Ricevo (e volentieri accolgo) una richiesta di ospitalità da Silvia Berruto, presente alla manifestazione nazionale nonviolenta che si è tenuta lo scorso 1° marzo a Locri, per la legalità e contro la ‘ndrangheta. In questo primo articolo ospito la cronaca della manifestazione, con qualche foto di Silvia. In un secondo post pubblicherò l’appello Io voto libero di Vincenzo Linarello, del consorzio Goel, «per un uso responsabile del voto».
LOCRI 1 marzo 2008.
13 valdostani alla manifestazione
nazionale nonviolenta contro la ‘ndrangheta
Esserci.
Per testimoniare.
Per marciare contro ogni illegalità, contro la ‘ndrangheta e
le massonerie deviate, per la democrazia e per il bene comune. Per un voto
libero.
Si è marciato a fianco di un popolo combattivo, quello calabrese, a
sostegno delle cooperative sociali di "GOEL" – consorzio di imprese
sociali della Locride – e di "Calabria Welfare", il consorzio
regionale della cooperazione sociale, la più grande impresa sociale esistente
in Calabria. Esso conta circa un migliaio di occupati ed è un sistema che
realizza servizi, prodotti, inserimento lavorativo di persone svantaggiate e
sviluppo di comunità locali. Si è marciato insieme a "Comunità Libere"
una rete nonviolenta di cittadini, famiglie, imprese, organizzazioni sociali a
difesa di chi viene attaccato dai poteri antidemocratici e/o violenti. Insieme,
"Goel","Calabria Welfare" e "Comunità Libere"
hanno chiamato a raccolta tutte le forze libere del paese per
"un’alleanza", per resistere e per vincere in Calabria. Per questo un
gruppo di 13 valdostani è partito da Aosta alle 5 di sabato 1 marzo ed è
arrivato a Locri alle 12,45 dopo un viaggio di più di mille chilometri percorsi
in quasi otto ore: prima in furgoncino fino a Torino Caselle, poi in aereo sino
a Lamezia Terme e poi, in bus, per circa due ore, attraversando parte
dell’Aspromonte in una terra, la
Calabria, impervia ma affascinante e di rara bellezza.
Stimate fra le duemila e le duemilacinquecento le presenze alla manifestazione
per l’appello lanciato da Vincenzo Linarello, presidente di GOEL.
I valdostani
hanno chiuso il corteo con i loro tre striscioni insieme a "Noemi"
una cooperativa sociale di Crotone. Apriva la marcia della compagine valdostana
lo striscione colorato "La
Valle d’Aosta c’è" seguito da quello del Consorzio
sociale della Valle d’Aosta Trait d’Union e chiuso dall’ormai storico
striscione della cooperativa sociale Les Relieurs adattato per l’occasione. I
sorrisi luminosi e i ringraziamenti degli organizzatori hanno dato il benvenuto
al gruppo valdostano, emozionato, determinato ad esserci e a fare fronte
comune. La gente di Locri è accogliente, ci ringrazia perché siamo venuti. Un
anziano mi chiede, con la voce rotta dal pianto, che è "a Roma" devo
portare le foto che sto facendo … All’inizio della nostra marcia, in via
Marconi, c’è gente sui marciapiede che, anche se prevalentemente di lato,
prende parte al corteo. Dal palco, lì vicino, una speaker richiama l’attenzione
sull’importanza di essere protagonisti e sull’importanza del voto per i
locresi. Il corteo ha attraversato Via Duca della Vittoria, Via Matteotti
sostando davanti al Municipio per qualche minuto e poi ha proseguito per Corso
Vittorio Emanuele.
In prossimità di un palco in Via Marconi è posto "il
grande segno simbolico": un’urna, una delle quattro disseminate su tutto
il percorso, contenente migliaia di fac-simile di schede elettorali per le
politiche del 13 e del 14 aprile prossimi recanti la scritta "IO VOTO
LIBERO" e un decalogo per un uso responsabile del voto. Ecco i punti:
1. Il
voto è mio;
2. Mi
informerò sui candidati sui partiti;
3. Non farò campagna elettorale a nessuno;
4. Non darò il mio voto a nessuno in cambio di favori, promesse e piccole
cortesie;
5. Non voterò chi ha subito condanne;
6. Non voterò chi è votato dai
mafiosi;
7. Non voterò chi ha sprecato i soldi pubblici;
8. Non seguirò le
indicazioni della mia famiglia;
9. Fiducia ai giovani e alle donne;
10. Vota
sempre, comunque.
"Dall’uso responsabile del voto iniziamo a costruire una
nuova Calabria e una nuova Italia !!!"
Poi il corteo entra nelle vie
interne di Locri che sono più strette. Le imposte delle case sono tutte chiuse,
qualche anziano ci saluta timidamente dai balconi, altri restano dietro i vetri
… il percorso obbligato del corteo nelle strade interne è tutto transennato.
Arriviamo in piazza Martiri di Gerace in fondo al corteo e ci accorgiamo di
essere rimasti soli. Soli, ma non da soli. In piazza, infatti, c’è gente
"antimafia" venuta da tutta Italia: dal Trentino è partito un volo
charter con 170 persone e 16 sindaci, altri sono venuti dall’Emilia, dalla
Lombardia, dalla Liguria, dal Veneto, dalla Basilicata, dalla Toscana, dalla
Sicilia, e noi dalla Valle d’Aosta con il consigliere regionale dell’Arcobaleno
Sandro Bortot. Molte le rappresentanze di scuole, sindacati, cooperative
sociali, associazioni e istituti di credito cooperativo. Pochi i comuni della
Locride rappresentati sembrerebbero appena una decina su quarantadue, pochi
anche i cittadini di Locri. Immediata, però, lo si deve riferire per dovere di
cronaca, è iniziata l’autocritica. In piazza comincia la festa "Perché
quando si parla di legalità è festa" come viene ricordato, non
inutilmente, dal palco.
Verso la fine della marcia, quando eravamo già in Piazza dei
Martiri, abbiamo incontrato uno dei sedici sindaci trentini venuto a Locri, il
sindaco di Brentonico Giorgio Dossi che ha rilasciato la seguente
dichiarazione: "Come sapete il Trentino è la terra di Monsignor Bregantini
e siamo venuti insieme ad altri sindaci e ad altri cittadini a testimoniare la
vicinanza, ideale e solidale, delle nostre comunità con la comunità e con la
terra di Locri, anche se la distanza geografica può sembrare enorme. Credo che
questo sia anche un segnale, un messaggio, per le nostre comunità che vivono
situazioni diverse, magari più serene dal punto di vista sociale, ma che
comunque devono aprirsi all’impegno per fare in modo che la pacifica convivenza
e la coesione sociale possano diventare un valore per le comunità meno
fortunate".
Il sindaco di Locri, Francesco Macrì, senza fusciacca, ha
aperto gli interventi ufficiali segnalando con preoccupazione la scarsa
presenza dei cittadini locali ma anche – lo ha definito – un fatto
incoraggiante, la presenza di tante persone provenienti da tutta Italia. Per
questo il sindaco ha sottolineato che la giornata doveva servire soprattutto
agli amministratori e ai cittadini per far capire a tutti che il prossimo 1
marzo la presenza dei cittadini locali dovrà essere necessariamente maggiore e
che "questa manifestazione avrà veramente successo, e mi auguro che ci
sarà il 1 marzo 2009, il 2010, quando in questa piazza ci saranno i cittadini
di questa città. Macrì si è fatto carico pubblicamente di coinvolgere i
cittadini locali e ha aggiunto: "Fino ad allora noi lavoreremo tutti,
insieme a voi, per portare lo sviluppo in questo paese ma dobbiamo
assolutamente darci da fare perché da quello poi parte tutto: parte lo sviluppo
sociale, economico, il riscatto di questa terra. Dopo potremo prendercela con i
politici". Macrì ha esortato quindi i cittadini a parlare con le
istituzioni e ha asserito la necessità di andare a votare affermando che
"È vero bisogna votare …" e contrastando la tendenza
all’astensionismo che si sta diffondendo sul territorio nazionale nei confronti
delle prossime elezioni.
È intervenuto poi il senatore Sisinio Zito, presidente
dell’assemblea dei sindaci della Locride, che ha ricordato, fatto innegabile,
come nella gente ci sia "un sentimento di stanchezza che è inutile
nascondere. Però a me interessa che oggi ci siano qui i nostri amici del
Trentino, tanti sindaci del Trentino, i cooperatori rappresentati al massimo
livello, il presidente del consiglio comunale di Firenze, ho visto il gonfalone
di Firenze, vedo lo striscione di Rimini, ci sono i dirigenti di istituzioni
importanti di tutta Italia, di organizzazioni economiche, di associazioni: c’è
su questa piazza, una rappresentanza qualificata di tutta Italia. La giornata
di oggi è, e deve essere, una prova dell’unità di questo paese. Perché senza
l’unità, questo è un mio convincimento personale, questo paese è in pericolo.
Zito ha voluto sottolineare il fatto che la Locride e la Calabria hanno dato il loro contributo
straordinario all’unità dell’Italia "se non altro con i milioni e milioni
di Calabresi che sono emigrati all’estero e nelle regioni del centro
nord".
La conduttrice a questo punto segnala la presenza dello
striscione della Valle d’Aosta e ringrazia pubblicamente i valdostani per la
loro presenza.
Numerosi sono stati gli interventi per "una giornata
storica", come ha sostenuto Vincenzo Linarello, alla quale hanno aderito
da tutta Italia 650 enti e 2500 persone. "Non era mai accaduto – ha
puntualizzato Linarello – che tante realtà facessero parte di un’alleanza per la Calabria e con la Calabria".
Sono intervenuti Eros Cruccolini presidente del consiglio
comunale di Firenze e cittadino onorario di Locri che ha sollecitato tutti i
comuni a costituirsi parte civile in tutti i processi contro la ‘ndrangheta,
Renzo Anderle sindaco del comune di Pergine (Tn) che ha ricordato lo stretto
legame d’amicizia instauratosi grazie a Monsignor Giancarlo Bregantini e la
volontà di manifestare la vicinanza della comunità trentina alla gente della
Calabria. Poi è stata la volta di Vincenzo Linarello, presidente del Consorzio
sociale Goel e portavoce di Comunità Libere alla cui orazione accorderò un
articolo dedicato, animatore della lotta "sociale" contro la
‘ndrangheta e promotore della manifestazione, il quale ha scosso e commosso i
manifestanti richiamando tutti all’esercizio del dovere-diritto di un voto
libero.
Numerose altre e sono state le testimonianze, fra esse
ricordo: Giuseppe Priolo vice prefetto di Reggio Calabria e coordinatore del
comitato di indirizzo per la
Sicurezzala Legalità. Priolo ha sottolineato la presenza
dell’istituzione alla manifestazione che è insieme al movimento
cooperativistico che "credo sia una delle poche realtà concrete della
Locride capace di dare risposte in termine di sviluppo nella legalità ",
quindi Monsignor Cornelio Femia, Amministratore Diocesano della Diocesi di
Locri-Gerace in rappresentanza della Conferenza Episcopale Calabra, Donata
Frigerio dell’Associazione Botteghe del Mondo, l’imprenditore culturale Arnoldo
Mosca Mondadori, Johnny Dotti presidente di CGM Welfare Italia, Don Fabio
Corazzina coordinatore nazionale di Pax Christi, Don Gianni Mazzini dei Bilanci
di Giustizia, Marco Granelli presidente di CSV.net, Giorgio Gemelli presidente
di Legacoop Calabria, Katia Stancato presidente Confcooperative Calabria,
Francesco Massara presidente ACLI Calabria, Laura Nocella presidente di
Addiopizzo, Pasquale Pugliese del Movimento Nonviolento, Davide Drei vice
presidente di Federsolidarietà, Alessandra Costantino della segreteria
Nazionale giovani Acli che ha sottolineato con determinazione ma anche con
squisita dolcezza il fatto che quando si parla di legalità si parla di festa,
Don Luigi Ciotti di Libera in diretta telefonica, il missionario comboniano
padre Alex Zanotelli.
Il programma della manifestazione prevedeva dalle 13,30 in poi Festa e
Testimonianze che si sono alternate a tre sessioni musicali animate dai
migliori musicisti calabresi presentati da Red Ronnie, alle 18,00 l’apposizione del
"Sigillo" dell’Alleanza per la Locride e per la Calabria e in serata il
concerto per la Democrazia
e la Libertà
in Calabria: musica contro la ‘ndrangheta e le massonerie deviate.
Non solo per resistere in Calabria … ma per vincere.
Silvia Berruto
(< liberostile – Tutte le foto sono © 2008 Silvia Berruto)
Le foto pubblicate in questo articolo rappresentano, nell’ordine, due immagini della delegazione valdostana alla manifestazione di Locri del 1° marzo 2008, un altro momento del corteo, il sindaco di Locri, Francesco Macrì, Vincenzo Linarelli, del consorzio Goel, la delegazione trentina.