Una vittoria contro gli Ogm

Finalmente una buona notizia.

Apprendo da un comunicato di Greenpeace che il giudice per le indagini preliminari di Pordenone «ha stabilito una multa di 25mila euro per Giorgio Fidenato – l’agricoltore friulano che ha piantato illegalmente mais Ogm – e la distruzione del campo Ogm di Fanna».

Della vicenda della semina illegale avevo dato notizia QUI.

«Dopo le denunce, le analisi di laboratorio, i nostri attivisti in azione per fermare la contaminazione, finalmente oggi si riporta la legalità in Friuli», ha dichiarato Federica Ferrario, responsabile della Campagna Ogm di Greenpeace Italia, «e si mettono le basi per porre fine a questa irresponsabile e assurda illegalità, che durava ormai da mesi».

Secondo Ferrario, «a livello europeo c’è molta strada da fare per prevenire la contaminazione transgenica, ed è indispensabile migliorare la procedura per la valutazione sulla sicurezza degli Ogm, ancora insufficiente. Raccogliendo un milione di firme, i cittadini europei possono chiedere ufficialmente alla Commissione europea un futuro libero da Ogm». Continua a leggere

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La Lega e la mafia

Copio e incollo dal blog del Movimento Antilega:

… ancora 100 passi. 100 passi verso la legalità e contro le mafie. Un corteo festante, colorato per le strade di Ponteranica ha gridato la propria voglia di legalità. Dal sud al nord in un luogo simbolico, dove il potere ha dimostrato di avere paura del coraggio antimafioso di un giovane siciliano che con il proprio sangue aveva cercato di riscattare la propria terra dal ricatto omertoso della mafia.

Ci siamo chiesti (articolo “cento passi verso la vergogna) cosa avesse spinto il sindaco leghista di Ponteranica, questo piccolo paese della provincia di Bergamo, a rimuovere dalla biblioteca la targa dedicata a “Peppino Impastato”. Avevamo scritto che:

“Peppino Impastato è stato assassinato perché non ha voluto percorrere quei famosi “cento passi” che lo dividevano dalla comodità dell’accettazione di una parentela scomoda. È stato assassinato perché credeva che fosse giusto rischiare la vita per provare a cambiare il proprio mondo. Mi chiedo quanti passi separano i leghisti dal conformismo e dal consociativismo, dal ricatto e dal compromesso, dalla complicità e dalla connivenza.
Non credo che il Sindaco di Ponteranica sia insensibile al sacrificio di Peppino Impastato. Forse un senso di disagio, d’imbarazzo può giustificare questo gesto. Forse quella targa sarebbe stata uno scomodo richiamo alle coscienze di chi quei “cento passi” per comodità politica, per opportunismo, per interessi personali li ha fatti senza vergogna, senza pentimento”.

Ieri in tremila per le vie di Ponteranica chiedevano con fermezza politiche serie contro la mafia, anche contro quella mafia del nord che ha troppe pericolose e ambigue collusioni con i poteri forti e il mondo politico.

Uno striscione urlava che “la lega è la mafia del nord”.

Sicuramente i leghisti si saranno sentiti offesi così impegnati in quel maldestro tentativo di mostrasi come i veri difensori della legalità e della rettitudine morale.

E intanto solo qualche giorno prima con abile manovra gattopardesca avevano votato il loro no all’utilizzo delle intercettazioni nei confronti del loro compagno di merende, il deputato Nicola Cosentino accusato di concorso esterno in associazione camorristica.
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Dietro front sui militari a scuola

Buone notizie.

Il ministro della guerra, signor Ignazio La Russa rinuncia a estendere il progetto «Allenati per la vita» (esercizi ginnico-militareschi per i ragazzi della scuola lombarda) oltre il presente anno scolastico.

«È un progetto voluto dal centrosinistra che non ho bloccato perché condivido», ha detto il ministro. «Comunque la mia intenzione, e ne parlerò con il ministro Gelmini, è quello di chiuderlo l’anno prossimo e utilizzare questi fondi per la mini-naja».

Insomma, a una notizia buona ne corrisponde una cattiva: la mini-naja, dedicata ai ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni, consiste infatti nel passare tre settimane in caserma indossando la divisa e sperimentando l’«ebbrezza» della vita militare.

Il tutto per la modica spesa, pubblica, di 19,8 milioni di euro in tre anni.

Già, perché quando si parla di esercito e di militarizzazione della società i fondi si trovano sempre (basta sottrarli ad altro, magari proprio a quella scuola pubblica che, nelle intenzioni del ministro, avrebbe dovuto ospitare gli addestratori militari).

Contro questa immagine della società che cos’ha da proporre il centrosinistra? Quello che siede in Parlamento niente, se è vero com’è vero (e come ha ricordato La Russa) che l’intesa tra i ministeri della guerra e della pubblica istruzione era stata voluta dagli allora ministri dell’Unione, Parisi e Fioroni.

Che cosa propone, allora, la sinistra di alternativa? Bisognerebbe capire se ha davvero un’idea alternativa di società e come intende realizzarla.

Intanto tiriamo un sospiro di sollievo. Sembra che, per questa volta, l’«orienteering» in cortile lo faremo solo durante le prove di evacuazione antincendio.

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Negri

Facciamo che il vecchio lo lasciamo stare, mi ricorda mio nonno, un pochino. Tuo nonno era negro? No, ma lo lasciamo stare lo stesso, ha i capelli di mio nonno. Aveva i capelli crespi tuo nonno? Crespi no, ondulati. Ma bianchi come quelli del negro. Un negro coi capelli bianchi – ti fa pena… Non dico questo: prendiamocela con quell’altro, però: il vecchio lo lasciamo stare. Va bene, lo lasciamo stare.

Cerdo prende lo slancio e si precipita sul vecchio. Un istante, poi l’uomo cade a terra e Cerdo lo colpisce ripetutamente, con violenza.

Bastardo, t’avevo detto di lasciarlo stare. Occupati dell’altro, piuttosto, non vedi che non è scappato? Non vorrei che c’avesse…

Il negro giovane è armato di coltello. Ago lo disarma con un calcio e gli si butta addosso, continua a picchiare fino a lasciarlo in terra svenuto. Cerdo ha finito col vecchio e raggiunge il suo amico.

Pulizia fatta! Cazzo ti costava lasciarlo stare, quello? Sembrava mio nonno, l’ho detto.

Ago e Cerdo immaginano di avere musica nelle orecchie mentre si allontanano, come la colonna sonora di un film. Sulla città, intanto, scendono i titoli di coda.

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Chi non usa la propria libertà si aggrappi al televoto

Sulla Stampa di oggi Jena ha scritto causticamente che Teresa Lewis è morta contenta di non essere stata lapidata.

Penso che il punto della questione sia questo: la pena di morte, che uccide negli Stati uniti d’America come in Iran. Solo che noi – a ragione – definiamo dittatura il regime degli Ayatollah e invece consideriamo gli Usa «la più grande democrazia del mondo».

Tutto ciò si chiama usare due pesi e due misure.

Eppure siamo proprio noi, gli abitanti del mondo occidentale, noi che in sostanza godiamo di un maggior livello di libertà, ad avere più possibilità di agire per cambiare le società in cui viviamo.

Ad esempio per chiedere al presidente Obama quante altre “bombe umanitarie” sia lecito aspettarsi prima di mettere fine, in Afghanistan, a una guerra che può essere soltanto persa; oppure che cosa pensi il premio nobel per la pace dell’iniezione letale che ha assassinato – nel nome della vendetta di Stato – una donna che non poteva più nuocere, indipendentemente dalla colpa commessa o, viceversa, dalla seminfermità mentale che le era stata diagnosticata.

Ma possiamo fare anche un’altra scelta e limitarci ai fattacci nostri, a coltivare il solito giardino chiuso, quello degli x-factor e dei grandi fratelli, aspettare che gli altri decidano per noi, che si tratti di imporre l’ennesima opera inutile o una nuova guerra sanguinaria.

Possiamo decidere di resistere, insomma, oppure aggrapparci al televoto. Continua a leggere

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Doriana Goracci: «A Squola di Guerra Gelmini i Pampini Cretini»

Copio e incollo questo articolo di Doriana Goracci, pubblicato su Reset Italia.

A Squola di Guerra Gelmini i Pampini Cretini

di Doriana Goracci

Il 19 settembre è stato pubblicato  un articolo su Famiglia Cristiana [l’articolo risulta attualmente rimosso, ndr] che annuncia: «Alla scuola militare Con un accordo Gelmini-La Russa. Via a un corso che prevede la divisione degli studenti in “pattuglie”, lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi “ginnico-militari”». E così ricollegando i miei quasi sessant’anni di scuola ed esami che non finiscono mai, mi chiedo come mai la Cultura e la Denuncia dell’Informazione, siano in mano longa di una famiglia cristiana fondata su cattolicissime religiose Lotte per il Santo Sepolcro, che tanto mi ricordano  l’Urna elettorale. Quanto portano voti ed ex voti queste Indignazioni ? Quanto si è dormito sul Guanciale e Caviale degli scranni parlamentari per arrivare al punto che la Cultura e la Scuola siano in mano alla signora neo mamma Gelmini? E allora ricordo e non mi stanco di ricordare e inoltrare quanto scrissi e che non ebbe accesso e successo sulla Carta e Online, tantomeno risposte a chi domandai il perché di tanto silenzio, come l’onorevole Touadi che si offrì al posto dell’onorevole Franceschini: era il 17 ottobre.

Ne riporto il passaggio che mi sta a cuore: «L’allora presidente del consiglio comunale di Desenzano sul Garda per Forza Italia, fu espulsa dal consiglio, su mozione del suo partito, con la seguente motivazione [Delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000]: “manifesta incapacità ed improduttiva politica ed organizzativa”». Il documento può essere consultato da chiunque a questo link, che ho rattrappito per facilità di lettura:  dove si può liberamente prendere nota e visione nella Consultazione atti amministrativi pubblicati all’Albo Pretorio di Desenzano sul Garda la MOZIONE DI SFIDUCIA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, Maria Stella Gelmini, Proposta N. 20561,Atto 33 del 31/03/2000, PRESENTATA DAI CONSIGLIERI DI MINORANZA E RINVIO ELEZIONE NUOVO PRESIDENTE: APPROVATA, e con le presenze e i nomi di tutte le consigliere e consiglieri, compresa la nostra attuale Ministro della Pubblica Istruzione MARIA STELLA GELMINI: il maiuscolo l’ho copiato dal documento.” Continua a leggere

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1969-2010: eseguita la condanna di Teresa Lewis

Alle ore 21 locali di ieri, 23 settembre 2010, è stata eseguita mediante iniezione letale nello Stato della Virginia (USA) la condanna a morte di Teresa Lewis, donna considerata disabile mentale «borderline», accusata di aver pianificato l’omicidio del marito e del figliastro.

A nulla sono servite le pressioni di migliaia di persone sul governatore della Virginia, Bob McDonnel. Continua a leggere

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