Disgusto

cie_restinco
Disgusto
sono le leggi razziali imposte da un qualche governo berlusconi-lega contro i rom, contro gli stranieri non in regola con i documenti, contro cui sono stati scagliati anche i dottori, i medici lasciati liberi di denunciarli come «clandestini» in deroga al giuramento di Ippocrate e di qualunque senso umanitario.

Disgusto sono i provvedimenti presi pro parte sua (e pro padrone) da un qualche governo berlusconi-lega che ha piegato l’azione di governo – e quella della maggioranza parlamentare – alla difesa dell’imputato di mille processi, dell’interesse politico-televisivo, dei cazzi propri allegramente proparlati come il Bene della Nazione.

Disgusto sono i tagli continui al welfare, alla scuola e alla sanità in primo luogo, la sparizione delle pensioni, i gas cs e la polizia usata come manganello contro la legittima protesta, la demolizione dei diritti dei lavoratori, il dileggio e l’offesa continua da parte di ministri della repubblica dell’esercito di lavoratori precari creato ad arte.

Disgusto è una legge elettorale che consente di piazzare i propri cicisbei in parlamento invece di garantire una rappresentanza parlamentare a tutti i cittadini.

Disgusto sono le amicizie con i dittatori, buone a rimandare indietro i poveri del mondo, nei lager del nordafrica, o a fingere di contare qualcosa nel mondo. Dittatori alla cui eliminazione – anche fisica – è poi sempre possibile partecipare, solo che cambino di poco le esigenze della “politica” internazionale. Disgusto sono i CIE, i campi di concentramento per stranieri dell’Italia democratica.

Disgusto sono i soldi pubblici sottratti dove servono per fare gallerie ferroviarie ultraveloci, ponti avveniristici su stretti troppo larghi, acquistare cacciabombardieri in barba alla Costituzione.

Ma se la condanna di Silvio Berlusconi (che difficilmente varcherà le porte del carcere) ha per me qualche interesse è più che altro per la parte che prevede l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Io non dico che le vicende sessuali dell’ex premier non siano rilevanti. Chi viola la legge commette un reato e la legge dev’essere uguale per tutti. Ma il caso Ruby, a fronte di quanto ho scritto qui sopra, mi sembra una goccia nel mare. Se fosse definitiva, l’interdizione di Berlusconi dalla politica ci salverebbe, più che altro, da noi stessi, da quelle e quelli di noi che sono ancora dalla sua parte, che sono disposti a rivotarlo. Ma ovviamente sarei più tranquillo se fosse una sollevazione popolare a cacciare una volta per tutte il (poco) cavaliere per i tanti mali inflitti al Paese, più che per le vicende giudiziarie spicce.

E poi:

Quanti di quelli che hanno esultato per la sentenza di condanna hanno votato il Partito Democratico, che oggi ha in Berlusconi il più importante alleato di governo? Quanti oseranno ancora votare il Partito Democratico, magari nella speranza che adesso le ragioni per cui è nato il governo alfanoletta vengano meno e sia possibile governare l’Italia senza il Pdl?

E quanti di quelli che hanno esultato per la sentenza di condanna sono convinti che, in fin dei conti, molte delle cose esposte qui sopra – in tema di riduzione dei diritti dei lavoratori, di privatizzazione di beni e servizi, di Tav, Cie, guerre NATO o pensioni – siano in realtà inevitabili, l’unica “politica” possibile?

E allora, conflitto d’interessi a parte, perché quelle persone dovrebbero essere meglio, o esprimere candidati migliori, di quel signore condannato a sette anni? Soltanto perché non sono stati condannati per vicende sessuali?

E allora disgusto è questo governo che con preoccupante schizofrenia tanti elettori del Partito Democratico hanno deciso inevitabile appoggiare. Con quante mani vi siete dovuti turare il naso? Perché vi ostinate a cercare il buono – le misure accettabili, quelle necessarie, finanche quelle positive o meritorie – nell’impresentabile papocchio rappresentato dal governo alfanoletta?

Come fate a non capire che non si può governare con il vice di Berlusconi senza governare insieme a lui?

>>> Nella foto il Cie di Restinco, in provincia di Brindisi, uno dei simboli dell’Italia, sedicente «Repubblica democratica».

Questa voce è stata pubblicata in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura), Strane cose accadono in Italia e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Disgusto

  1. Pingback: Disgusto | SalernoRSS

I commenti sono chiusi.