Vittorio Arrigoni arrestato dalla marina israeliana

 
Gli aggiornamenti: i tre attivisti sono stati trasferiti nel carcere di Maasiyahu; liberi, invece, i 15 pescatori
 

 
 Free Gaza: Tramonti di piombo (cartoline mortali da Israele)

 Tra i miei link c’è Guerrilla Radio, il blog di Vittorio Arrigoni, pacifista e attivista per i diritti dei palestinesi. Vittorio è stato arrestato ieri mattina (martedì 18) dalla marina militare israeliana insieme a 2 pacifisti internazionali e 15 pescatori palestinesi.
 Sul suo blog, in data 12 novembre, è scritto:
 
 Pressoché ogni giorno accompagnamo i pescatori palestinesi a pescare al largo.
 Ogni volta siamo assaliti da navi da guerra israeliana che ci bersagliano con tutto il loro arsenale,
 ultimamente hanno iniziato a tirarci addosso persino armi chimico-biologiche.
 
 Tutto per impedire a della povera ma degna gente di procurarsi di che che sfamare le loro famiglie.
 Il silenzio del "mondo civile" è molto più assordante dei colpi di arma da fuoco che udite nel cortometraggio.

 
 Naturalmente Israele è l’«unica democrazia del Medioriente», i palestinesi sono i «cattivi», parlare male DELLA POLITICA! di Israele è antisemitismo e i 15 pescatori erano una minaccia. Però, a quanto pare, in serata Vic è riuscito a parlare con il padre; gli ha detto che erano stati rinchiusi nelle celle dell’aeroporto e che contro di loro sono state utilizzate scariche elettriche. I pacifisti, rei di aver accompagnato alcuni pescatori in alto mare, sono stati torturati dai «democratici» israeliani.
 
 La vicenda è seguita attentamente dal blog di Audrey, che chiede a tutt* i blogger aiuto per diffondere la notizia. Il passaparola in internet, comunque, ha già dato i suoi frutti e i primi media hanno iniziato a parlarne, cosa che lascia sperare bene. In Italia se n’è accorta l’Unità, mentre all’estero la notizia è stata pubblicata sul sito della BBC.
 
 Cercherò di fornire gli aggiornamenti della vicenda e provo subito a scrivere al Ministero degli Esteri e all’Ambasciata israeliana in Italia.
 
  ALCUNI AGGIORNAMENTI:


 I nuovi aggiornamenti QUI.


 Cito dal blog di Audrey, dal quale apprendo che Vik, Andrew e Darlene sono stati trasferiti nel carcere di Maasiyahu di Ramle: «Pare che le condizioni di questo carcere siano buone (per quanto possibile) e che loro tre si trovino in un’area con altri attivisti internazionali e non con criminali israeliani. Pare anche che abbiano deciso di opporsi pacificamente alla loro espulsione. Un avvocato sta cercando di parlare con loro, ma per adesso non ci è ancora riuscito. Si sta anche cercando di fargli avere alcuni dei loro effetti personali (vestiti, ecc…) MAIL ricevuta alle 10.31 […] Ps: A tuttora non mi è giunta notizia di alcuna TV italiana che abbia riferito l’accaduto. Trovo la cosa semplicemente VERGOGNOSA. SE è accaduto chiedo che me ne sia data conoscenza. Audrey».
 «Aggiornamento avuto per telefono alle 14.00: Vik e Andrew dovrebbero incontrare gli avvocati incaricati dalle famiglie, oggi pomeriggio dopo le 16,00. Darlene è stata informata dal suo avvocato che i pescatori palestinesi erano stati rilasciati. Non ne sapeva nulla. Lo stesso (si suppone) sia per Vik e Andrew. Si saprà dopo questi colloqui (si spera) cosa aspetta i 3 internazionali: espulsione o processo. La posizione di Vik è particolarmente delicata, essendo già stato espulso con divieto di rientro in territorio israeliano (ricordiamo che Vik NON stava in territtorio israeliano, ma a Gaza, è stato portato con la forza entro i confini dello stato ebraico)».
 «AGGIORNAMENTO per sms ricevuto alle 17.50: La madre di Vik ha saputo che oggi il console lo ha incontrato. Sta bene. Non può ricevere telefonate e ne può fare pochissime. Il cellulare cmq è andato perso in mare durante l’arresto e con esso i numeri di telefono. Domani avranno i primi interrogatori, dopo di che si dovrebbe decidere per l’espulsione. Che probabilmente accetteranno dal momento che i 15 pescatori sono stati liberati».
 La notizia della liberazione dei 15 pescatori è confermata da questo lancio d’agenzia.
 I vecchi aggiornamenti Continua a leggere

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Per Sandro Bondi la cultura è un Big Mac

 
 Sapere che il capo del governo italiano ha accolto il suo omologo tedesco, la cancelliera Angela Merkel, nascondendosi dietro un piedistallo
(strano per uno che di solito pretende di mettercisi sopra) per poi
saltare fuori facendo: «Cucù!» non mi fa né caldo né freddo. Non
modifica di una virgola ciò che penso di Silvio Berlusconi e, del
resto, ho smesso di credere alla serietà e dignità di certi contesti.
Ma questo Berlusconi è l’uomo che oggi, in Italia, detta le regole per costruire il
«nuovo» Paese. Lo abbiamo visto per la scuola. Lo abbiamo visto per l’ambiente. E ora il governo, attraverso il «ministro» dei Beni e delle Attività culturali, quel Sandro Bondi
che ha dichiarato di «non capire» l’arte contemporanea, ma che in
compenso si è fatto intervistare dal prestigioso periodico di arte classica Novella 2000,
riformerà la gestione dell’ingentissimo patrimonio artistico italiano
in base ai principi oggi tanto in voga della «frammentazione», della
«devoluzione» e, naturalmente, della «privatizzazione». Mentre le strutture ministeriali che – come richiesto dall’articolo
9 della Costituzione italiana – sono preposte alla tutela del settore vengono depotenziate
(mancano di personale e formazione, i concorsi sono bloccati, chi va in
pensione non viene sostituito), ecco fare capolino la figura di un «super manager»
con poteri assoluti, che presiederà la neonata «Direzione generale per
i musei, le gallerie e la valorizzazione». Il candidato proposto da
Bondi (che pure aveva promesso un concorso internazionale) ha un
curriculum che parla da sé: si tratta di Mario Resca, per 12 anni alla guida di McDonald’s Italia Continua a leggere

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Gomorra all’espace

 
 Una staffetta di lettura in solidarietà a Roberto Saviano, il giornalista-scrittore minacciato dalla camorra, che non gli perdona la pubblicazione del libro-denuncia «Gomorra». È quanto avverrà sabato sera a partire dalle ore 19.45 all’espace populaire di Aosta, nell’ambito della rassegna "Sabati autogestiti", a cura dell’associazione Saperi & Sapori, che gestisce le iniziative culturali del locale. Nel corso della serata, che prevede anche la cena, saranno lette, a turno, alcune parti del libro di Saviano. La lettura sarà intervallata dalla musica di Beppe Barbera. Tutti gli interessati possono partecipare, come semplici commensali-spettatori o come lettori. Per informazioni è possibile telefonare al numero 333 2131617. L’ingresso al locale è aperto ai soci Arci, UISP e Legambiente (ahimè, ci vuole la tessera, ma è per una buona causa).
 
 Cercheremo di dire il nostro grazie a Saviano, anche se non siamo bravi come Emilio Fede.
 A proposito, ecco un altro video dell’ineffabile.
 
 E, per finire, due link:
 
 AAA – Giovane scrittore cerca casa…
 Roberto Saviano chiude il Festival di Mantova


 L’iniziativa s’inserisce nel 1° Grand Prix de Cuisine dell’espace populaire, rassegna all’interno della quale si cimenteranno i soci più virtuosi nell’arte dell’«incrociare i mestoli»: lo chef della serata è Robertino ‘o Pazzo, che propone il suo «menù SpaccaNapule»: pescetti fritti, spaghetti di mare e cozze ripiene su un letto di patate bollite. Il prezzo è di 15 euro bibite escluse (10 euro i bambini fino a 10 anni). Si cena tutt* insieme alle 20 per consentire la staffetta di lettura. L’ingresso è riservato ai soci Arci, UISP e Legambiente.

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Sabati autogestiti all’espace

 
 Nella colonna
di destra del blog, tra i «luoghi che frequento» e di cui mi sento parte, è registrato l’espace populaire di Aosta. L’espace è un circolo Arci e anche un ristorante. È un punto d’incontro aperto a tutt*, con l’unico «scoglio» di una tessera da fare per entrare. Sono 12 euri che a noi servono per vivere, perché (pensate la novità!) abbiamo qualche difficoltà economica e dobbiamo pur pagare l’affitto dei locali!
 L’espace populaire organizza concerti, conferenze, mostre e quant’altro e vorrebbe essere «comunità». Per questo è uno spazio aperto alle proposte e alle iniziative di singoli e gruppi.


 Domani sera (sabato 15 novembre) inizierà un’iniziativa particolare – i sabati autogestiti – a cura dell’associazione Saperi & Sapori, che gestisce le attività culturali dell’espace. Questa settimana ci sarà la cena del direttivo (nel senso che cuciniamo noi), seguita da una serata dj (anche i dj siamo noi). Tutte e tutti sono invitat* a partecipare. Sempre domani sera parte il primo «Grand Prix de Cuisine» dell’espace: tutti i sabati sera, i soci che lo desiderano potranno “incrociare i mestoli”, in una gara amichevole che si protrarrà fino all’estate, portando a giudizio dei commensali i loro menù migliori o quelli ai quali sono più affezionati. Inutile dire che saranno particolarmente graditi i menù a base di prodotti biologici, prodoti di stagione e, ovviamente, a KM 0… I menù comprenderanno un primo, un secondo e, a scelta dei concorrenti, un antipasto o un dessert. Le cene avranno un costo di 15 euro per i commensali adulti, di 10 euro per i bambini al di sotto dei 10 anni. Le bevande saranno – ahimè – escluse. Parte dei proventi, infine, sarà devoluta a progetti di solidarietà, mentre parte sarà utilizzata per le attività culturali dell’associazione.
 Tornerò sull’argomento, ma anticipo che sabato 22 la serata prevede una staffetta di lettura del libro di Roberto Saviano, «Gomorra», in solidarietà con l’autore, minacciato dalla camorra. L’ingresso è aperto a tutt* e tutt* (se lo desiderano) potranno improvvisarsi lettori, compreso Emilio Fede. Basta fare la tessera!

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Progetto Sguardi Filtrati

 
http://infiltrati.noblogs.org/
 È con estremo ritardo che mi decido a inaugurare la sezione del blog Le Colonne d’Ercole (di Pont-St-Martin), dopo la presentazione di qualche settimana fa. Lo faccio, in positivo, parlando del Progetto Sguardi Filtrati, organizzato dall’associazione Liaison di Valgrisenche (Aosta), che prevede un concorso fotografico gemellato con il progetto Non/Studio di Cochabamba, in Bolivia. Di che cosa si tratta esattamente potete leggerlo qua. Intanto vorrei dire due parole sul concorso fotografico, dedicato ai «Filtri della realtà»,
 
 …quelli culturali, radicati nelle credenze, tradizioni e valori di un luogo e di un’epoca, quelli personali, esperienze di vita che danno forma alla nostra identità e quelli che derivano da condizionamenti mediatici, influenzano la nostra percezione e visione del mondo come i filtri fisici che, messi sull’obiettivo fotografico, deformano ciò che noi vediamo  attraverso il mezzo meccanico.
 
 L’argomento mi sembra accattivante, tanto che in un commento al blog del Progetto mi sono spinto a dichiarare che «proverò a filtrare la mia realtà attraverso un’immagine», vale a dire parteciperò al concorso. «Il filtro è presente», ho sproloquiato, «però lo vedo sempre nel ricordo, che molte volte è luogo separato da me da una cortina di pioggia, di bruma, di rami o rumori, anche di raggi di sole; è, forse, la cortina del tempo. Ciò detto, che ho detto? Il tema è affascinante, ma difficile». Sicuramente, m’ispira immagini sfocate, due delle quali pubblico qui sotto. La giuria del concorso (se capiterà da queste parti) si metterà le mani nei capelli…
 

 Per partecipare al concorso occorre inviare la propria opera entro il 3 dicembre!
 Leggi il regolamento (e i premi) del concorso.
 Clicca se vuoi ingrandire le foto di questo articolo.
 
 Eccovi due istantanee di realtà filtrata:
 
 

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4 passi per ridurre i rifiuti

 Pubblicizzo un’iniziativa del Comitato Rifiuti Zero Valle d’Aosta, del quale faccio parte.
 Sabato 15, tutta la giornata, ad Aosta in piazza Chanoux: 4 passi per ridurre i rifiuti.
 Impedire il ricatto inceneritore o discarica dipende anche dalle nostre abitudini.

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Contro l’inceneritore ad Aosta: tutt* in piazza il 22!

 RIMANDATA ANCORA…
 Aosta, Palazzo regionale
 «Gli
Innamorati di Aosta non vogliono l’inceneritore! Perché minaccia la
salute; perché spreca risorse economiche che potrebbero essere
impiegate in modo più utile; perché snobba la raccolta differenziata;
perché conferisce alla città un’immagine deleteria per il suo sviluppo
turistico; perché l’inceneritore è una soluzione vecchia e inutile. E
puzza!»

 [dal comunicato stampa degli Innamorati di Aosta]

 

 «Vedere chiaro, volere vivere»
è il motto che campeggia sulla fiancata del Palazzo regionale ad Aosta.

 Eppure, come gli habitués del blog ben sanno, la giunta regionale della Valle d’Aosta ha deciso di costruire un inceneritore a Brissogne, a due passi dal capoluogo regionale.
 Come forse è noto, l’intera Valle d’Aosta ospita all’incirca 120 mila abitanti, del tutto insufficienti a produrre i rifiuti necessari a cibare il «mostro».
 Ragion per cui, dal momento che l’inceneritore va fatto
lo stesso, i nostri amministratori hanno deciso di bruciarvi l’intera discarica regionale, che contiene un po’ di tutto. È la
prima volta che
una cosa del genere viene proposta in Europa.
 Perché l’inceneritore fa male alla salute è spiegato qui.
 In più, anche dal punto di vista economico, la termovalorizzazione è una scelta perdente.
 Per sensibilizzare la popolazione e protestare contro il progetto regionale, gli Innamorati di Aosta hanno previsto la performance artistica «No! Inceneritore No!», al grido «Che l’estro artistico non serva solo per decorare i salotti!», da tenersi in piazza Chanoux sabato 22 novembre, dalle 10.30 alle 11.30.
L’iniziativa consiste nel presentarsi in piazza vestiti di nero col
cuore rosso (simbolo degli Innamorati) cucito sul petto e una maschera
da teschio a coprire il volto.
 Sono necessarie dalle 10 alle 20 persone almeno, che si posizioneranno una accanto all’altra, creando un filo nero sul quale viaggerà, di mano in mano, il messaggio «L’inceneritore brucia anche te».
L’iniziativa prevede un costo individuale di 7 euro per il materiale.
Se sei curioso di sapere o hai già deciso di partecipare, scrivi a Patrizia Nuvolari (
notabene.ao@virgilio.it).

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