdì 1° marzo alle ore 21, un appuntamento con, Meno 100 chili, film-documentario appena uscito nelle sale italiane, il cui valore sociale ed educativo è stato riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali.

Una serata aperta a tutti, alla quale saranno presenti Fabrizio Roscio, presidente di ValleVirtuosa, e rappresentanti di Legambiente VdA.

L’iniziativa è organizzata dal Cocinus (Comitato Civico di Nus), da ValleVirtuosa e dal circolo regionale di Legambiente.

L’ingresso, ovviamente, è libero.

L’evento su Facebook.

>>> Scarica la scheda del film (contiene i riferimenti per organizzare nuove proiezioni).

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A chi saltasse il Grillo

A chi saltasse il Grillo di commentare i risultati elettorali come un trionfo della democrazia o dell’Italia per bene per l’affermazione del Movimento 5 Stelle vorrei opporre alcune considerazioni a mio giudizio essenziali per riflettere sull’accaduto e ripartire. Scelgo la forma – fastidiosa – dell’elenco puntato perché vorrei essere chiaro.

1) C’era un partito, forse partito è troppo, un insieme di sigle, nato per mettere insieme pezzi importanti della società civile, movimenti e apparati di quei partiti che, bene o male, in questi ultimi anni si sono opposti, fuori e dentro il parlamento, tanto a Berlusconi, quanto al liberismo e al montismo. Questo soggetto – Rivoluzione Civile – ha probabilmente deluso in partenza le aspettative di tanti, perché i vertici dei partiti che vi si sono aggregati non hanno voluto fare il famoso passo indietro, hanno imposto i loro candidati, e tutta l’operazione è stata vista da alcuni come l’ennesimo pasticcio della sinistra estrema, una resurrezione del non glorioso Arcobaleno che – nella fantastica vulgata diffusa dai mezzi di disinformazione di massa – è anche responsabile di aver cadere il governo Prodi e permesso il ritorno a palazzo Chigi di Berlusconi.

2) Questo partito, forse partito è troppo, presentava – nonostante i limiti cui si è accennato – un programma alternativo al credo liberista sostenuto da Monti, dal PDL e anche dal PD. Il programma di Rivoluzione Civile, per quanto mi riguarda, era un motivo sufficiente per votarlo: antimafia, laicità, lavoro, ambiente, uguaglianza e diritti, scuola pubblica, pace e disarmo trovavano posto in una proposta organica che non si riduceva a semplici slogan.

3) I punti programmatici cui si è accennato qui sopra sono, a parere di chi scrive, alcune delle istanze da cui ripartire per costruire una sinistra che voglia rappresentare in parlamento le idee di una parte minoritaria, ma non per questo meno degna di rappresentanza, della popolazione.

4) Gli attuali sbarramenti alla Camera e al Senato impediscono la rappresentanza parlamentare di centinaia di migliaia di cittadini fra i quali – anche se non è questo il punto – il sottoscritto.

5) Il Movimento 5 Stelle ha presentato, nel proprio programma, alcuni punti molto simili a quelli elencati. In particolare, ha insistito sulla necessità di uno stato sociale efficiente, sull’importanza dei beni comuni e sul concetto di reddito di cittadinanza. Queste sono buone idee e sono anche le mie idee. Non mi convince Grillo, non mi convincono i partiti personali, non apprezzo la mancanza di una cornice ideologica di riferimento (perché non basta essere incensurati per fornire un’idea della visione del mondo che si intende rappresentare e perché penso che non significhi nulla gridare che destra e sinistra sono superate). Tuttavia sono convinto che tanti fra gli eletti del Movimento 5 Stelle siano persone oneste e intelligenti, decise a sostenere realmente i punti qualificanti del proprio programma.

6) L’Italia è oggi ingovernabile, ma il parlamento che esce dalle elezioni è sicuramente meno squalificato del precedente. Lo dico proprio perché mi sembra plausibile credere alla buona fede degli eletti del Movimento 5 Stelle. Dirò di più, senza timore di scomuniche e anatemi: i candidati eletti con Grillo mi danno più fiducia degli eletti del PD, né potrebbe essere altrimenti, se si pensa che in tanti casi il Partito Democratico è risultato essere una forza politica intrisa di liberismo, dispostissima a lavorare entro una cornice contraria alle aspirazioni di buona parte della popolazione italiana per un modello economico diverso, non succube dei mercati e dei loro diktat.

7) Perché allora non mi convince il Movimento 5 Stelle? Perché, come ho detto, diffido dei partiti personali. Perché la linea di un partito non può essere dettata da un blogger milionario che non si è candidato. Perché dietro quel blogger vedo un misterioso signor Casaleggio, il cui ruolo, almeno a me, non è per nulla chiaro. Io credo che il motivo che mi spinge a diffidare del Movimento 5 Stelle sia soprattutto la sua collocazione ideologica, perché non credo a chi, per non essere né di destra né di sinistra, rischia di ammettere chiunque all’interno del proprio movimento, senza che l’elettore possa farsi un’idea precisa di chi o che cosa sta votando. Lasciando perdere le polemiche sulla presunta apertura di Grillo a CasaPound –  che in ogni caso non fa del Movimento un partito fascista – io ho bisogno di capire quale sia la cornice di riferimento di un soggetto politico che, a furia di non precisare, e nonostante il programma, rischia di apparire qualunquista.

8) Bisogna invece tornare a interrogarsi sulle specificità della sinistra, quelle cui non si può rinunciare senza trasformarsi in qualcosa di diverso. E io credo che queste specificità risiedano nella consapevolezza che non è mai finito – solo perché ce lo hanno detto – quel conflitto sociale che oppone i primi agli ultimi della società, e che negli ultimi anni proprio i padroni hanno giocato all’attacco, disgregando la rete di garanzie e diritti che erano stati conquistati in decenni di lotta. Per quanto ad alcuni suoni antiquato, è proprio sul conflitto sociale che si gioca la partita, la non accettazione dell’economia di mercato, almeno nella forma presente, la costruzione di una società più giusta. Dobbiamo riappropriarci di questi obiettivi per raggiungere i quali non basta essere facce nuove e avere la fedina penale immacolata.

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