Pubblico questo articolo nella sezione Piazzetta della cittadinanza attiva, nella speranza che qualcuno voglia ancora indignarsi/attivarsi in difesa del bene comune, anche quando si tratta di un bene immateriale come la cultura, l’arte delle nostre città, la conservazione delle specificità culturali contro il delirio liberista specializzato nel trasformare il mondo in una grande Disneyland… Coca Cola, leggo sul giornale, sta perfezionando un accordo con il comune di Venezia per installare in tutto il centro cittadino i suoi distributori automatici di bibite, panini, snack, in cambio di 2 milioni e 100 mila euro in 5 anni. Alcuni hanno criticato la cifra, ritenuta troppo modesta se si considera il numero di turisti che ogni anno invadono Venezia.
Ci sono poi i baristi e gli altri esercenti del centro, che temono di veder calare i loro introiti e, com’è logico, protestano. Ma gli altri? I cittadini di Venezia sono disposti ad accettare che il centro della loro città sia disseminato di distributori? Il sindaco Cacciari ha invocato la crisi: «dobbiamo arrangiarci e saperci vendere». Saperci vendere: ha detto così. Ma una città d’arte, patrimonio dell’umanità, rischia di trasformarsi in un grande parco turistico e d’affari. Lo dimostrano le facciate dei palazzi imbacuccate di cartelloni pubblicitari (nella foto, uno scorcio di piazza San Marco,
mentre che cosa è stato del Ponte dei Sospiri lo abbiamo già detto QUI). Nel frattempo, però, lo si vede qui sotto, è cambiato lo sponsor.
Lo snaturamento della città è dimostrato, ovviamente, anche dai prezzi insostenibili, dalla folla onnipresente e (non lo sapevo, l’ho letto sul giornale) dalla gondola tutta illuminata che il comune vorrebbe mandare in giro per i canali la notte con sopra un bel marchio pubblicitario. Potremmo fare una colletta e affittare lo spazio: «Non comprate», potremmo scrivere, «dalle marche che uccidono Venezia».
PS: Sarebbe possibile il boicottaggio delle marche che campeggiano sulla facciata degli edifici? Per quanto riguarda la Coca Cola, invece, la boicotto già.
mi stupisce cacciari, che tutto sommato ritenevo una persona positiva. invece questa faccenda mi ha veramente sorpreso. idea: una notte andiamo e sostituiamo tutti i distributori della coca cola con quelli del guaranito!
Bravo questo signor Cacciari.
Va a Vicenza come paladino antiamericano contro i due milioni di dollari che investiranno gli americani sul Dal Molin ma non gli fanno schifo i due milioni di euro che la Coca Cola ionvestirà a Venezia in cinque anni.
Che dire? Hai ragione… Magari anche a Vicenza si potrebbero mettere i distributori al posto della base, oppure a Venezia si potrebbero mettere gli adesivi No Dal Molin sui distributori, che tanto dovrebbero essere bianchi per non offendere troppo le Belle Arti… A me sembra che il signor Cacciari non faccia troppo il difficile, con la scusa della crisi…