Premetto.
In cerca d’immagini per commentare questo post, ho trovato un manifesto
di Forza nuova decisamente vergognoso. Lo pubblico come testimonianza
del livello raggiunto, ovviamente non lo condivido. Lo ritengo,
innanzitutto, falso: la maggioranza degli stupri avviene in famiglia. Gli stupri in strada non riguardano in maniera particolare i rom. Gli italiani non sono brava gente (e lo dimostrano continuamente). Forse non usare questa immagine sarebbe stato più corretto, ma non si può non raccontare il tipo di propaganda (e di disinformazione) che si permette un partito oggi legale.
Stamattina mi sono tuffato nelle acque trasparenti dello Ionio, dove
ho sguazzato beato e giocato a pallone. All’improvviso, mentre me ne sto a mollo, ecco un elicottero e per un istante m’immagino
altrove, in qualche Paese meno fortunato. Se l’elicottero volasse per
altri motivi, per fare la guerra, magari, e provvedesse a mitragliare,
o a bombardare la spiaggia, non avrei scampo col mare che mi arriva al
collo. A volte mi capita di pensare che per noi abitatori d’Occidente
certe situazioni sarebbero un trauma paralizzante: si veda lo shock
post 11 settembre e l’isteria della reazione americana. Esistono Paesi
in cui quelle condizioni sono normali (se mai è possibile abituarsi a
un velivolo che compare in cielo e ti scatena addosso la morte, o anche
solo a un treno o a una lettera che partono regolarmente, ma non sai se
giungeranno a destinazione). Non trovo così strano che le vittime di
queste situazioni vogliano andarsene, che debbano scappare lontano,
magari proprio in quei Paesi ricchi che spesso sono i primi
responsabili della loro insicurezza. Di qui – e dalla fame – la
necessità dell’emigrazione, trauma che si aggiunge a trauma e non
scanzonata conquista dell’Eldorado da parte di parassiti della società.
E siccome buona parte del mondo affonda nella miseria, non c’è da
mangiare e neanche da bere per tutti e le guerre continuano a
falcidiare i Paesi più poveri ecco che nel corso del 2007 sono sbarcati
in Italia, pensate un po’… 20.455 immigrati! 20 mila persone, tutto lì.
Ecco i numeri della grande invasione, quella per la quale giusto ieri
il governo Berlusconi ha proclamato lo stato d’emergenza su tutto il
territorio nazionale. In Valle d’Aosta la polizia è appostata sulle
rive della Dora Baltea, dietro i cespugli, per prevenire gli sbarchi.
Soldati sommozzatori inviati da La Russa perlustrano i canali di
Venezia per impedire ai clandestini di attaccarsi alla chiglia delle
gondole. [NB: Poiché viviamo in epoca di disinformazione e di denunce
facili, tengo a precisare di aver inventato gli esempi relativi alla
Valle d’Aosta e a Venezia; lo stato di emergenza su tutto il territorio
nazionale, invece, è stato purtroppo dichiarato davvero, NdA]. Il nuovo
provvedimento voluto da Maroni avrebbe lo scopo di permettere una
migliore gestione dei flussi di clandestini che arrivano sulle nostre
coste. Erano 12.419 nei primi sei mesi del 2007, sono stati 11.949 nel
primo semestre di quest’anno. Hai visto l’emergenza!
A conti fatti, si continua, irresponsabilmente, a soffiare sul fuoco
della xenofobia e della discriminazione. Cos’hanno i nuovi poveri che
non ci piace? Qual è il vero problema, l’ostacolo che c’impedisce di
vedere negli ultimi arrivati tanti nuovi cittadini italiani? Il colore
della pelle? La lingua? La religione? [e i rom, allora? I polacchi? I
rumeni?] Oppure è l’esigenza di pochi (i soliti padroni del vapore) di
mantenere questa gente in una situazione di subordinazione, per avere
mano d’opera sottomessa e a basso costo? Però attenzione: quand’anche il resto andasse bene, dobbiamo ricordare che quando la qualità della
democrazia di un Paese si deteriora, alla fine tutti quanti ne facciamo
le spese. Lo dimostra (se di una dimostrazione c’è bisogno) il fatto
che oggi chi comanda può decretare la propria impunità per legge senza
che i cittadini corrano alle barricate (c’è da capirli, del resto: in
fondo fa caldo e poi chi ci dice che la fila dei rivoluzionari diretti
alle barricate non sia partita e poi magari non sia stata intercettata, e
cooptata, dalla fila dei vacanzieri diretti in spiaggia?). Il problema
è (anche) che quella reazione che sembra mancare nella società civile
tende a tardare pure in quell’opposizione politica che, chiamandosi
opposizione, potremmo aspettarci si opponesse. Scriveva Daniele
Luttazzi sul manifesto di ieri: «Veltroni: “Grande manifestazione
contro il lodo Alfano nel 2015”». C’è bisogno di aggiungere altro?
Per chi si fosse connesso in tempo, aggiungo che stasera 26 luglio alle 23 a
Erchie (Brindisi) è previsto il «Concerto a colori» di Daniele Sepe e
della sua Brigada internazionale (16 musicisti di diverse nazionalità),
nel contesto dell’Adriatic International Festival. Credo che la battaglia per la
democrazia e i diritti dovrà essere soprattutto culturale. Armiamoci.
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Sei sempre molto attento e solerte nel portare all’attenzione le cose che scopri, grazie. Trovo semplicemente disgustoso un manifesto del genere. Essendo di sesso femminile sono molto sensibile verso la violenza sessuale, decisamente molto più di un uomo. E’ la materializzazione dell’ incubo peggiore per una ragazza, un dolore che lascia conseguenze difficilmente superabili, ma, non la lego ne ai rom ne agli extracomunitari. I delinquenti non hanno etnia, nazionalità, ceto ssociale, sono delinquenti, assassini, stupratori e basta. Mi sembra così evvidente e scontato che non capisco come il nostro governo possa pensare di insinuare il contrario. Purtroppo però una complicità occulta (mah? davvero occulta?) di una certa stampa e di una certa informazione favorisce il diffondere il concetto tra la popolazione.
Allego di seguito un pezzo he ho trovato su Repubblica on-line sul giudizio espresso dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. STRASBURGO – “Le misure attuate in Italia non tengono conto dei diritti umani e dei principi umanitari e potrebbero fomentare altri episodi xenofobi”. E’ durissimo il giudizio espresso da Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, in occasione della diffusione del suo rapporto sulla visita compiuta in Italia il 19 e 20 giugno scorsi per discutere della nuova politica italiana in materia di immigrazione e della situazione dei nomadi.
Hammarberg si è detto “estremamente preoccupato” per tutti gli episodi di violenza avvenuti nei campi nomadi italiani. Il commissario Ue ha denunciato come durante gli episodi di violenza “non vi sia stata una effettiva protezione da parte delle forze dell’ordine che a loro volta hanno condotto raid violenti contro gli insediamenti di questi gruppi”. Hammarberg pur riconoscendo gli sforzi delle autorità italiane ha sottolineato che al momento “sono stati fatti pochi progressi nell’effettiva protezione dei diritti umani dei Rom e dei Sinti” e ha ammonito la classe politica: “L’approvazione, diretta o indiretta, di questi atti da parte di certe forze politiche, singoli politici e da parte di alcuni organi di informazione è particolarmente preoccupante”.
(29 luglio 2008)
Pubblicherò, a breve, un elenco delle “riforme” attraverso le quali questo governo sta cambiando l’Italia in maniera che rischia poi di essere stabile, al di là della durata dell’esecutivo. Dobbiamo ricordare tutti com’era «prima», se vogliamo essere capaci di rifiutare un «dopo» che non ci appartiene. Oggi libertà e diritti sono in discussione. L’impresa è evitare che noi ce ne accorgiamo. E forse non è così difficile come potrebbe sembrare…