La «missione centrale» di Edipower

Pubblico il comunicato stampa del gruppo No al Carbone di Brindisi, uscito in data 26 novembre. Dalla mia regione fatta di valli e di Alpi, lungo la diagonale NW-SE d’Italia, e fino alle coste adriatiche e ioniche, le stesse decisioni scellerate, sempre a vantaggio del profitto di pochi.

E l’esigenza di convincerci sin da piccoli, come già coi soldatini di La Russa nelle scuole lombarde.

No al Carbone – Brindisi
COMUNICATO STAMPA

Abbiamo appreso da organi di stampa che l’azienda Edipower, proprietaria della centrale termoelettrica Brindisi Nord, ha avviato una campagna di informazione denominata «missione centrale», rivolta agli studenti e più in generale al mondo della scuola con l’obbiettivo di far conoscere il contributo della centrale allo sviluppo economico e sociale del territorio.

Concordiamo con Edipower: è ora che si faccia qui a Brindisi una corretta informazione e per tale motivo anche noi saremo presenti nei prossimi giorni dinanzi le scuole di Brindisi per informare i giovani studenti delle reali ricadute della centrale Edipower.

Una centrale che brucia milioni di tonnellate di carbone all’anno in un impianto situato a poche centinaia di metri dal centro della città riversando in atmosfera migliaia di tonnellate di polveri sottili, ossidi di azoto, di zolfo, nanoparticelle e metalli pesanti, tutte sostanze che contribuiscono allo sviluppo economico-sanitario del nostro territorio.

Ricorderemo a tutti che dal 2005 l’azienda ha sotto sequestro il carbonile scoperto (nella migliore tradizione brindisina) nel quale si stoccavano a cielo aperto centinaia di migliaia di tonnellate di carbone.

Ricorderemo che quella centrale secondo le convenzioni del 1996 doveva essere riconvertita a gas e poi chiusa nel 2004 con il trasferimento dei lavoratori presso la centrale di Cerano.

Ricorderemo anche che l’Edipower ha chiesto e ottenuto di poter produrre mediante gruppi a gas meno inquinanti, ma meno profittevoli e quindi oggi rinuncia a tale trasformazione che avrebbe garantito un miglioramento della situazione ambientale brindisina per fare sulla nostra pelle più profitti.

Purtroppo noi ai giovani studenti non abbiamo la possibilità di offrire, come la ricca Edipower ricchi premi e cotillons, ma chiederemo loro di unirsi alla nostra battaglia che può invece dare un bene molto più prezioso: sicurezza e salute per tutti.

No al Carbone Brindisi

>>> Ho scattato la foto che illustra l’articolo quest’estate nel corso di una manifestazione a Cerano (Brindisi). I manifestanti fanno dunque parte del gruppo No al Carbone, mentre non è la stessa la centrale di cui si parla qui sopra.

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