Israele: nuove prove di democrazia

 Rilancio dal blog di Arial, Frammenti vocali in Medio Oriente, l’allarme relativo al comportamento del governo di Israele nei confronti del dissenso interno e di quella grande "scocciatura" rappresentata, per la sedicente «unica democrazia del Medio Oriente», dalle Organizzazioni non governative, vale a dire gli attivisti internazionali che cercano di aiutare il popolo palestinese e, com’è ovvio, finiscono con il divenire scomodi testimoni delle politiche repressive israeliane (si pensi, per fare un esempio, all’italiano Vittorio Arrigoni, ancora a Gaza da prima dei bombardamenti e testimone oculare della strage avvenuta tra il dicembre 2008 e il gennaio dell’anno in corso. Vittorio ha scritto un libro di testimonianza, la cui lettura vivamente consiglio, che, naturalemente, non costituisce una buona pubblicità per Israele).
 
Arial riporta (QUI e QUI) la notizia di pressioni israeliane per interrompere i finanziamenti dell’Unione europea alle Ong che operano in Israele e Palestina.
 
Lo stesso Arial propone una sintesi personale di un articolo di Gideon Levy,
che racconta l’arresto di «9 attivisti di New Profile, organizzazione
pacifista contro la militarizzazione della società israeliana»,
avvenuto nella sostanziale indifferenza dell’opinione pubblica. «New
Profile è un’associazione legalmente riconosciuta e ritiene che sia
possibile vivere in uno Stato non militare, per questo dà informazioni
e sostegno a chiunque sia interessato ad evitare il servizio militare:
"è bene riflettere prima di arruolarsi. Se pensate che sia immorale
entrare in un esercito di occupazione, è legittimo sostenere chi la
pensa così"». «È il momento di apprezzare i giovani, di destra e di
sinistra, che non vogliono servire l’esercito per ragioni etiche e sono
disposti a pagare il prezzo delle loro convinzioni», prosegue la
sintesi dell’articolo. «Sia l’IDf, sia Israele sono così forti da poter
fare a meno di loro. Forse un giorno questi obiettori saranno lodati
come veri eroi del nostro tempo. Le parole non uccidono, ma i raid
contro gli attivisti politici minano le nostre basi etiche e
giuridiche. Non dobbiamo tacere. Coloro che restano in silenzio non
dovrebbero meravigliarsi se un giorno la polizia sarà davanti alla casa
di un poeta, il cui messaggio è vietato». [l’ultimo riferimento è al
poeta Yitzhak Laor, che potrebbe presto affrontare l’arresto per aver
pubblicato versi contro l’arruolamento; leggi tutto l’articolo]
 Si tratta
di notizie gravi, che devono essere diffuse, perché circa la
democraticità d’Israele esiste una forte propaganda. La stessa
propaganda che porta a relativizzare i crimini di guerra d’Israele. La
stessa propaganda che ha portato molti media occidentali (ma nessuno
fino al livello di squallore raggiunto da quelli italiani) a mettere
sullo stesso piano Hamas e l’esercito israeliano nei bombardamenti di
dicembre e gennaio, che hanno causato più di 1400 vittime fra i
palestinesi. Un bombardamento durato 22 giorni, che non sarebbe
corretto definire guerra, perché in guerra, normalmente, gli eserciti
sono almeno due.

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2 risposte a Israele: nuove prove di democrazia

  1. arial scrive:

    grazie non per aver citato il blog, ma per aver dato rilievo a una notiza. Da tempo ,forze vive della società civile(anche moderate, ci stanno avvertendo e sono sotto attacco. Perchè escludere un golpe militare in atto o invluzione teocatica militare? la casta militare, la strategia della tensione si ferma miracolosamente in Israele? Eppure basterebbe porsi qualche domanda per far cadere molte Verità…compresa la lettura dell’operazione Piombo fuso e soprattutto dell seconda guerra libanese.
    http://frammentivocalimo.blogspot.com/…lidf.html

    personalmente penso che sia arrivato il momento di alleanze trasversali tra forze democratiche palestinesi, arabe e israeliane per non cadere nella trappola mediatica della contrapposizione e non vedere che cosa pericolosamente si sta preparando: la guerra all’iran, per esempio, il compattarsi della destra neocon per esempio. E’ chiaro che sono molto inquieta e non da adesso
    un esempio?
    http://frammentivocalimo.blogspot.com/…lidf.html
    tra l’altro a peace Now è stato tolto il finanziamento UE Ciao

  2. Mario scrive:

    Credo che il punto sia evitare le guerre tra poveri (o tra vittime)… Mettere i palestinesi contro gli israeliani è la politica preferita dei governanti di Isarele. Le alleanze trasversali sarebbero benvenute; come sai, c’è anche chi cerca di costruire non due Stati, ma uno Stato solo, però non più confessionale e con gli stessi diritti per tutt*… Per i Lieberman questo è un problema, quello più grande, forse, perché perderebbero non solo privilegi, ma soprattutto la grande carta politica dell’odio di massa. E ciò che (molto più in piccolo) da noi fa la Lega…

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