Lettera aperta a Beppe Grillo sull’articolo 67 della Costituzione

montecitorio_2.jpg
Carissimo Grillo,

nell’ormai celebre post Circonvenzione di elettore, tu te la prendi con l’articolo 67 della Costituzione, che dice: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzini senza vincolo di mandato».

Come sai, tuttavia, questo articolo non autorizza l’eletto a tradire le proprie promesse, né a cambiare casacca passando da sinistra a destra (o viceversa) a seconda delle convenienze economiche e politiche. Si tratta di un principio volto a garantire la massima libertà di coscienza e soprattutto il carattere parlamentare della Repubblica italiana.

Quante volte abbiamo visto maggioranze traballanti chiedere ai propri parlamentari obbedienza assoluta, facendo ricorso in maniera esasperata allo strumento della fiducia? Vota la Tav, vota la guerra, vota il mio interesse che sennò cade il governo, torna l’uomo nero di Arcore, ci mandano tutti a casa… Ma la Costituzione prevede ben altro ruolo per il Parlamento, in quanto insieme dei rappresentanti dei cittadini.

Diciamo piuttosto che bisogna cambiare la legge elettorale: chi tradirà le promesse fatte, chi non saprà spiegare perché – semplicemente – avrà cambiato idea, non sarà rieletto, se toglieremo il potere di decidere i parlamentari alle segreterie dei partiti.

Ma non rinunciamo, per punire i trasformisti, al carattere parlamentare della nostra democrazia. Che il Parlamento possa essere ciò che doveva e che forse non è mai stato: un luogo nel quale i nostri rappresentanti discutono per migliorare le proposte di legge, anziché il ring dal quale fare uscire il presidente del Consiglio. La Costituzione italiana andrebbe applicata, invece che stravolta.

Oppure ammettilo che questo sistema sta bene anche a te che sei così «nuovo», e che anche tu intendi contribuire alla deriva autoritaria, presidenzialista, nella quale, da anni, stiamo sprofondando; che anche tu, insomma, credi, o fingi di credere, alle famigerate esigenze di governance, nel nome delle quali spesso sacrifichiamo gli stessi principi della democrazia.

Che tu non ascolti il capo dello Stato o il segretario del Pd posso capirlo, ma io che non ho mai votato il fiscal compact o imposto governi tecnici una risposta penso di meritarla.

Mario Badino
Cittadino italiano

Questa voce è stata pubblicata in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura), Posta prioritaria e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.