In difesa della manifestazione del 20 ottobre, organizzata dalla terribile sinistra radicale che vuol far cadere il governo (ma per fortuna c'è Mastella che esce dall'aula per aiutare Prodi), copio e incollo un articolo di Marco Travaglio, giornalista notoriamente incline alla militanza di estrema sinistra. L'articolo è tratto dal blog di Beppe Grillo.
“Allora
è ufficiale: la manifestazione del 20 ottobre sul welfare e contro il
precariato promossa dalla “sinistra radicale” è un attentato al governo
Prodi. “Un’insanabile contraddizione”, sentenzia D’Alema. “Iniziativa
sbagliata”, dice Fassino. “Niente ministri in piazza”, intimano
Veltroni e la Bindi, una volta tanto d’accordo. “Se i ministri scendono
in piazza, è crisi di governo”, minaccia Mastella. Persino Mussi della
Sinistra democratica frena: “Meglio un’assemblea a porte chiuse”.
Purtroppo, a prescindere dalla giustezza o meno delle ragioni dei
promotori, nessuno spiega perché mai scendere in piazza sarebbe un atto
così orrendo. Tanto più che la revisione della legge 30 (abusivamente
ribattezzata “Biagi”) è prevista dal programma elettorale “Per il bene
dell’Italia”, in base a cui l’Unione è stata votata e il governo Prodi
è nato.
Nella lenzuolata di 282 pagine, la piaga del precariato è
citata ben 28 volte. “Ad aggravare la frammentazione del mondo del
lavoro è intervenuta la legge ‘Maroni’ (legge n. 30/2003)… Siamo
contrari ai contenuti della legge 30… Per noi la forma normale di
occupazione è il lavoro a tempo indeterminato, perché riteniamo che
tutte le persone devono potersi costruirsi una prospettiva di vita e di
lavoro serena” (161-162). “L’estensione della precarietà ha contribuito
al peggioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro”
(163).
Chi minaccia, allora, il governo? Chi chiede il rispetto del
programma o chi dimentica di averlo firmato? Il 2 agosto Prodi ha
scritto ai leader della sinistra: “Vorrei davvero che in autunno ci
fosse la manifestazione di cui si parla: nelle piazze e sui luoghi di
lavoro. Portate le vostre istanze, l’orgoglio ‘popolare’, gli stimoli e
naturalmente le critiche”.
I precedenti non mancano. Il 22 marzo
‘97 D’Alema, segretario Ds, sfilò con Bertinotti e i sindacati “per
incalzare – ricorda l’ex sindacalista D’Antoni – il governo Prodi I sul
tema occupazione”. E la scorsa primavera Mastella manifestò al Family
Day contro il ddl sui Dico scritto da due ministre del suo governo.
Ora, a chi glielo ricorda, risponde: “Sì, ma è molto diverso, perché il
corteo non l’avevo promosso io”. Infatti l’avevano promosso gli amici
di Pezzotta e la Cdl, cioè l’opposizione. E lui sfilò con Berlusconi,
Fini e Casini: ma per dare una mano a Prodi, beninteso.”
Marco Travaglio
Leggi l'appello per la manifestazione del 20 ottobre.
travaglio è uno di destra che la sinistra ha adottato perchè incline al giustizialismo non garantista e con lievi propensioni per la linea dura fuori e dentro il carcere. comunque su grillo non sono d’accordo! ciao 🙂
Ho cancellato per sbaglio tra gli antispam la mia risposta a FikaSicula. Travaglio è uno di destra, ma ha il merito di accusare più i grandi corrotti (e grandi criminali) che non i lavavetri. Dell’indulto, ad esempio, ha sempre criticato soprattutto il fatto che sia stato esteso ai reati finanziari… Non rappresenta la mia “temperie” politica di riferimento, ma spesso dice cose che bisogna sapere.