Quanto disgusto

 

 Ho scritto questo testo per celebrare il 25 aprile.
 


 Quanto disgusto, buffoni imperlati
 di vero sudore lacrime finte
 rictus da pelle tirata dai lifting:
 l’eterna giovinezza liscia e smussa
 le pieghe naturali della pelle
 riduce a palloni, involucri tondi
 di carne vecchia rigonfia di elio
 
 Quanto disgusto; mi soffoca, preme:
 vorrebbe uscire, lordare il vestito
 bisognerebbe spogliarsi e correre
 fuori correre spogliarsi sudare
 espellere il motore dell’ulcera
 prima che buchi lo stomaco prima
 
 Quanto disgusto nei vostri bastoni
 nelle braccia romanamente alzate
 cazzate che il tempo non ha sepolto
 
 «Non c’è stato tempo» dice la voce
 C’è stato! L’oca cattiva ha covato
 al caldo delle proprie chiappe l’uovo
 dell’odio: talpe nelle istituzioni
 hanno scavato. Le televisioni
 hanno forgiato. Bande di massoni
 han complottato. Missione compiuta,
 missoni dolce e gabbana versace
 versace ‘nantro vino scavolini
 nutella mulino bianco barilla
 
 Disgusto. I bombardieri bombardano
 i manifestanti manifestano
 forzati dell’ordine intervengono
 tonfi di tonfa sul volto le schiene
 in questa piazza hanno ucciso un ragazzo
 in sacrificio agli dei, gli otto grandi
 – grandi cosa non è dato sapere –
 divinità-paravento buffoni
 schiavi di volti nascosti nell’ombra
 laggiù dove il riflettore non picchia
 
 Disgusto. Squadre fasciste attaccano
 fiutano l’aria cambiata il branco
 solleva la testa colpisce uccide
 ragazzi ancora a Verona a Milano
 sul litorale romano; sfilano
 anche, scortati istigati
 dai consueti forzati dell’ordine
 fanno congressi conquistano seggi
 siedono negli Istituti storici
 della Resistenza. Liberazione
 festività comune bipartisan
 che Dario consegna a Silvio: consegna
 l’Italia all’interesse del conflitto
 Paese di ronde e sondaggi paggi
 adulanti rabdomanti di Stato
 telegiornali caricaturali
 considerati autorevoli e seri
 
 Gira tra schermi accesi
 silvietto scalpitando
 sta nel campeggio intanto
 l’Abruzzo a rimirar
 tra una sparata e l’altra
 conigli dal cilindro
 che il Presidente scaltro
 lesto provvede a estrar
 
 Quanto disgusto per l’idea infelice!
 Curare le ferite di una terra
 portando a passeggiarvi gli otto grandi
 sottrarre braccia alla ricostruzione
 per dare protezione ai re del mondo
 per farsi propaganda a costo zero
 per impedire i cortei di protesta:
 quale dissenso sarà tollerato,
 infatti, tra le macerie delle case?
 
 Quanto disgusto, che disgusto, quando
 persino la catastrofe fa brodo.
 


 25 aprile 2009, 64° anniversario della Liberazione dal nazifascismo



 Consulta il catalogo della Biblioteca di Babele.
Questa voce è stata pubblicata in La Biblioteca di Babele. Contrassegna il permalink.

5 risposte a Quanto disgusto

  1. evviva la poesia 🙂

  2. Mario scrive:

    Viva la poesia, sì. Che son rimasti pochi mezzi per parlare… Ora neppure più le canzoni ci lasciano!
    http://mariobadino.noblogs.org/…etata-bella-ciao

  3. Anita Silviano.splinder.com scrive:

    E quanto disgusto per il saccheggio del 25 Aprile,perpetrato da Berlusconi & codazzo.Con una operazione linguistica(e mediatica) la “liberazione”,diventa uno spot di forza italia.

  4. Mario scrive:

    Anita hai ragione. Consiglio, in proposito,
    http://femminismo-a-sud.noblogs.org/…-buona-fede
    Ciao

  5. arial scrive:

    non sapevo dove scrivere questo post. In Israele hanno arrestato l’associazione femminista new Profile. E’ importante far circolare la notizia e firmare se è possibile firmare l’alppello. Il Golem rovesciato dell’occupazione e del militarismo sta divorando i suoi figli: i giusti li definisco iohttp://frammentivocalimo.blogspot.com/…-new.html

I commenti sono chiusi.