Risorgono i Monti

croce
Pasqua di Resurrezione
: risorgono i Monti, cui l’ineffabile Napolitano, in scadenza di settennato, restituisce quel potere ormai impossibile da legittimare, dopo la fine della legislatura.

Governa il Paese chi ha preso il 10% dei voti. Un po’ come il 100% auspicato da Grillo, tanto – si sa – gli zeri non contano.

E gli zeri siamo noi, come al solito. Noi che abbiamo “votato piccino”, confinati dagli sbarramenti fuori dal Parlamento – privi di rappresentanza per la seconda legislatura di seguito. Noi come quelli che hanno creduto al centrosinistra, Vendola o Bersani. Noi come quelli che hanno creduto che votare Beppe Grillo fosse il cambiamento e si ritrovano con un Monti rilegittimato o l’ipotesi di un qualche altro governissimo del Presidente, più due democraticissime commissioni (vale a dire?) alle quali sembra affidato il compito di riscrivere le regole del gioco.

Gli zeri siamo noi, come al solito. Che non avremo né il governo del cambiamento tanto auspicato da alcuni, né una legislatura breve volta a fare le due sole cose irrimandabilila nuova legge elettorale e quella sul conflitto di interessi – come sembrava auspicare Grillo e come avrei potuto auspicare anch’io, dopotutto, se avessi un minimo di fiducia nei nuovi eletti. Ci sarà invece un prolungamento (fino a quando?) della situazione presente, con un esecutivo scelto dal Capo dello Stato senza una maggioranza parlamentare uscita dalle urne e pochi uomini (donne, tra i «saggi» del Presidente, non ce n’è neanche una) chiamati a decidere per tutti (evidente è la mortificazione del ruolo delle Camere e quindi dei cittadini che si capisce sempre meno a quale fine eleggano i propri rappresentanti).

In tutto questo, rilegittimato non è solo il ruolo di Monti, ma anche quello di Berlusconi in quanto leader del centro-destra. Ovvero, per quanto folle possa suonare, non ci siamo ancora neppure tolti di torno il (poco) Cavaliere.

Pièsse: che noi cittadini non contiamo nulla lo ha dimostrato in questi giorni il grave episodio per cui un sindacato di polizia – il Coisp – ha ritenuto di poter manifestare la propria solidarietà per colleghi condannati come colpevoli dell’omicidio di un ragazzo – Federico Aldovrandi – sotto le finestre dell’ufficio di sua madre. La questione è giustamente nota, io è un po’ che non aggiorno queste pagine e devo, purtroppo, limitarmi a un accenno. Consiglio però la lettura di quest’altro post, sul fatto che in Italia un poliziotto condannato può continuare a fare il suo mestiere.

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Una risposta a Risorgono i Monti

  1. Francesco Lucat scrive:

    Caro Mario
    come quasi sempre sai fare, hai proprio messo il dito sulla piaga…..

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