Appello alla società civile, alle istituzioni e ai media in difesa della ferrovia del Drinc e dei siti minerari di Cogne

Appello alla società civile, alle istituzioni e ai media in difesa della ferrovia del Drinc e dei siti minerari di Cogne

Prima che sia troppo tardi.

Questa settimana, probabilmente mercoledì 6, il consiglio regionale della Valle d’Aosta deciderà se procedere alla dismissione del trenino del Drinc, collegamento ferroviario tra la valle di Cogne e la valle centrale di Aosta, inaugurato nel 1922 per trasportare il minerale della miniera di Colonna,  la più alta d’Europa con i suoi 2.400 metri. I binari potrebbero essere rimossi e parte del tracciato trasformato in pista ciclabile.

Dal 1979, data della chiusura della miniera, a oggi il destino di questa infrastruttura è stato in bilico tra la dismissione e il recupero a fini turistici, per il quale la Regione Valle d’Aosta ha già speso 30 milioni di euro.  Al di là della destinazione d’uso, la ferrovia del Drinc costituisce un pezzo importante del passato minerario e industriale della nostra regione, un tassello di un’identità che rischia di andare perduta, e potrebbe essere valorizzata, a fini scientifici, turistici e culturali come parte di un più ampio progetto di recupero dei siti minerari e dell’intera filiera dell’acciaio.

A fronte di tutto ciò, quella che si prospetta è una decisione sconsiderata perché senza ritorno, contro la quale facciamo appello alle istituzioni e alla società civile.

Noi sosteniamo l’assoluta necessità di conservare questo pezzo di storia della Valle d’Aosta, anche in considerazione della petizione popolare indirizzata alle autorità comunali, regionali e nazionali, incluso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, attraverso la quale 683 residenti del comune di Cogne, (su novecento persone che votano normalmente), hanno chiesto di preservare un bene culturale e storico che intendono come bene comune.  Noi sosteniamo la necessità di tutelare un collegamento con la valle centrale che più volte è stato utilizzato, in situazioni di emergenza, per trasportare carburante, rifornimenti e persone, ad esempio durante l’alluvione del 2000, o in occasione delle nevicate del 2008 che hanno isolato il comune di Cogne dal resto della valle e hanno impedito, date le condizioni di scarsa visibilità, di utilizzare gli elicotteri. Quand’anche si decidesse, per ragioni economiche o d’altro tipo, di non riattivare la ferrovia, che bisogno c’è di togliere i binari? Sorge spontaneo il dubbio che dietro questa decisione a carattere irrevocabile possano nascondersi ragioni che poco o nulla hanno a che vedere con la buona amministrazione del territorio.

Nella speranza di un saggio ripensamento da parte delle autorità, ci rivolgiamo a tutte le persone interessate alla difesa di un patrimonio storico e culturale irripetibile, oltre che ai media locali e nazionali, affinché ci aiutino a tutelare il sito minerario di Cogne e la ferrovia del Drinc, esprimendo il proprio parere e divulgando in tutti i modi possibili la notizia.

Per ulteriori informazioni, rimandiamo all’indirizzo internet

http://cuorediferrovalledaosta.wordpress.com/

Il Comitato spontaneo per la difesa del bacino minerario di Cogne e della ferrovia del Drinc

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