Una premessa: le foto di questo articolo si riferiscono alla serata di sabato sera all’espace, La grande risata. Colle elezioni non c’entrano proprio…
Avevo un paio di foto belle per commentare i risultati elettorali, ma ho deciso di dar retta a mio fratello, che dice che di un certo personaggio si parla già abbastanza. Lo sappia, cavaliere, se mai dovesse leggermi: da me non avrà la copertina!
L’esito di queste elezioni, comunque, mi getta nello sconforto più assoluto. Una persona che stimo è dispiaciuta per la vittoria di Berlusconi, ma si consola col fatto che ora c’è il bipolarismo e che finalmente sarà possibile governare. Anche il risultato della Lega, che, se confermato, raddoppia i suoi voti, sarebbe positivo, perché finalmente si farà il federalismo fiscale.
Io invece non ho nulla per cui festeggiare. Considero il bipartitismo all’americana la fregatura più grande che il nostro Paese potesse autoinfliggersi, una sciagura tremenda: ora due partiti ideologicamente indistinguibili (uno un po’ più rispettoso della legge, l’altro molto meno) si metteranno d’accordo per fare le riforme. I poteri del premier ne usciranno rafforzati e giungeremo, finalmente, all’entusiasmante confronto tra democratici e repubblicani di casa nostra, una supence paragonabile, forse, a quella che suscitano in me Hillary e Obama… La Sinistra arcobaleno, infine, esce con le ossa rotte: a quanto sembra, non sarà rappresentata in Parlamento, ha fatto la fine del PC francese. Se lo merita, naturalmente, ma questo non è una consolazione. Continua a leggere
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