Contrastare gli immaginari posticci di chi ha inventato la Padania

 Il 29 luglio ho pubblicato una lettera aperta a Umberto Bossi.
 
Ho scritto ciò che penso della Lega Nord
e della maniera in cui l’Italia è stata gestita, tutta quanta, negli
ultimi anni. Gestita dalla Lega, anche, che continua a criticare le
inefficienze e i malcostumi del Paese (o, più razzisticamente, di una
parte di esso) come se non sedesse ininterrottamente in Parlamento (e spesso anche al governo) da diverse legislature.
Che cos’ha fatto la Lega, in questi anni, per risanare il Paese? Qual è
la colpa di «Roma ladrona» o del sud «arretrato» e «mafioso» se i vari governi
Berlusconi, composti in larga parte da uomini del nord, non hanno fatto
altro che rendere più acuta la deriva verso il malcostume, la
corruzione, l’illegalità? Era/è napoletano il Tremonti dei condoni? Sono andati agli abitanti di Enna, negli ultimi anni, i vantaggi maggiori della depenalizzazione del falso in bilancio? Ed è per la sua sicilianità che il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha "uscito dalla coppola" [estratto dal cilindro, ndT] il lodo che porta il suo nome? O magari c’entra qualcosa l’identità, brianzola, di colui che di tal lodo è l’«utilizzatore finale»?
 
Naturalmente non c’entrano nulla né la
Sicilia né la Brianza. Ma nel clima avvelenato della politica e, quel
che forse più conta, della società italiana, mettere l’accento sulle identità locali, sulle radici
di una persona, appare scontato (ancorché pericoloso). Se questo è il
"gioco" proposto la Lega, vorrei sapere quali sono le radici
identitarie, per non fare che un esempio, dei trafficoni
dell’Expo di Milano o di tutte le grandi opere che al nord procedono
schiacciando le comunità locali e ignorando le esigenze reali della
cittadinanza. Già, perché la Lega identitaria, quella che dice:
«prima i veneti» o «prima i padani» non ha mosso un dito, che io
sappia, per difendere le donne e gli uomini di Vicenza dalla nuova base americana, né ha avviato "dialoghi costruttivi" con i valsusini
per comprendere le ragioni di chi dice no alla Tav. In proposito,
aspettiamo di conoscere l’ubicazione dei siti che il governo sceglierà
per ospitare le nuove centrali nucleari, per osservare ancora
una volta la Lega «di lotta» votare e marciare contro i propri
concittadini, per difendere una decisione assolutamente opinabile…
presa dall’alto, a Roma!
 
In questo contesto, sono molto contento dei commenti e delle adesioni
ricevuti sul blog e altrove, segno che non tutt* in Italia sono
disposti a tollerare che la propaganda di un partito sposti
continuamente la percezione della realtà e condizioni l’intero
dibattito parlamentare. Quante sono le responsabilità della Lega nella deriva securitaria che ha contagiato tanta parte dell'(ex?) sinistra? Credo che sia compito di chi non è d’accordo cercare il modo di proporre un altro immaginario, più aderente alla realtà e magari in linea con quei valori che rendono effettiva una democrazia: quelli sanciti dalla Costituzione italiana, intendo, che non a caso è il bersaglio preferito degli attacchi della destra.
 
Voglio ringraziare tutte le persone che
hanno letto e condiviso la mia lettera e chi ha contribuito/contribuirà
a diffonderne il testo: in particolare, il blog Femminismo A Sud, che sta portando avanti interessanti riflessioni su questi stessi temi; il sito dire, fare, pensare; Giornalismo Partecipativo; il sito del manifesto; la bergamasca Dani Amati che, sempre sul sito del manifesto, ha risposto con un’altra lettera, dicendo di voler «essere del SUD, di qualsiasi sud se nord è quello che sentiamo»; il forum del sito Come Don Chisciotte; il sito rifondalemene; Fortezza Bastiani; Civiltà nova; Sinistra Unita Ossola; Avversa sinistra… e dintorni; Megachip Democrazia nella comunicazione; Radio Sòcura Bareggio; chiunque io abbia dimenticato.
 
Il numero di citazioni che ha avuto nel web una piccola lettera m’induce a pensare che forse qualche cosa è ancora possibile fare, per contrastare gli immaginari posticci di chi ha inventato la Padania.

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9 risposte a Contrastare gli immaginari posticci di chi ha inventato la Padania

  1. TenderBranson scrive:

    complimenti Mario.
    e un abbraccio.

  2. Mario scrive:

    Grazie, un abbraccio a te.
    Concordo con quanto scrivi sul pacchetto sicurezza:
    http://oscuroscrutare.noblogs.org/…sto-peggiore.

  3. TenderBranson scrive:

    grazie.
    volevo però farti notare come in tutto ciò l’analisi della sinistra extraparlamentare rimanga ferma a blocchi di “classi sociali”, al “proletariato contro la borghesia”, al berlusconi presunto presidente di una classe egemonica.
    Analisi che mi deprime, essendo palese che una bella fetta dell’elettorato del PDL (e della LEGA!!!!) sia proprio il proletariato di una volta, ma anche il ceto medio, i piccoli artigiani, i disoccupati, i “poco alfabetizzati”…
    l’opposizione è elitaria nel momento in cui non capisce che le classi sociali come le intendeva marx sono morte. Ma basterebbe farsi un giro nei quartieri periferici di una grande/media città e chiedere a 100 cittadini a caso che ne pensano del pacchetto sicurezza, per capire cosa intendo.

  4. Lorenzo scrive:

    Grande Mario!
    Condivido tutto, e scriverò una mail simile al Senatore.
    Al quale farò presente anche l’ipocrisia dei leghisti.
    A Milano, al Giambellino, il macellaio leghista della prima ora e attivista (non semplice elettore) che smisi di frequentare per i suoi comizi nel negozio, ha venduto la licenza ad un nordafricano che ha aperto una macelleria islamica. Per me, meglio: negozio aperto anche la domenica… 😉
    E questa è una costante: nella Chinatown di Paolo Sarpi, nel ghetto di Piazzale Lagosta, intorno alla Stazione Centrale. Quando si tratta di danee, non si guarda in faccia a nessuno!

  5. Mario scrive:

    @ TenderBranson: vero 🙁

    Bisognerebbe ripensare la sinistra, ma è più facile arroccarsi sulle proprie posizioni di sempre…

    @ Lorenzo: vero 🙁

    Bisogna cercare di buttar giù un mare di ipocrisia!

  6. licenzafissa scrive:

    la migliore proposta per contrastare l’ideologia leghista l’ha già cantata il sig. Rezza Capa qualche tempo fa nell'”inno verdano” (sull’album habemus capa, 2006)…tutti in Verdania!ascoltare per credere

  7. Mario scrive:

    Licenzafissa, hai ragione, lo pubblico.

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