Il festival dell’inconsistenza

Questa è una piccola réclame, ma non lasciatevi sviare dal titolo: non appena avrò un attimo di tempo, parlerò del concerto del 1° maggio, che non è poi una cosa così inconsistente, dicendo come sarebbe potuto essere senza Finardi che canta «Fratelli d’Italia» e la parola «PATRIA», tutta maiuscola, sul palco.

E che cosa fa la «PATRIA», ad esempio in Libia, lo sappiamo troppo bene.

Dirò anche quale impressione ha suscitato in me la morte di Bin Laden. Dopo 10 anni, evidentemente, pensano che una notizia come questa significhi ancora qualcosa e i cittadini statunitensi, buoni cristiani, festeggiano la morte di un uomo con le bandiere e i cartelloni, per strada.

Il Festival dell’Inconsistenza è questo, forse: citando il miglior Bennato di sempre: «ricordatevi i libri di Storia! / Noi siamo i buoni perciò abbiamo sempre ragione / andiamo dritti verso la gloria!».

Ma cambia qualcosa per il Medioriente, per ciò che rimane di democratico nei nostri Paesi occidentali, per noi?

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