Gli piacciono le sparate


Alla Lega
, si sa, le sparate piacciono. Anche quelle in senso proprio, a giudicare dalle minacce di bossiana memoria, per cui il “popolo padano” altro non avrebbe aspettato che imbracciare il fucile al primo cenno del leader.

Ora è Borghezio a tirare in ballo le armi da fuoco (sia pure per fare “auticritica”), nel commentare da par suo (non è un elogio) la partecipazione di una delegazione del Fronte Polisario (i guerriglieri saharawi che combattono per l’indipendenza dal Marocco) alla Festa Indipendentista in programma a Cogne per questo fine settimana.

«Il modello», ha detto l’ineffabile al programma La Zanzara di Radio24, «è il Fronte Polisario, gente che a differenza di noi che siamo dei parolai spara per avere l’indipendenza, gente seria. Sono esempi positivi da seguire. Loro hanno sparato e ci arriveranno, noi ci facciamo solo le seghe. Saranno anche musulmani ma sono gente seria, che si fa rispettare, gente con i coglioni. Sparano per ottenere l’indipendenza».

Dichiarazioni che hanno suscitato scalpore, qua sui monti. Forse perché non siamo abituati a tanta eloquenza. O forse perché, se prese alla lettera, costituiscono un invito ai “padani” a prendere le armi contro Roma. Con la piccola differenza, rispetto ai guerriglieri del Sahara, che i “padani” non esistono, non sono un popolo e soprattutto non sono in alcun modo vessati da uno Stato che nei suoi 150 anni e passa di storia nelle politiche economiche e industriali ha sempre privilegiato il nord.

Bello anche lo stile: «loro hanno sparato», «noi ci facciamo solo le seghe». «SARANNO ANCHE musulmani – perché occorre ribadire, anche con gli ospiti, la superiorità dell’occidente – MA sono gente seria, che si fa rispettare». E dunque, con una punta di sessismo, «gente con i coglioni»: «sparano per ottenere l’indipendenza».

Intanto lunedì scorso il Conseil Fédéral dell’Union Valdôtaine (il partito autonomista di maggioranza) ha deciso che nessun esponente parteciperà alla Festa Indipendentista, il cui programma prevedeva in origine l’intervento al convegno del consigliere regionale Luciano Caveri (Uv), ex parlamentare europeo. Una buona notizia, certo, e ciò nonostante considero ancora valide le mie 7 domande alle forze politiche valdostane.

Né si creda scampato il pericolo di un’associazione di lunga durata tra i deliri fascio-localisti di Borghezio e l’immagine del paese turistico: Sergio Ferrero, segretario regionale della Lega, si è già portato avanti con il lavoro, proponendo per il 2013 quella che nella sua testa è «una straordinaria iniziativa di fratellanza dei popoli europei», vale a dire la prima edizione del concorso di bellezza Miss Europa dei Popoli, da tenersi «nello spettacolare scenario del Gran Paradiso».

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Una risposta a Gli piacciono le sparate

  1. Giorgio Nobili scrive:

    Sperando che la Miss Europa dei popoli non ruzzoli presa da un saracco (inteso anche nel senso finissimo di un Bossi di bestemmia).

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