A la guerre!

Con 180 sì, 2 no (Turigliatto, ex Prc, e Rotondi, nuova Dc) e 132 astenuti il senato approva definitivamente il decreto sulle missioni all'estero. Mentre nell'aula si discute la missione, un centinaio di persone manifestano davanti a palazzo Madama contro la "vergogna" di un governo di guerra. Appena cento persone, cento contro le 100.000 di Vicenza e, a dire il vero, ieri non c'ero neanch'io. Dentro l'aula, Calderoli ringrazia come sa fare lui la disponibilità del governo ad accogliere il suo ordine del giorno (che garantirà maggiore sicurezza ai nostri soldati) gridando alla sinistra: "Dove le avete messe le bandiere della pace? Ora che siete al governo non servono più?". Qualcuno, scrive Matteo Bartocci sul manifesto di oggi (a pagina 3), tira un sospiro di sollievo, perfino in Rifondazione: "Per un anno di Afghanistan non se ne parla più".

Parliamone, invece! Non smettiamo di domandarci che cosa sta succedendo, che cosa significa l'operazione Achille per il popolo afgano e chi vive, chi muore, che cosa si muove in Afghanistan e cosa vorrebbero da noi i cittadini afgani, se solo potessero parlare.

IL NOSTRO RICATTO PER LA "SINISTRA D'ALTERNATIVA"

Ci hanno spiegato che votare a favore della missione era una scelta obbligata, perché non esistono alternative accettabili al governo Prodi e non si può correre il richio del ritorno di Berlusconi. Così hanno votato sì: alcuni in buona fede, alcuni vincendo un malessere che se non è stato fisico ci si è avvicinato moltissimo. Hanno votato a favore per "limitare il danno". Possiamo anche credergli, cosa ci costa? L'importante è quel che dimostreranno adesso. E' ora, infatti, che dobbiamo guardare alla "sinistra d'alternativa" e lanciare il ricatto. Ora che la scelta non è più obbligata, ora potremo giudicarvi dalle parole che userete, dalle azioni che compirete. Per un anno non si parlerà più di rifinanziamento, ma si dovrà parlare ancora di Afghanistan. Per un anno sarete i nostri sorvegliati speciali. Che cosa proporrete? Come cercherete di condizionare le scelte del governo? Come renderete conto ai cittadini che con il loro voto vi hanno eletti?

Giusto un paio di proposte:

1 – Cercate di ricucire lo "strappo" tra voi e la vostra base;

2 – Risolvete con una legge il famoso conflitto d'interessi, per uscire, una volta per tutte dal ricatto prodiano del "poi torna Silvio".

E siccome di Afghanistan si dovrà parlare, ecco un paio di link su che cosa, realmente, sono la società afgana e la guerra oggi. Vittorio Agnoletto racconta le aspettative della società afgana, Manlio Dinucci l'entità dei bombardamenti dell'operazione Achille, Enrico Piovesana ci guida nelle corsie di un ospedale di Emergency in Afghanistan, per incontrare i civili feriti ie ascoltare la loro storia.

Vittorio Agnoletto di ritorno dall'Afghanistan sul sito di Attac Italia

Manlio Dinucci su il manifesto del 27 marzo 2007

Enrico Piovesana sul sito di peacereporter 

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