Vittorio Arrigoni sarà espulso da Israele

 
 Oggi è stata una giornata significativa. A Roma c’è stata la manifestazione contro la violenza sulle donne (che ancora oggi è la prima causa di mortalità femminile in Italia). A Taranto dovrebbe essersi tenuta una manifestazione per chiedere alla regione che l’Ilva rispetti i limiti imposti dalla legge alle sostanze nocive emesse ogni giorno in atmosfera (non sono sicuro, in realtà, forse la manifestazione è stata spostata al 29). Nel nostro piccolo, ad Aosta, abbiamo organizzato una serata in solidarietà a Roberto Saviano, minacciato dalla camorra. Abbiamo letto insieme parecchie pagine di Gomorra, accompagnati al piano dalla musica di Beppe Barbera. Rinviata al 29, invece, causa maltempo, l’iniziativa degli Innamorati di Aosta contro l’inceneritore.
 Di tutte queste cose parlerò appena possibile. Oggi voglio scrivere un aggiornamento sulla vicenda di Vik, Vittorio Arrigoni (Guerrilla Radio), imprigionato da Israele per aver accompagnato 15 palestinesi a pescare in mare aperto. Vik, contrariamente a quanto deciso in un primo momento, ha deciso di non opporsi all’espulsione. Dovrebbe essere imbarcato tra qualche ora (nella giornata di domenica) per Roma. La decisione di partire non è stata facile. Vittorio racconta il perché della sua scelta in un comunicato pubblicato sul blog di Audrey, al quale rimando. Si trattava di decidere se resistere, in carcere, o magari essere più utili altrove, in previsione di nuove «missioni». In proposito, mi permetto di pubblicare un commento
di Martina Buckley all’articolo: «Ha preso la decisione migliore. Ciò che ha fatto a Gaza non è stato né piccolo né insignificante. Ora c’è bisogno che racconti, che scriva a tutti la propria esperienza, che venga diffusa da lui, di prima mano e di prima voce e venga letta dal più grande numero di persone possibili. Ed anche questa non sarà una piccola azione, tantomeno insignificante. Ti aspettiamo Vik. Hai fatto ciò che hai potuto, adesso è ora di creare dibattito. Non usare la parola codardo. Quella lasciala a chi si permette di giudicare senza muoversi dalle proprie comode poltrone. Resta umano».


 Leggi anche:
 
Comunicato Stampa dal carcere israeliano di Ramlè di Vittorio Arrigoni sui maltrattamenti ricevuti oggi
 Vik (Guerrilla Radio) intervistato in carcere [da Infopal.it]
 Vittorio Arrigoni arrestato dalla marina israeliana

Questa voce è stata pubblicata in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura). Contrassegna il permalink.

2 risposte a Vittorio Arrigoni sarà espulso da Israele

  1. Eliolibre scrive:

    Ultim’ora, Chavez stravince le elezioni amministrative in Venezuela. Malgrado alcuni suoi ex sostenitori non abbiano aderito alla formazione del Partito Socialista Unito ed abbiano creato loro partiti in concorrenza al PSUV, quest’ultimo ha vinto in 17 regioni su 22 mentre due sono ancora in bilico. Il successo di Chavez e l’alta affluenza alle urne dimostra che le sue politiche continuano a riscuotere successo e che i pochi contestatori che cercavano una loro visibilità politica non contano praticamente nulla.
    Interessanti le note delle agenzie di stampa “democratiche”, iniziano tutte dicendo che “Chavez vince le elezioni ammanistritave ma……” e giù a dedicare spazio a quelle pochissime realtà dove non ha vinto. E’ la stampa “libera e democratica” signori…. Come se in Italia Rifondazione Comunista vincesse tutte le Regioni meno due o tre ed invece di rimarcare un qasi plebiscito ci si sprecasse a discutere del fatto che non ha vinto tutto. E pensare che scrivono della vittoria “plebiscitaria” di Berlusconi che in coalizione ha ottenuto il 47 per cento dell’ottanta per cento dei votanti, praticamente poco più di un terzio degli aventi diritto al voto. Ma si sa, quando vincono i padroni è diverso di quando vince il popolo…..

  2. Mario scrive:

    L’uso dei media da parte della politica è cosa diffusa, ma i media italiani sono sempre i primi per piaggeria e capacità di disinformazione… Intanto, quello che è accaduto conferma che l’ex cortile di casa degli Stati Uniti intende emanciparsi sempre più e questa è sicuramente una buona notizia… Chissà che il nuovo presidente americano non capisca che a volte il dialogo è utile, quel dialogo che passa necessariamente per l’accettazione della legittimità del proprio interlocutore. Vorrei dire che allora anche i nostri pittoreschi mezzi di stampa seguirebbero la Casa Bianca, tenendo un atteggiamento meno partigiano su Chavez e su tanti altri argomenti (il conflitto Georgia-Russia quest’estate, tanto per dirne uno). Vorrei dirlo, ma non lo dico, viste le prime battute, mosse e dichiarazioni del nostro amato premier dopo la vittoria di Obama. Quella di Obama, del resto, è una vittoria importante ma non credo che potrà cambiare più di tanto la politica imperiale degli Usa. E quindi meno male che il popolo del Venezuela ha pensato di tutelarsi da solo!

I commenti sono chiusi.