Al Tg5 «onore al camerata Vianello»

 
 Oggi ho guardato Canale 5.
 C’era Gerry Scotti che faceva la telepromozione della chirurgia estetica a «Chi vuol esser milionario».
 Poi c’è stato il Tg5.
 Hanno esposto il corpo di Raimondo Vianello nello studio dove si registrava «Casa Vianello».
 La bara stonava con le pareti di un innaturale blu-Pdl (ricordo male? non avevo gli occhiali).
 Tra le interviste, Pier Silvio Berlusconi, e dopo un ex combattente della Repubblica sociale italiana (i fascisti che non si vollero arrendere, massacrarono partigiani e deportarono ebrei in Germania nel nome di Mussolini e della continuazione della dittatura) che ha fatto l’elogio di Vianello, ex volontario della Rsi.
 «Rendiamo onore al camerata Vianello», ha detto.
 Il Tg5 ha passato l’intervista senza un commento, come una cosa perfettamente normale.

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18 risposte a Al Tg5 «onore al camerata Vianello»

  1. Edoardo scrive:

    ma perchè non la smettete?
    non lasciate in pace neanche i morti?
    criticare e attacare… non sapete fare altro?

    comunisti di merda!

  2. Mario scrive:

    Grazie per il complimento. Io veramente ho criticato Canale 5. Buona giornata.

  3. Pino scrive:

    …..fascista non hai mai capito un cazzo…cosa possiamo pretendere che tu capisca adesso…fottiti

  4. beppe111 scrive:

    ma non rompere piu i coglioni con partigiani ebrei comunisti ,sono passati 70 anni pirla

  5. Mario scrive:

    E’ vero, sono passati 70 anni e il mondo è perfetto, certe cose oggi non succedono più, che cosa importa ricordarle? Ma adesso, scusate, devo andare: ho il sospetto che il mio vicino di casa non sia in regola con i documenti e voglio avvisare la Gestapo, pardon, la polizia. Sarebbe utile che qualche allegro fascista del terzo millennio gli rompesse un braccio, o lo accoltellasse: a quel punto a denunciarlo penserebbe il medico e io non mi dovrei mettere troppo in gioco. A proposito, sembra che il mio vicino sia una di quelle carogne che pretendevano un pasto per i figli alla mensa scolastica senza pagare… Ma per fortuna ci ha pensato il nostro sindaco leghista a provvedere… Se non era per quel comunista (di merda, naturalmente) che ha pagato per tutti…

    A scanso di equivoci: il commento è ironico. Lo preciso perché certe menti non brillano per apertura.

  6. Ermes scrive:

    Comunisti ipocriti, avete fatto finta di niente fino a ier l’altro?!…

  7. Mario scrive:

    Cioè?
    A meno che tu non ti riferisca alle colpe (enormi) di tanti che hanno continuato a dirsi comunisti e poi hanno approvato tutte le schifezze che i vari “governi amici” chiedevano di approvare con la scusa che sennò tornava il lupo cattivo di Arcore… In questo caso siamo forse, incredibilmente, d’accordo: ipocriti! Ma non puoi generalizzare e, soprattutto, ciò che denuncio qui lo denuncio IO perché IO credo che sia male. Tutto qua. Se poi rimpiangi anche tu la Repubblica sociale, non credo che abbiamo altro da dirci, principalmente perché non ci ascolteremmo nemmeno. Posizioni troppo distanti.

  8. cretox scrive:

    http://www.laltraverita.it/…na_principale_43.htm

    L’ho trovato in internet, non ne conosco l’attendibilità.
    Forse, o forse no, alcuni sono “errori di gioventù”, ma fanno riflettere ancora un po’ su questa cosa italiana (?) del stare dalla parte più forte (aggettivo positivo a caso) del momento, senza neanche interrogarsi sulle idee che stanno alla base.
    Butto lì, scappo.
    c

  9. Mario scrive:

    Credo che la chiave di lettura sia quella che dici tu: l’italiano sta dalla parte del più forte…

  10. Francesco scrive:

    Strano che non l’abbiate già citata, lo faccio io a costo di risultare pedestre:
    “Gli italiani sono sempre pronti a correre in soccorso del vincitore” (Ennio Flaiano).
    Noto con dispiacere che Flaiano non è presente nella (attendibile?) lista contenente insospettabili fascisti. Purtoppo non è ancora tra i VIP della cultura. Avesse scritto qualche romanzo in più non costringerebbe i suoi estimatori a diffonderne il verbo a suon di aforismi.
    Relativamente a Vianello segnalo che i Tg che ho visto io dicevano che durante la guerra era stato deportato in un campo di concentramento. La notizia, posta in questo modo, faceva dare per scontato fosse un campo tedesco, non alleato. Non credo che questa ambiguità sia stata casuale…

    “In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.”

  11. Giuseppe scrive:

    1) Anche i partigiani facevano rastrellamenti, fucilazioni e torture nei confronti di fascisti o presunti tali (altro che olio di ricino, facevano ingoiare lamette e altre sevizie fisiche) anche a guerra finita… Per non dimenticare le foibe, oltre 20.000 italiani uccisi e molti altri costretti ad emigrare dai partigiani titini. Vogliamo dimenticare bombardamenti a tappeto degli americani \liberatori\ su obbiettivi civili come Roma foggia napoli ecc…http://www.italia-rsi.org/alleatidichi/bombardamenti.htm
    2) Nessuno sapeva cosa facevano i tedeschi nei campi di concentramento ne Mussolini ne tantomeno i repubblichini (ammesso che sia avvenuto realmente quel che si dice nei cempi di concentramento)
    3) Il \cameratismo\ per chi non lo conoscesse consiste nella condivisione con altre persone oltre che di un ideale anche di una battaglia con il continuo rischio di morte che porta ad una forma di fratellanza anche a guerra finita…
    Ciò che oggi si dice (ma soprattutto non si dice), nelle scuole, in tv, nei giornali e dalle istituzioni è solo frutto di una propaganda strumentalizzata politicamente.

  12. mariobadino scrive:

    Giuseppe, non potrei essere meno d’accordo con te.
    La propaganda in atto oggi, nelle televisioni, ovviamente, ma anche in altri ambiti teoricamente più dignitosi è quella revisionista, per cui i carnefici passano per vittime, come nella storia delle foibe (triste, per carità, ma con cifre estremamente gonfiate e senza considerare che, per quanto mi possa ripugnare la giustizia sommaria, molti dei morti “se l’erano cercata”). Le responsabilità della dittatura, della persecuzione razziale (il solo accenno che fai ai campi di sterminio mettendone in dubbio la natura mi autorizzerebbe a non risponderti, non per snobismo ma perché è impossibile il dialogo tra chi dice che una cosa è successa e uno che dice che la stessa cosa non è successa: su che basi si parlano?), della guerra con i suoi milioni di morti è interamente di Hitler, di Mussolini e di quelli che li hanno seguiti. Se pensi che non ci sia particolare onore nel rinnegare coloro i quali fino al giorno prima si venerava, puoi avere in parte ragione. Vittorio Emanuele che scappa a Brindisi lasciando l’Italia alle prese coi nazisti è sicuramente una figura squallida. I partigiani no: hanno fatto una scelta, quella di farla finita con la dittatura e il terrore, quella di costruire una società libera e – con tutti i difetti, le ingenuità e anche tanti finti partigiani che liberatori non erano – hanno rischiato la vita contro altri giovani (e meno giovani) italiani. La differenza è che gli altri, quelli che definisci “camerati” avevano scelto la parte dell’odio razziale e del totalitarismo: nessuna equiparazione è possibile tra chi volle far cessare l’orrore e chi tentò di perpetuarlo. Se poi mi dici che gli angloamericani per fare la guerra hanno usato le bombe, bè, mi chiedo gli altri che cos’abbiano fatto. Ma sono abbastanza non ideologico per riconoscere e condannare anche qui tutti gli sbagli commessi, fino a quelli che andrebbero riconosciuti come veri e propri crimini di guerra (e che non lo saranno mai finché gli Usa saranno la superpotenza militare mondiale), dai bombardamenti a tappeto delle città tedesche a quello atomico su Hiroshima e Nagasaki.

  13. Giuseppe scrive:

    Come fai a dire che i numeri delle foibe sono state gonfiate? E se cosi fosse perchè non potrebbero essere state gonfiati anche i numeri della shoa? (del resto sarebbe stato una base solida per la costruzione dello stato di israele)… Io non sono d’ accordo che i numeri dei morti della seconda guerra mondiale sia solo colpa dell asse… Il malcontento del popolo per i provvedimenti presi dopo la prima guerra mondiale hanno comportato lo scoppio della seconda guerra mondiale…. Cmq ti ricordo che non tutte le dittature sono fasciste come non tutti i fascismi sono antidemocratici

  14. mariobadino scrive:

    Quando si innescano questi “dialoghi” c’è sempre il problema che in realtà non di dialoghi si tratta, perché nessuna delle due parti concederà mai qualcosa all’avversario. In altre parole, non ti convincerò e non mi convincerai.

    In ogni caso, quand’anche tutti i dati riguardanti le foibe fossero esatti, il mio ragionamento è un altro: io contesto il fatto che si possano mettere a paragone con ciò che fu fatto da Hitler (e, a rimorchio, da Mussolini) durante gli anni (’20) ’30 e ’40 del Novecento, per due motivi.

    1) Perché numericamente sono incomparabili;

    2) Perché, nonostante le vittime innocenti (quelle purtroppo non mancano mai) e anche se non amo la giustizia sommaria, nelle foibe finirono tanti che durante l’occupazione italo-tedesca si erano macchiati di crimini contro le popolazioni slave e tanti altri che – del tutto ingiustamente, lo riconosco – sono stati uccisi per semplice vendetta. E’ sbagliato e tuttavia non sorprendente, dopo anni di guerra; non è la stessa cosa invece pianificare freddamente lo sterminio di un popolo o un’etnia.

    Io insegno storia e – credici o meno – sono molto attento a non criticare solo quella parte politica che non è la mia. Dell’Unione sovietica, ad esempio, in classe e fuori della classe, parlo malissimo. Gli orrori non sono tutti a destra, ma gli orrori della destra sì.

    Hitler e Mussolini sono i veri responsabili della seconda guerra mondiale (che i “popoli” avessero voglia di rivalsa è vero fino a un certo punto: i “popoli” avevano bisogno di pace; i governi e certi intellettuali spingevano verso la rivalsa). Se il primo dopoguerra è stato un susseguirsi di tensioni che hanno allontanato la possibilità di una pace duratura la colpa è innanzitutto delle condizioni imposte da Usa, Francia e Gran Bretagna ad Austria e Germania (e come vedi non addosso tutte le responsabilità a Italia e Germania). Mi sembra di aver anche criticato i bombardamenti a tappeto anglo-americani sulle città tedesche e quelli atomici “made in the USA” sul Giappone. Ciò nonostante, non posso dimenticare che la tecnica del bombardamento a tappeto era stata applicata per la prima volta nel ’36 in Spagna proprio dagli italo-tedeschi (es. il bombardamento di Guernica).

    La guerra, del resto, non fu l’unico orrore. Essa si intreccia alla Shoah, ma lo sterminio degli ebrei (e, lo ripeto, dei rom – che oggi non bombardano Gaza – degli oppositori, degli omosessuali, degli invalidi, ecc) è iniziato prima della guerra, circa 6 anni prima, anche se il progetto di “soluzione finale” si è andato precisando meglio nel tempo. Era comunque già contenuto, in nuce, nel Mein Kampf scritto da Hitler prima di andare al potere.

    La Shoah è quantitativamente il crimine più grande mai commesso dall’essere umano sull’essere umano. Il fatto che oggi non si sia imparato nulla da quella terribile lezione è drammatico. Tu dici che è stata una solida base per la costruzione dello Stato d’Israele. Dovresti provare a vedere ciò che scrivo io su Israele proprio in queste pagine: i discendenti della Shoah non hanno imparato niente e si comportano in maniera molto simile ai loro antichi persecutori con i palestinesi. La Shoah è diventata purtroppo un alibi per sancire l’impunità di Israele. Questo però dipende dalle politiche dei governi di Tel Aviv, non da questioni “razziali”. I responsabili dei nuovi orrori hanno nomi e cognomi. Ci sono gli Olmert, i Netanyahu, i Lieberman, come ci sono stati gli Hitler, i Mussolini – e anche gli Stalin e i Mao. Ma se la Shoah non può essere una giustificazione per ciò che Israele fa oggi, non possiamo neppure giustificare, retroattivamente, ciò che avvenne allora.
    Rimane poi il fatto che tutti i regimi totalitari uccidono la libertà del cittadino, appiattiscono le differenze, ecc. Tu potresti dirmi che questo lo fanno anche il mercato e la società di oggi, ma in questo sarei totalmente d’accordo con te.

  15. Giuseppe scrive:

    Mi scuso allora, pensavo di avere a che fare con un coetaneo… I numeri sono incomparabili lei dice? Bhe dall’ Italia intera sono stati deportati 35.000 ebrei, delle quali non sono tutti morti… Nelle foibe sono morte su per giù 20.000 persone provenienti dalla sola dalmazia e dinotorni, inoltre quelli che hanno buttato non erano combattenti o parenti di fascisti ( che a quanto pare per voi è una buona ragione per ammazzare una persona) ma italiani che erano nati e cresciuti in quel luogo, il tutto è avvenuto con il consenso e a volte con l’ aiuto dai partigiani italiani ( mi sembra ironico che ancora osano chiamarli patrioti )… A noi in fondo è andata bene perchè avevamo gli americani che tenevano stretto il guinzaglio dei partigiani italiani ( i quali per l’ 80% erano comunisti e avevano come unico fine quello di far cadere la dittatura fascista per instaurarne una comunista e far dell’ Italia un paese satellite dell URSS….I patrioti) e successivamente c’è stata la DC che lo ha tenuto ancora più stretto… Ma se l’ Italia fosse stata “liberata” esclusivamente dai partigiani cosa sarebbe successo? Bhe quello che è successo in jugoslavia: Tutta l’ Italia sarebbe diventato un triangolo rosso, e ricordiamo che ancora oggi i comunisti ne vanno fieri (Sà la cosa che mi fa più ridere della sinistra? Che sono talmente tanto pacifisti che avrebbero voluto che la guerra civile non fosse mai finita e non vedono l’ ora di rianimarla)… Forse i posteri, a passioni assopite e a riappacificazione fatta saranno in grado di stabilire meglio le reali responsabilità della guerra… Per quanto riguarda la shoa purtroppo o per fortuna ho letto molto di revisionista (e non) che affrontano dal punto di vista scientifico e non folkloristico la dinamica della shoa. La “Soluzione finale” come la chiama lei è incompleta… Heinrich Himmler parlava nel suo discorso ( tutto ciò che hanno in mano) di una “soluzione finale territoriale” che non è proprio la stessa cosa, infatti essa prevede lo spostamento del popolo ebraico in Madacascar…Inoltre la chiave dello “sterminio” hitleriano sono le camere a gas, che però sono state tutte distrutte e quelle che ci presentano oggi sono delle “ri”corstruzioni effettuate nell immediato dopoguerra… Ci vomitano addosso in continuazione montagne di cadaverei smagriti ma perchè non potrebbero essere morti di fame o di malattie contagiose?? Perchè non ci presentano una foto di una camera a gas originale con accanto un paio di soldati tedeschi? In fondo i diavoli delle SS erano cosi sadici che lo avrebbero fatto un film su come morivano gli ebrei all’ interno delle camere a gas… In mano non si ha altro che testimonianze ( Per giunta mio nonno è stato in un campo di concentramento è lui mi ha detto che sinceramente non ha mai visto una camera a gas). Cmq andando oltre questa polemica i tedeschi non sono stati ne i primi ne gli ultimi a costruire campi di quel tipo: ricordiamo che quei tipo di campi sono stati inventati dagli inglesi nella guerra boera e sono riscontrabili anche i Russia, Cina e in tutti gli altri paesi comunisti… La cosa che più mi puzza di questa storia è che si cita solo quei campi di concentramento trascurando invece tutto il resto, è il fine politico è più che evidente e purtroppo la libertà di pensiero è dono di pochi e in pochi riescono a scampare al arrulamento continuo che si effettua nelle scuole da parte dei professori (per la maggior parte di sinistra)…

  16. mariobadino scrive:

    Ritengo doveroso rispondere ai commenti di persone che si definiscono fasciste (molti miei amici sostengono invece che «coi fascisti non si parla») perché sono abituato a pensare che, se il mio interlocutore è in buona fede, fatalmente attribuirà alle proprie idee, diverse dalle mie, un valore distinto. Probabilmente «fascismo» non sarà mai la stessa cosa nella mia o nella sua testa; probabilmente il mio interlocutore è onesto nell’attribuire certi valori a ideologie che personalmente ritengo detestabili. Preciso che non avrei degnato di risposta commenti provenienti da gruppi, partiti o associazioni di orientamento fascista, perché essi non godono ai miei occhi di alcuna legittimità (mi si dia pure del fascista, ma si dovrà convenire che sarebbe paradossale da parte di chi a questo termine attribuisce un valore positivo!).
    Tutto ciò premesso, e pur non non avendo alcuna intenzione di sottrarmi al confronto, devo dire che non vedo il senso di continuare questo “dialogo”. L’ho già detto e lo ripeto: il nostro botta e risposta potrà continuare soltanto con uno dei due che sostiene una cosa e l’altro che sostiene quella opposta. A chi giova? Persino chi dovesse soffermarsi a leggere questi commenti (cioè nessuno, verosimilmente, visto che questo articolo è vecchio) resterebbe, probabilmente, della propria idea.
    Se lei veramente crede a tutte le cose che ha scritto (sto utilizzando il «lei» senza alcun intento polemico; sono infatti abituato a rispondere con lo stesso pronome con il quale vengo apostrofato), abbiamo ben poco da dirci riguardo all’argomento. Io naturalmente considero il negazionismo offensivo della memoria di milioni di persone che hanno enormemente sofferto e sono morte per la decisione di qualcuno. Lei – se ha detto ciò che pensa in tutta onestà – non può neppure essere accusato d’insensibilità, dal momento che ritiene che quelle cose non siano mai successe…
    Mancano allora le premesse necessarie a qualunque discorso. Quando io ho accennato alla possibilità di cifre gonfiate in relazione alle foibe, lei mi ha fatto notare che avrebbe potuto dire la stessa cosa circa i campi di sterminio. Ma in tal caso di che cosa stiamo parlando? Di cose che – per l’uno o per l’altro– non sono mai successe o non sono successe così come ce le presenta la retorica? Perché, in altre parole, le foibe sarebbero vere e la Shoah no? Perché le foibe fanno comodo a voi, ecco tutto. Oppure perché le foibe sono piene di cadaveri, mentre il vento ha disperso le ceneri dei cremati di Auschwitz. Dire questo, però, significa non prendere in considerazione le fosse comuni trovate nei lager: montagne di cadaveri tali da far impallidire (numericamente, per il resto non credo abbia senso farsi la guerra a chi ha sofferto di più) qualunque foiba.
    La differenza è che io non nego l’esistenza delle foibe o della vendetta, sia essa comunista o partigiana. Non apprezzo la “giustizia” sommaria, le esecuzioni a sangue freddo. Non nego l’uccisione di tanti innocenti, né ritengo giusta la pena di morte per i colpevoli. Lei tende, mi sembra, a giustificare in blocco il nazi-fascismo in conseguenza di questi episodi sanguinosi, ma difficilmente evitabili dopo anni di guerra e di nazi-fascismo.
    Ma già: al nazifascismo attribuiamo un valore diverso; non siamo neppure d’accordo sui fatti storici. Allora come potremmo intenderci? Io parlo di 6 milioni di esseri umani uccisi perché ebrei. Lei non pensa che sia successo. Io le rispondo che è successo. Lei mi dice di no. Dobbiamo andare avanti per molto? Se per un istante ( per assurdo, se crede) provasse a partire dai miei presupposti ( 6 milioni di ebrei, dicevo, più 500 mila rom, più centinaia di migliaia di altri esseri umani uccisi perché contro il capo, perché omosessuali, perché invalidi, ecc, oltre all’imposizione della servitù per tutti i cittadini e enormi responsabilità nello scoppio e nelle forme assunte dalla guerra), se i miei presupposti fossero veri, insomma, troverebbe così strano che alla fine del regime ci siano stati episodi (quello delle foibe di un’ampiezza maggiore) di vendetta e di “giustizia” sommaria?
    Ma i “miei” morti, anche se cronologicamente vengono prima, non valgono i “suoi”, per il semplice fatto che lei nega la veridicità della loro tragedia. Bene, sappia allora che se il fascismo e il nazismo fossero stati cose completamente diverse da quelle che credo, forse anch’io mi definirei fascista o nazista. Solo che non lo sono state e di prove ce ne sono a migliaia, oltre a quelle testimonianze orali, scritte, ma anche filmate che lei riterrà di parte, propagandistiche o artefatte.
    Il fatto poi che gli Stati uniti e la Democrazia Cristiana ci abbiano “salvati” dal rischio di diventare sovietici è in parte vero (in parte perché il Partito comunista italiano ebbe una relativa autonomia da Mosca; relativa, l’ho detto per primo ), ma Stati uniti e Democrazia cristiana hanno avuto molto in cambio e ancora oggi l’Italia soffre di una sudditanza alla superpotenza egemone, forse meno invasiva nella vita quotidiana di quella dell’ex “impero del male”, ma non per questo meno negativa, come ben sanno i cittadini di Vicenza e di molte altre città dell’ex Belpaese che si trovano alle prese con il proliferare di basi militari americane, oppure i militari italiani in Afghanistan, che combattono una guerra non loro su decisione delle amministrazioni Usa (repubblicane o democratiche la differenza è nulla) e delle loro appendici romano-brianzole.
    Non ho un giudizio positivo dell’Unione sovietica. Che debba per questo averlo di Stati uniti e DC mi sembra esagerato. Tutto questo, comunque, mi sembra ci allontani dalla parte centrale del discorso, che credo verta sull’impossibilità di ricostruire il passato.
    Non è vero e se ciò che rimane dell’apparato di morte del Terzo Reich non le sembra sufficientemente oggettivo per sfuggire ad accuse di propaganda dei vincitori della guerra, le suggerisco di provare ad approfondire la questione non su che fatalmente avranno il difetto di essere di parte o a partire dalle tesi di Himmler, ma recandosi presso gli archivi storici alla ricerca di documenti dell’epoca. Lei ha mai letto le leggi razziali italiane o tedesche? La loro veridicità è testimoniata non soltanto dal ricordo, ma dal semplice fatto che le leggi dello Stato sono scritte nelle gazzette ufficiali e poi conservate. Dal fatto che i giornali dell’epoca – è possibile consultarli – le hanno pubblicate e commentate, anche se naturalmente avevano l’obbligo di elogiarle.
    Dal fatto che delle appropriazioni delle proprietà originariamente di persone appartenenti a razze considerate inferiori da parte di altri cittadini o enti è rimasta traccia documentata.
    E se la legislazione razziale è vera, come si fa a stupirsi se poi è stata applicata? Come si fa a negare ciò che della legislazione razziale è la diretta conseguenza?
    Che poi sulla «Soluzione finale» che non io, ma i gerarchi nazisti hanno chiamato così ci sia soltanto un discorso di Himmler, questa è una falsità: basterebbe (ri)leggere le dichiarazioni di Adolf Eichmann al processo tenuto contro di lui per capire che solo in un primo momento l’esodo degli ebrei dai territori del Reich era sembrato una soluzione soddisfacente.

  17. Giuseppe scrive:

    Non mi fraintenta ma le ho dato del lei per la differenza di età… Comunque forse ha ragione lei non penso di cambiare opinione dopo questo discorso come penso anche lei… Però per conculudere vorrei solo dire una cosa… Il fatto di essere razzisti non ne consegue in se per se compiere reato, il reato si compie se il soggetto in questione viene eliminato (ma le ragioni per eliminare una persona possono essere altre, come ad esempio appartenere ad un altra classe sociale), e considerare una razza inferiore come dice lei non consegue necessariamente l’ eliminazione di quest’ ultima… Ora io non sono razzista (uno dei miei migliori amici ha padre arabo) ma non vedo niente di apocalittico nei razzisti, semplicemente hanno un pregiudizio che non ha nulla da invidiare ai pregiudizi classistici che hanno i comunisti. Il razzismo è un pregiudizio, ma perchè non si può essere liberi di avere pregiudizi? Il pregiudizio è un sentimento che hanno tutti ( come ha detto prima lei non si parla con i fascisti ). Quindi qualunque atto di scredito di questo tipo contro il fascismo e il nazismo secondo me è pura faziosità…

  18. mariobadino scrive:

    Torno a dire: se non concordiamo sul fatto che i nazisti (aiutati dai fascisti!) hanno eliminato milioni di persone; se non concordiamo sul fatto che le leggi razziali furono causa – anche in Italia – di un peggioramento sensibile delle condizioni di vita di parte della popolazione; se non concordiamo sulle responsabilità della guerra; se non concordiamo neppure che lo Stato fascista trattava i cittadini come persone non libere (lo fa anche la cosiddetta democrazia? sì, ma con margini di libertà maggiori e maggiori possibilità di espressione); se non siamo d’accordo sulle premesse, stiamo parlando di cose diverse.
    Il pregiudizio, è vero, «è un sentimento che hanno tutti». Il mio essere antifascista si basa su ciò che credo, che so essere avvenuto durante il fascismo e il nazismo.
    Non sostengo che lei sia razzista, ma io non potrei richiamarmi a ideologie che, sinceramente, lo furono, così come furono totalitarie e liberticide.
    Gli anni ’60-70, per cambiare epoca, coincisero con un cambiamento radicale della società tradizionale. Da destra quel periodo è normalmente considerato una specie di “sabba” vergognoso, un’orgia immorale, la sovversione di tutte le regole e i costumi. In quel periodo da destra vennero le bombe e i pestaggi. Da sinistra vennero le brigate rosse. Io non difendo le brigate rosse, ma non le confondo con il movimento studentesco e operaio degli anni ’70. A me sembra che, allora come 40 anni prima, il desiderio di controllare la società chiudendola e irrigidendola dentro gli schemi consueti dell’ordine, della famiglia partiarcale, dello Stato autoritario e, al limite, dell’osservanza religiosa, risiedesse a destra; le lotte per la libertà di scelta, per una società più aperta, più rispettosa della volontà e dei modi di essere delle persone (e persino dell’ambiente), per i diritti dei cittadini e dei lavoratori, erano comunemente vissute a sinistra. A sinistra, ho detto: non ho parlato del PCI, perché il partito comunista viveva immerso – lo riconosco – nei suoi schemi e giunse a difendere l’invasione sovietica dell’Ungheria e poi della Cecoslovacchia nel nome dell’ortodossia dottrinale.
    Ho divagato, forse.

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