Dietro front sui militari a scuola

Buone notizie.

Il ministro della guerra, signor Ignazio La Russa rinuncia a estendere il progetto «Allenati per la vita» (esercizi ginnico-militareschi per i ragazzi della scuola lombarda) oltre il presente anno scolastico.

«È un progetto voluto dal centrosinistra che non ho bloccato perché condivido», ha detto il ministro. «Comunque la mia intenzione, e ne parlerò con il ministro Gelmini, è quello di chiuderlo l’anno prossimo e utilizzare questi fondi per la mini-naja».

Insomma, a una notizia buona ne corrisponde una cattiva: la mini-naja, dedicata ai ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni, consiste infatti nel passare tre settimane in caserma indossando la divisa e sperimentando l’«ebbrezza» della vita militare.

Il tutto per la modica spesa, pubblica, di 19,8 milioni di euro in tre anni.

Già, perché quando si parla di esercito e di militarizzazione della società i fondi si trovano sempre (basta sottrarli ad altro, magari proprio a quella scuola pubblica che, nelle intenzioni del ministro, avrebbe dovuto ospitare gli addestratori militari).

Contro questa immagine della società che cos’ha da proporre il centrosinistra? Quello che siede in Parlamento niente, se è vero com’è vero (e come ha ricordato La Russa) che l’intesa tra i ministeri della guerra e della pubblica istruzione era stata voluta dagli allora ministri dell’Unione, Parisi e Fioroni.

Che cosa propone, allora, la sinistra di alternativa? Bisognerebbe capire se ha davvero un’idea alternativa di società e come intende realizzarla.

Intanto tiriamo un sospiro di sollievo. Sembra che, per questa volta, l’«orienteering» in cortile lo faremo solo durante le prove di evacuazione antincendio.

Questa voce è stata pubblicata in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura) e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.