Hai visto per chi voti?

 Hai visto per chi voti?
 
Mi è stato segnalato il blog Europee 2009: per una politica pulita, dedicato agli ineleggibili candidati alle europee, che includo di diritto tra le citazioni del mio Speciale elezioni. In particolare, il blog prende in considerazione le liste dell’Italia centrale, ma i ragionamenti (e alcuni esempi concreti) sono validi anche per il nord e per il sud. Forse non tutt* sanno, ad esempio, che la carica di membro del Parlamento europeo è incompatibile:
 
   1. con l’ufficio di deputato o senatore;
   2. con la carica di componente del governo di uno Stato membro;
   3. di presidente, assessore e consigliere regionale;
   4. di presidente di provincia;
   5. di sindaco di comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti.

 In altre parole, se – per fare qualche esempio – Berlusconi o Di Pietro risultassero eletti, per andare a Strasburgo dovrebbero dimettersi rispettivamente da Presidente del Consiglio e da parlamentare italiano. Dite che lo faranno?
 
«HAI VISTO PER CHI VOTI?!?» è dunque la domanda posta dai curatori del blog, i quali sottotitolano «ELEZIONI EUROPEE: L’ENNESIMA TRUFFA. VOGLIAMO SAPERE PER CHI VOTIAMO» e commentano che «molti candidati, SE ELETTI, non accetteranno di rappresentarci… perché? Alcuni hanno già altri incarichi, altri si iscrivono in tutte le liste pur di farsi eleggere. Ma alla fine in Europa chi ci va? Con questo Blog proviamo a spiegarvelo».
 Date un’occhiata!

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9 risposte a Hai visto per chi voti?

  1. ladytux scrive:

    Va bene chi ha cariche (che comunque seglierà il parlamento) ma sulla lista comunista è una boiata…e secondo te Diliberto prende 4 seggi???
    Mammagari.
    Parlare di scorrettezza mi sembra un pò assurdo. No?
    Uno ne prende e uno ne occuperà… forse 🙁

  2. Mario scrive:

    Lascia perdere Diliberto; il blog che cito pone una questione di metodo: perché candidare persone che lasceranno il posto al secondo in lista? Mi sembra tutto sommato un cattivo costume, che vale per Di Pietro, per Berlusconi e per tanti altri. Se non vale per Diliberto, bene. Ma forse c’è una maniera di fare politica che non batte sempre sugli stessi nomi, candidandoli in tutti i collegi. Poi non ce l’ho con Diliberto, se vince mi va bene, non è nel suo caso che parlo di scorrettezza.

  3. politica pulita scrive:

    ciao mario,
    ti scrivo per segnalarti che oggi abbiamo aggiunto i nomi delle liste della circoscrizione nord-ovest (che comprende la tua Val d’Aosta)…
    quanto a Diliberto, non vedo perché dovrebbe fare eccezione rispetto agli altri.
    Il fatto che si candidi in più circoscrizioni secondo noi è indicativo di un malcostume. Non è parlamentare, e in questo è diverso da Di Pietro.
    Ma siete sicuri che se lo fosse stato non si sarebbe candidato ugualmente?

    se si chiede pulizia morale ai politici, non si può chiederla a giorni (o partiti) alterni.
    Se la legge prevede che ci siano delle circoscrizioni, perché candidarsi in più di una?

  4. Paolo scrive:

    Caro Mario
    hai fatto molto bene a porre l’attenzione su questo particolare non da poco: non ha alcun senso dare la preferenza a politici,come appunto il Premier(!),La Russa,Bossi,Di Pietro e diversi altri,che all’Europarlamento non andranno mai!
    Sulle circoscrizioni,anch’io considero una presa in giro candidarsi in più di una:per questo invito tutti a votare Sì’ almeno al terzo quesito del referendum del 21-22 giugno…

  5. MartaRomano scrive:

    Avete ragione.. si vota.. ma, sinceramente, sono davvero pochissimi i programmi che ho sentito.. Tra veline, voli e chi + ne ha + ne metta, soltanto un partito ha portato in campo i problemi della gente: questo partito è l’UDC!
    Marta

  6. Mario scrive:

    @politica pulita e Paolo: ecco, sì, è soprattutto un fatto di malcostume. Una circoscrizione dovrebbe esprimere in primo luogo i candidati di un territorio. Nessun localismo, per carità, semplicemente l’idea che tutti i territori esprimano candidati propri i quali, se eletti, si confronteranno con altri eletti di altri territori su questioni che il singolo territorio travalicano. Mi sono ingarbugliato?
    @Marta: io non discuto le scelte elettorali dei singoli, ma naturalmente non voterò l’Udc. Di sicuro non sceglierò neppure il “popolo” delle veline e dei voli…

  7. Mario scrive:

    PS: Spero di non scontentare nessuno dicendo che certe eccezioni io le faccio e anche volentieri. Ci sono persone che meritano di essere votate; Diliberto forse, Agnoletto sicuramente. Presentarsi in più circoscrizioni non è il massimo della forma, perché il senso delle circoscrizioni è che ognuna abbia i propri candidati, ma farsi “eleggere” per non andare a Strasburgo, come i vari parlamentari, presidenti del consiglio o quant’altro è sicuramente molto più grave. E un Agnoletto è stato in questa legislatura uno splendido europarlamentare, quindi lo voterò. Nonostante compaia in più circoscrizioni!

  8. Mario scrive:

    @TenderBranson: Per quanto riguarda la candidatura di chi non andrà a Strasburgo, il malcostume è evidente. Per quanto riguarda le candidature in più di una circoscrizione, è abbastanza normale che gli apparati di partito tengano a mettere in mostra i loro candidati più noti. Il merito della vostra “denuncia” mi sembra consistere nel fatto che portate a riflettere sulla cosa. No, i singoli partiti non avrebbero ricevuto lo stesso numero di voti se non avessero schierato papi e cavalieri (accidenti, ma è la stessa persona; allora vale due circoscrizioni?), però la strategia potrebbe essere accettabile a parte che la gente sappia che se vota uno di questi nomi in realtà sta votando qualcun’altro… Cosa che viene rigorosamente taciuta. Il vero scandalo, che rende queste elezioni del tutto antidemocratiche, però, a mio parere è il quorum. Più di un milione di voti ha ricevuto la lista comunista, più di 900 mila Sinistra e libertà. Dunque, più o meno 2 milioni di italiani hanno votato a sinistra del Pd e si sono visti negare qualsiasi rappresentanza. Anzi, ancora una volta la sinisra è “sparita” dallo scenario politico italiano! Come se quelli che hanno votato come me non esistessero, non fossero cittadini, detentori, secondo la Costituzione italiana, della «sovranità» (anche in caso di europee).

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