Il 19 maggio a Novara contro gli F-35

Come anticipato in un precedente articolo, il 19 maggio a Novara si terrà una manifestazione organizzata dal Coordinamento contro gli F-35. Partenza alle ore 15 da piazza Garibaldi (davanti alla stazione FS). Per aderire, inviare una mail all'indirizzo info@zetapoint.org oppure fare un salto sul sito.

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IV Marcia Granparadiso Estate (Cogne, 15 luglio 2007)

 FINALMENTE DISPONIBILE IL PERCORSO DELLA MARCIA


IV MARCIA GRANPARADISO ESTATE

 Cogne, domenica 15 luglio 2007

 È capitato a tutti di pensare che, nel mondo, gli spazi lasciati all’iniziativa del singolo diminuiscano continuamente e che ogni “evento” abbia bisogno di essere autorizzato, patrocinato, sponsorizzato da qualcuno e magari anche “piazzato” sul mercato televisivo. Altrimenti l’evento non esiste. E forse qualche volta abbiamo storto il naso davanti a proposte calate “dall’alto”, anche quando si tratta di sport e di divertimento. Di fronte a competizioni riservate a pochi, o destinate a tutti, ma solo formalmente, perché la “gara” vera e propria è territorio esclusivo dei professionisti.

 La Marcia Granparadiso Estate nasce per reazione a tutto questo e si propone come qualcosa di personale e immediato. L’ho inventata io, nel luglio del 2004, come esperienza sportiva privata, una sorta di sfida con me stesso. Nelle prime tre edizioni sono stato l’unico partecipante, e ho sempre vinto. Oggi vorrei aprire a tutti la quarta edizione di questa iniziativa, concepita per «riappropriarsi, con fantasia, del proprio tempo libero […] inventarsi un percorso […] partire» (cfr «Gazzetta Matin» V, 27 del 17 luglio 2006).

 Non è un progetto istituzionale, è qualcosa di spontaneo: per partecipare è sufficiente trovarsi all’ora giusta al punto di partenza, cioè, salvo variazioni di cui sarà data notizia, presso il parco giochi di Cogne (AO), nei prati di Sant’Orso, la mattina di domenica 15 luglio 2007 alle ore 8.00.

 Nella parte estesa di questo articolo, il regolamento della gara e altre informazioni. Continua a leggere

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No Bush No War Day, il 9 giugno contro la guerra

 Ecco l’appello, comparso sul manifesto di ieri, alla mobilitazione in occasione della visita di Bush in Italia, il prossimo 9 giugno. Per adesioni: 9giugnonobush@libero.it 

 Il presidente degli Stati uniti, George W. Bush verrà in Italia il 9 giugno, su invito del governo Prodi, per ribadire in questo modo la convinta alleanza militare e politica dell´Italia con gli Stati Uniti. Oggi il presidente Bush ha contro la maggioranza del popolo degli Stati Uniti ma mantiene l'appoggio delle lobbies militari, petrolifere e dell´industria delle armi. Bush è l´estremo interprete della volontà di egemonia mondiale delle classi dominanti statunitensi, volontà che porta da decenni gli Usa, indipendentemente dall’alternanza dei governi, ad intervenire militarmente ovunque, con truppe, colpi di stato, stragi e attentati. Questa volontà di dominio, che fa della guerra una vera e propria strategia politica con la capacità di esportare conflitti dal Medio Oriente all’Africa e all’Asia, dall’America latina alla stessa Europa (Balcani), produce sudditanza politica e culturale. Continua a leggere

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Che cos’è la politica (Sara vuole una risposta)

 In un recente commento, Sara mi chiede: “Secondo te cos’è la politica?”. La domanda mi spiazza: è enorme, come si fa a rispondere? E non conosco neppure Sara: per quanto ne so, potrebbe essere in buona fede, oppure avermi fatto di proposito una domanda impossibile, e io non ho saputo cogliere l’ironia. Voglio comunque tentare una risposta: se non altro darà un’idea, all’incauto navigante che si trovi ad affrontare questo tratto di mare, di che cosa deve aspettarsi dal blog. Continua a leggere

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LAVORI IN CORSO…

Diciamo che stiamo lavorando per voi. In queste ultime settimane sono stato poco presente, ma intanto sto preparando alcune novità tecniche per il blog e un paio d'iniziative importanti (almeno per me). Nel frattempo, un commento lampo sull'annosa questione dell'otto per mille. Sembra la parabola del buon seminatore: non lo vuoi gettare sul terreno roccioso (lo Stato) perché magari se lo mangiano gli uccellini (i politici), oppure lo usano i falchi per fare la guerra alle colombe. Non lo vuoi dare alla Chiesa cattolica perché non condividi la politica del papa o dei ruini. Vorrei sapere che parte dell'otto per mille (quello destinato alla Chiesa, o magari a qualche regione) è finita nei fondi per l'organizzazione del family day… Oggi, al bar, sfogliando la Stampa, mi sono accorto che la Chiesa valdese, in prima pagina, pubblicizzava le sue iniziative, realizzate grazie ai soldi del contribuente: un pozzo per l'acqua – diceva – un profilattico contro l'aidsUn profilattico contro l'aids? Siamo lontani anni luce dagli anatemi del pastore tedesco, che proprio recentemente ha negato alle popolazioni povere falcidiate dal virus la protezione di un pezzetto di plastica… Darò il mio otto per mille alla Chiesa valdese. E non sono valdese.


Il tema dell'otto per mille è già stato affrontato qui.

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L’incontenibile voglia di potere e un articolo di Thomas Heams

Domenica scorsa, le elezioni francesi hanno premiato un candidato forte, aggressivo,  che si è proposto ai suoi concittadini come l’uomo della provvidenza. Questo è accaduto più volte negli ultimi anni. È successo con Silvio Berlusconi in Italia e in Gran Bretagna con Tony Blair. Ma, al di là del personalismo dei governanti, oggi più che mai la politica dei vertici dell’esecutivo appare improntata all’accentramento di gran parte del potere nelle proprie mani. Il caso più eclatante è quello di George W. Bush, eletto a dire il vero non esattamente a furor di popolo e poco credibile nel ruolo di uomo della salvezza. Fidando nella forza delle armi, il Presidente americano non ha esitato a trascinare il suo Paese e il mondo in una guerra permanente, di cui non s’intravede ancora la fine. Senza speranza di poter vincere sul campo, oggi Bush rifiuta di piegarsi al proprio Parlamento, che cerca d’imporgli una data per il ritiro delle truppe dall’Iraq. L’ostinazione di Bush, come del resto la cocciutaggine di un Prodi, incapace di fare marcia indietro su questioni d’importanza capitale per intere comunità (in Val di Susa come a Vicenza) sono fenomeni importanti, rivelatori dell’annacquamento in atto del livello di democraticità delle nazioni e della funzione di rappresentatività dei governanti.In Italia, fino all’anno scorso, sembrava imminente una riforma del sistema istituzionale in senso presidenziale. Giusto un anno fa, tuttavia, i cittadini si sono detti indisponibili, bocciando il tentativo di riforma costituzionale voluto dalla Casa delle Libertà. I  pericoli non sono per questo finiti. Oggi si parla troppo di governance e troppo poco di programmi e di idee. Si scrivono e riscrivono le leggi elettorali e sembra che anche il Capo dello Stato vedrebbe di buon occhio una riforma della Costituzione. Anche la nascita di un guscio vuoto come il Partito Democratico sembra andare nell’ottica di una ricerca spasmodica del governo, a prescindere dalle identità e dai programmi. Stiamo rischiando di vivere l’epoca politica del governo per il governo, del potere fine a se stesso. Nella parte estesa di questo post pubblico la traduzione di un articolo di Thomas Heams, amministratore della Convenzione per la Sesta Repubblica in Francia. Si tratta di un testo incentrato sulla proposta di rinunciare al presidenzialismo alla francese, per trasformare la République assegnando più importanza al Parlamento e al Primo ministro, e meno al Capo dello Stato. Si tratterebbe di una riforma delle istituzioni in senso democratico, che permetterebbe di confrontarsi maggiormente sui programmi, evitando di perdersi in uno scontro di personalità troppo spesso fine a se stesso.Ho deciso di pubblicare questo articolo dopo la vittoria di Nicolas Sarkozy alle elezioni presidenziali francesi, come antidoto contro pericolose voglie d’imitazione. Anche in Italia, infatti, si è discusso spesso circa l’elezione diretta del Presidente della Repubblica. Qualche anno fa chi non era d’accordo diceva che gli italiani avrebbero votato per Celentano o per Cicciolina. Gli ultimi anni, però, hanno dato corpo a ombre più cupe. L’articolo che segue è pubblicato su gentile concessione del sito dell’Altra Campagna, movimento nato in occasione delle elezioni presidenziali francesi, che riunisce intellettuali, politici, sindacalisti e militanti, animatori di una rete trasversale di dibattito e azione politica all’interno della quale s’incontrano diverse esperienze e culture della sinistra. La traduzione – si prega di avere pazienza – è opera mia. Continua a leggere

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Milano, Italia

Domenica scorsa sono stato a Milano a vedere lo spettacolo di Beppe Grillo, che ha detto tante cose, anche sulla città. Io che vivo tra le montagne della Valle d’Aosta non riesco a immaginare la vita nella grigia capitale lombarda, ma devo dire che qualche idea mi è stata data. E qualche informazione, ad esempio sullo "splendido" fortino per ricchi da realizzare nella zona della Fiera. Costruendo palazzi di 200 metri d’altezza, privando le abitazioni circostanti della luce del sole e, soprattutto (?), fregandosene allegramente di numerosi parametri di legge. Per me che non ci vivo, Milano è la città della tangenziale congestionata, cui si giunge dopo il percorso a zig zag tra i mille cantieri della Torino Milano. E’ il cielo di Lombardia così bello solo quand’è bello (forse Manzoni era presago del fatto che non sempre sarebbe stato possibile vederlo). E’ la città degli affari e, purtroppo, tante volte degli affari sporchi. Questa è Milano? Ma non posso dimenticare che cosa doveva essere, con i suoi palazzi ottocenteschi, gl’intellettuali, gli scrittori, gli editori… Milano era probabilmente una splendida città, che più di tante altre paga il prezzo di un modello di sviluppo assurdo. Beppe Grillo ci ha fatto vedere una diapositiva dell’Europa, dove comparivano colori diversi a seconda della qualità dell’aria. La Lombardia era l’unica area d’Italia (e fra le poche d’Europa) completamente nere. Ho scoperto che la sindaca Moratti vuole scavare un bel parcheggio sotto Sant’Ambrogio. Ha visto uno splendido edificio e si è detta: "Che cosa posso fare per aumentarne il prezzo al metro quadro"? Nella parte estesa di questo articolo, una mail "rubata" al blog di Beppe Grillo, firmata da Luigi Offeddu e Ferruccio Sansa, autori di Milano da morire (Rizzoli).

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