Diario di due marciatori [di Simone Soldà e Laurent Vicquéry]

 Simone Soldà e Laurent Vicquéry
 Con grande senso di responsabilità (?!), senza in alcun modo essere sollecitati dallo scrivente a far presto (il che è veramente un miracolo!), Simone Soldà e Laurent Vicquéry, freschi vincitori della Marcia edizione 2009, hanno inviato il loro resoconto – spassoso assai assai – dell’esperienza di domenica, che pubblico di seguito (un po’ in ritardo, tra l’altro: l’hanno mandato proprio subito…). Ai due sportivi, rimane invece da comprare la coppa, che il regolamento impone di acquistare ai vincitori. Una in due va benissimo!
 
 VI Marcia Gran Paradiso Estate – Cogne 12 luglio 2009
 DIARIO DI DUE MARCIATORI, Laurent e Simone
 
 
 "Dai Simone, racconta tu com’è andata la gara… che io ho ancora il fiatone…".
 "Perché, Laurent, tu hai faticato?"
 "Ecco, appunto …".
 
 Vabboh, provo io a fare la sintesi di questa sesta Marcia Gran Paradiso estate, nata da una balzana idea di Mario pochi anni fa e diventata ormai una classica dell’estate cogneintse. Una gara in cui non c’è pettorale, in cui non esiste comitato organizzatore e dove è vietato correre: potevamo perderlo, un appuntamento così?
 
 Ore 8.55, prati di Sant’Orso: siamo tutti schierati sulla linea di partenza. Pronti. Via.
 Si scatena la furia agonistica e dopo i primi 300 metri ci fermiamo a far colazione a Buthier. Chi un caffè, chi un cappuccio, chi "…come sono farcite queste brioches?".
 
 La giornata è splendida e la voglia di camminare tanta. Ripartiamo.
 Simone propone di provare un buon passo per testare la gamba. Arrivati a Baben, primo alpeggio sul percorso, ci giriamo… e non c’è più nessuno. "Bel passo", devo ammetterlo.
 "Visto che tu l’hai già fatta due volte", mi dice "possiamo continuare tranquilli, conosci la strada". E infatti, poco oltre l’abitato di Valnontey, sono già al telefono con Paolo "… il ponte per Valmiana… ecco… dobbiamo imboccare il primo o il secondo che incontriamo?".
 
 Già, Paolo. È il riferimento per tutti i "corridori", con il suo negozio in paese dove si preparano le locandine della gara, si registrano i tempi, si stampano le foto, ci si ferma sempre con grande piacere a fare due chiacchiere. Anche questa volta ci salva: il ponte giusto è il secondo.
 
 Maciniamo km, diamo qualche informazione a caso ad un gruppo di turisti che ci rallenta per chiedere notizie che non conosciamo e ci troviamo, d’un tratto, a Sylvenoire. Il percorso lo impone, ci vuole una piccola pausa. Simone, indeciso tra una barretta di cereali ed una fettina di torta, alla fine si lascia convincere: birretta e panino con salame e Fontina. Il ristoro del vero campione.
 "Ottima idea, ci voleva proprio" confessa alla fine.
 
 Con qualche incertezza riprendiamo il cammino, arriviamo a Valleille, saliamo alle cascate di Lillaz e poi… poi il momento più duro della gara. Il percorso quest’anno ha subito una variazione davvero tosta. Sono le 12.20 circa quando, attraversato l’abitato di Lillaz, passiamo accanto all’area pic-nic. Una sinfonia di braciole e costolette e spiedini che rosolano sulle griglie; è un momento difficile da sopportare. Annusiamo tutto quello che riusciamo e passiamo oltre, a malincuore.
 
 Arriviamo a Moline e attacchiamo la salita verso Gimillian: nel dubbio mi piazzo davanti e faccio il passo. "Vedrai, almeno mezz’ora sotto il sole cocente…". Simone, bloccato alle mie spalle, resta quieto un attimo. Poi, nonostante la pendenza e il sole a picco, tenta di dialogare. "Beh, caldo, ma si sale bene, no?" mi interroga. Credo di aver risposto una cosa tipo "ah ah…".
 Cala il silenzio, fino a quando arriviamo in "vetta", dopo 15 minuti, e troviamo ad accoglierci… rullo di tamburi… il primo cittadino, marciatore anch’egli lo scorso anno. Il tempo di due chiacchiere e si riparte, direzione Epinel.
 
 Simone, finalmente, comincia ad avvertire qualche piccolo cedimento: sono già 15/20 minuti che non ingurgita nulla e soffre le prime crisi di fame. "Resisti" lo incito "in fondo a questa discesa ci aspetta un lauto pranzo". In effetti…. una delegazione di mogli, fidanzate, amici ha già preparato tutto per il pic-nic. Uno spettacolo: mezz’ora di pausa e tanto, tantissimo cibo… e soprattutto una birra fresca (a noi gli integratori, quelli tutti colorati, ci lasciano un tantino perplessi).
 
 Paolo, sempre lui, ci assicura che la variante di fine percorso introdotta quest’anno (salita diretta a Les Ors partendo da Epinel) è un tantino più lunga, ma molto meno ripida di quella di Crétaz.
 Sarà… forse per colpa del pranzo abbondante, forse per l’eccesso di luppolo, forse per le tante ore già camminate… a me è sembrato verticale, quel tratto di sentiero! Simone si è piazzato davanti e ha fatto la lepre, ma veloce, molto veloce.
 Ho faticato a ripartire, ma sono arrivato in cima senza bisogno di ossigeno!
 A Les Ors Dessus il panorama è incredibile: Cogne sotto i piedi, Gimillan di fronte, Lillaz in lontananza, le vette innevate disposte sullo sfondo… e poi quella bella sensazione di aver terminato la parte più impegnativa della camminata.
 
 "Simone, ora rientramo con calma verso i prati".
 "Dai, visto che ripiana, incrementiamo un po’ il passo!"
 "Scusa ….?".
 È già ripartito, cosa vuoi dirgli. Zaino in spalla e via, verso Cogne, tagliando a mezza costa attraverso i tratti di bosco dove le valanghe dello scorso inverno hanno completamente mutato il paesaggio. E poi, appena sopra Buthier, la pastoressa: bionda, abbronzata, slanciata con stivale alto in gomma… direi sexy! L’abbiamo vista in due, o era una visione?
 
 I prati.
 Ritornare sui prati di Sant’Orso dopo 7h20′ è uno spettacolo. E una bella soddisfazione. Non senti più la fatica e cominci a riordinare tutte le immagini che hai scattato durante la giornata. Il tempo di fare il giro d’onore ed eccoci sulla linea del traguardo, insieme, precisi, come in partenza.
 
 Questa è la Marcia, questi sono gli amici.
 
 
 TABELLA DI MARCIA
 
 08.55    Prati di Sant’Orso
 09.00    Buthier, pausa caffè (5′)
 09.30    Baben
 10.10    Valmiana, baite
 11.05    Sylvenoire, pausa panino (10′)
 11.50    Valleille, masso erratico
 12.10    Cascate di Lillaz
 12.50    Moline
 13.05    Gimillan
 13.50    Epinel, pausa pranzo (30′)
 15.05    Eyfié
 15.30    Les Ors Dessus
 16.15    Prati di Cogne


 Nella foto, i due vincitori, Simone Soldà e Laurent Vicquéry, mentre "volano" – freschi e risposati – verso Valnontey, dopo il "giro di boa" di Valmiana. Intanto noialtri già arranchiamo…

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Una risposta a Diario di due marciatori [di Simone Soldà e Laurent Vicquéry]

  1. Adelina scrive:

    ONORE ai due vincitori ma anche un grazie sentito perchè attraverso il loro resoconto mi è sembrato di rivivere l’atmosfera, l’allegria, la voglia di esserci di tre anni fa!

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