Cox 18, Pergola: a Milano la cultura sbaracca

 Milano, Accademia di Brera
 Pubblico di seguito l’appello in difesa del centro sociale Cox 18, «uno dei luoghi culturalmente più dinamici e stimolanti» di Milano, sgombrato con la forza dal comune. È possibile sottoscrivere l’appello on line. L’ho fatto meno di un’ora fa ed ero il numero 5718; ho riguardato ora ed eravamo già 5779, a testimonianza del fatto che non a tutt* sta bene il modello (in)culturale basato sui cieli pastello della pubblicità e sulle lezioni di ballo della scuola di Amici.
 Chi volesse firmare può farlo QUI.
 Il prossimo 30 gennaio chiuderà invece il Pergola, uno degli ultimi spazi autogestiti della città, l’ennesima vittima dell’ingegneria del divertimento, della creazione dei distretti urbani destinati allo svago, fondati sulla logica del profitto. Un bell’articolo in proposito è quello di Marco Philopat sul manifesto del 24 gennaio.
 
 L’appello –
Riprendiamoci COX 18!
 
 In questi mesi un po’ ovunque a Milano, nel contesto della mostra It’s Difficult di Alfredo Jaar, si potevano scorgere cartelli con la domanda: «Cos’è la cultura?». La risposta di Letizia Moratti e Riccardo De Corato ci è giunta in questi giorni, con la chiusura di uno dei luoghi culturalmente più dinamici e stimolanti della città. Il tutto in nome di uno spirito legalitario di cui gli stessi amministratori non sembrano dare prova quando in gioco sono questioni edilizie, sanità privata o poteri forti. Con sgomento abbiamo appreso dello sgombero di Cox 18. In una città sempre più tetra e asfittica, Cox 18 ha rappresentato per tutti noi un punto di riferimento importante. Una programmazione musicale di alto livello, aperta sul mondo a 360 gradi, che dava a molti, e a prezzi irrisori, la possibilità di confrontarsi con le produzioni più innovative o, in altre serate, di ballare o fare quattro chiacchiere. Questo sarebbe già abbastanza, ma non è certo tutto. Nel corso degli anni Cox 18, con al suo interno la Libreria Calusca e l’Archivio Primo Moroni ha costituito un luogo unico di confronto fra le idee. Tutti noi abbiamo presentato i nostri libri, abbiamo organizzato dibattiti o vi abbiamo assistito. Se c’era un’idea, in Cox 18 la si poteva realizzare, magari testandola per poi portarla altrove. Presentazione di libri, si diceva, ma anche rassegne cinematografiche, convegni, seminari, spettacoli teatrali o di danza, mostre o installazioni. E magari tutto insieme, unendo forme e mondi distanti. Non è questa la sede per illustrare tutto quello che Cox 18 ha fatto in più di dieci anni. Noi lo sappiamo e ci auguriamo che il collettivo di gestione sappia, in queste settimane, rendere consapevoli coloro che non lo sono dell’importanza di Cox 18, della sua storia, del livello delle iniziative che in questi anni si sono succedute.
 C’è un’immagine che rende chiaramente l’idea di che cosa sia la cultura per Letizia Moratti e Riccardo De Corato: i poliziotti che si avventano sui libri della Calusca e dell’Archivio Moroni per sequestrali e spedirli al macero. Fortunatamente qualcuno li ha fermati, almeno per il momento. Ma Cox 18 è sotto sequestro. Non può finire così. Ormai siamo quasi al capolinea. Non resta più molto, in questa città, che non sia consumo scadente o trash provinciale. Da qualche parte bisogna iniziare a fare qualcosa per porre fine al “genocidio” culturale avanzato inesorabilmente in questi ultimi anni.
 Mobilitiamoci per difendere Cox 18, la Libreria Calusca e l’Archivio Primo Moroni.
 [Marco Philopat]


 L’immagine di questo articolo, già utilizzata (lo ammetto), raffigura uno striscione che è (era?) appeso sopra l’entrata dell’Accademia di Brera a Milano.

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