L’articolo 41 della Costituzione italiana è sotto attacco, ne ho già parlato QUI. Alla libertà dell’«iniziativa economica privata» si vogliono togliere i vincoli sociali, quelli espressi nel secondo comma dell’articolo, che impone che tale iniziativa «non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana». Sul manifesto del 13 agosto, il magistrato Domenico Gallo esamina il significato dell’attacco in corso e parla apertamente di «demolizione della Costituzione italiana» come obiettivo del governo (che, in effetti, ci ha già provato qualche volta).
«Cosa si vuole?», domanda Gallo. «Che vengano cancellate le norme finalizzate a contrastare la formazione di monopoli? O alcune di quelle finalizzate alla tutela del lavoro o dei consumatori? O che si possa intraprendere qualsiasi attività economica, anche se pericolosa, senza alcuna autorizzazione preventiva?».
«L’attacco politico all’art. 41 della Costituzione», è la conclusione, prefigura «un inaccettabile imbarbarimento dei rapporti economico-sociali, e svela un progetto politico che punta a demolire l’edificio dei diritti dell’uomo il cui destino non può essere separato dal contesto economico sociale nel quale si svolge la vita di ciascuno».
Un’ottima notizia, nell’Italia di Sergio Marchionne.
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