Il ritorno di Compare Manganello

 
 
 
 Creare l’incidente
per dipingere il movimento come violento e poter ricorrere a un uso più esteso della forza. Il copione non è nuovo e indica la volontà del governo di farla finita con i “piccoli intoppi” (la volontà degli abitanti di un territorio, ad esempio) che contrastano la realizzazione delle «grandi opere»: Compare Manganello ne ha per tutti, tanto in Val di Susa, quanto a Chiaiano o a Vicenza. Ma il pragmatismo dei nostri governanti non ha tenuto conto dell’esistenza delle immagini digitali, sconosciute all’epoca del Ventennio. È già disponibile in rete il video girato dal Global Project di Vicenza durante le cariche di polizia contro i manifestanti vicentini che, sabato scorso, hanno cercato di erigere una torretta di controllo davanti all’ingresso militare dell’aeroporto Dal Molin, per verificare che i lavori di costruzione della progettata nuova base non incomincino alla chetichella. I permessi per realizzare la torretta erano stati chiesti e ottenuti. Un poco di cemento a presa rapida per rendere stabile la struttura ha fatto il miracolo che decenni di costruzioni selvagge in tutto il Paese non hanno mai prodotto: la questura è intervenuta, a modo suo, contro un «abuso edilizio». Il risultato è a base di calci e manganellate contro i manifestanti, interpostisi tra la torretta e le forze dell’ordine in un pacifico sit in. Per il resoconto, si legga sul sito No Dal Molin.
 
 «Gravemente inopportuna» è poi, secondo Silvio Berlusconi, la decisione di consultare la cittadinanza attraverso il referendum popolare che si terrà nella città berica il prossimo 5 ottobre. Il capo del governo ha scritto una lettera al nuovo sindaco di Vicenza, Achille Variati, nella quale ha ribadito che l’area del dal Molin, di proprietà demaniale, è già stata consegnata agli Usa.

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