Novara, 6 novembre: facciamo la festa alla base di Cameri (happening No War)

Pubblico molto volentieri il comunicato stampa sull’iniziativa antimilitarista in programma per sabato 6 novembre a Cameri (Novara), a partire dalle ore 10 davanti ai cancelli dell’aeroporto militare.

Si tratta di «fare la festa» alla base, con «gazebo, striscioni, pannelli sandwich, mostre, poesie, canzoni contro la guerra» e, naturalmente «se hai uno strumento musicale portalo».

Happening NO WAR – Sabato 6 novembre 2010: Facciamo la festa alla base di Cameri
di Assemblea Permanente No F-35

L’aeroporto militare di Cameri esiste da centouno anni, un vecchio aereo come monumento, un piazzale vuoto, un cancello e chilometri di filo spinato che squarciano il parco del Ticino occupando un’area molto vasta proprio ai confini del parco naturale, che dovrebbe quindi sopportare l’impatto dei collaudi di centinaia e centinaia d’aerei rumorosissimi e certamente inquinanti, con le relative gravi conseguenze per la salute e la qualità della vita degli abitanti della zona, in contrapposizione a quanto recepito dall’Unesco nell’ottobre 2002 che ha espresso il suo parere favorevole e i Parchi della Valle del Ticino sono così entrati a far parte delle riserve della biosfera.

Contribuisce alla manutenzione di F16 Falcon, Tornado, AM-X, e Eurofighters con la presenza dell’azienda armiera privata Agusta Westland per quando riguarda il mercato elicotteristico.

Da Cameri sono partiti i soldati per la prima guerra del Golfo e la Taurinense diretta in Afghanistan.

Nessuno sa, o vuole dire, quale sia precisamente lo stato giuridico dell’aeroporto, quanto appartenga all’Italia, quanto alla Nato, quanto ai privati, in definitiva il suo status è BASE
DELL’AERONAUTICA ITALIANA DI GUERRA.

Con l’aggiudicazione dell’appalto di 185 milioni di euro (quasi 370 miliardi delle vecchie lire) all’impresa Maltauro di Vicenza (curriculum vitae degno di “cosa nostra”), si accinge a costruire il capannone privo di tecnologia ed edifici a bassa osservabilità per i tecnici/militari americani.

Il Faco [linea d’assemblaggio di parte dell’F-35, ndr] dal costo previsto di 605 milioni di euro (tra l’altro rispetto al preventivo del 2006 i costi sono triplicati) che doveva iniziare nell’ottobre 2008 ma [ha subito un ritardo] a causa della lievitazione dei costi del cacciabombardiere F-35, il ritardo nella fase di sperimentazione/produzione da parte della Lockheed Martin in concomitanza della crisi economica globale, dove i veri nemici non sono però in cielo ma a terra, nei bilanci dei paesi che li sviluppano e che dovranno acquistarli, mettendone in forse l’intero progetto.

I comitati d’affari politici/imprenditoriali e le lobby degli armamenti, visto che si erano impegnati per mettere le mani sull’immenso giro di miliardi (14 miliardi per l’F-35), hanno fiutato l’affare della revisione degli F-35 e quindi per tranquillizzarsi per il prossimo futuro il ministro della guerra La Russa e il sottosegretario alla difesa Crosetto hanno fatto partire i lavori del capannone, infatti, la linea d’assemblaggio Faco diventerà un sito europeo per la manutenzione, l’affare è grosso e chi lo controlla avrà visibilità e potere in questo territorio.

È solo l’inizio della grande abbuffata, dove i miliardi dei contratti entreranno nelle casse delle aziende private, mentre i miliardi per lo sviluppo e l’acquisto dei caccia usciranno dalle casse pubbliche quindi di tutti i cittadini.

Vicinissima all’aeroporto di Cameri, a Bellinzago Novarese, c’è la base guidata dalla Caserma Babini.

Si tratta della seconda base terrestre italiana, per estensione di superficie, nella quale si effettuano esercitazioni di diversi tipi.

La Caserma Babini offre inoltre i suoi soldati per la gestione della logistica in diverse operazioni militari all’estero e in appoggio alle truppe di pronto intervento Nato di stanza a Solbiate Olona; in questi giorni è in corso un’esercitazione per il corpo d’armata di reazione rapida della Nato della durata di due settimane e un dispiegamento di mille uomni chiamata “Noble Light 2010”.

Lo scenario dell’esercitazione è quello relativo a tensioni tra Paesi in aree sottosviluppate con gravi instabilità, militarizzando i territori interessati a queste pratiche di guerra permanente.

È in questo contesto di militarizzazione ambientale che si inserisce il progetto di assemblaggio degli F-35.

Per questo ci ritroveremo nei giorni in cui i militaristi festeggiano il massacro della prima guerra mondiale, con i nostri corpi in un happening NO WAR creativo e colorato a far festa alla base di Cameri, invitiamo tutte/i con i propri materiali (gazebo, striscioni, pannelli sandwich, mostre, poesie, canzoni contro la guerra e se hai uno strumento musicale portalo), per continuare la battaglia per pretendere che le immense risorse destinate agli armamenti e alla guerra siano bloccati e investiti in attività utili per tutte/i.

Programma:

30 OttobrePresidio a Novara in centro città per lanciare l’Happening e info contro la Fabbrica della Morte;
Nella settimana verso il 6 novembre volantinaggi nelle scuole, nei mercati, su cosa è stato il 4 novembre a novantadue anni dalla “vittoria”, cioè dalla fine di quello schifosissimo macello che è stata la Prima Guerra Mondiale;
6 novembreHappening No War Facciamo la festa alla base di Cameri a partire dalle ore 10 davanti all’entrata della base, partecipate numerosi!

>>> L’invito è a far girare il più possibile questa informazione. Segue l’appello, che ho pubblicato QUI.

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2 risposte a Novara, 6 novembre: facciamo la festa alla base di Cameri (happening No War)

  1. elena savoini scrive:

    Anche a galliate (NO ) domenica 31 al pomeriggio e giovedì 4 novembre alle 21 ci sono delle iniziative.
    Poi sempre il 6 novembre dalle 15 un presidio davanti alla prefettura.
    Manderò domani volantini delle varie iniziative.
    Spero che me li pubblichiate.
    ciao

  2. mariobadino scrive:

    Pubblico assolutamente volentieri. Ciao e grazie!

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